E’ giunta al termine la prima stagione di Happy!, serie tv di SyFy creata da Bryan Taylor e basata sull’omonimo fumetto di Grant Morrison e Darick Robertson.
La serie segue le vicende di Nick Sax(Christopher Meloni), un ex poliziotto alcolista e cinico che ora per pagarsi le bollette fa l’assassino a pagamento. Durante un incarico ha un incidente proprio mentre una ragazzina è tenuta prigioniera da un maniaco, Hailey, Sax verrà quindi raggiunto da Happy, amico immaginario della bambina che somiglia ad un unicorno blu, che ha la voce di Patton Oswalt. I due formeranno una strana copia con l’obbiettivo di liberare la bambina mentre l’uomo dovrà anche vedersela con la mafia di New York che lo vuole morto perché a conoscenza di una password segreta. Durante gli otto episodi che compongono questa prima stagione Nick dovrà vedersela con avversari cinici, amorali, pazzoidi e amici immaginari.
Bryan Taylor, Wayne Yip e David Petrarca non sono solo il gruppo dietro alla serie ma sono anche coloro che dirigono la totalità della stagione uno, facendo in modo di creare dal punto di vista registico un prodotto adrenalinico e fuori di testa. Le molte scene d’azione che permeano ogni episodio sono estremamente impossibili, sia perché sono costituite da vere e proprie coreografie sia perché Sax fa cose che manco un fottutissimo supereroe in spandex riuscirebbe a fare, ma ehi, cosa vi aspettate dal creatore di Crank. La serie è visivamente un grosso, cattivo fumetto televisivo.
La sceneggiatura funziona, non mi sentirei di dire che è perfetta, è giusta, adatta e conforme al tipo di prodotto che è “Happy!”, senza troppi stravolgimenti, che passa da un boss all’altro come in un videogioco, ma in modo assolutamente non convenzionale. Questo include ovviamente dissacranti scene ad alto contenuto di linguaggi espliciti, droga e violenza (ma credo che se siete qui, questo già lo sapevate). La violenza non è solo visiva ma anche suggerita, vi è addirittura una scena dove scopriamo il “liscio” motivo di orgoglio di Smoothie, che è visivo all’inizio ma poi diventa tutta dialogo e immaginazione (malata) degli sceneggiatori.
Christopher Meloni dimostra nuovamente di essere un attore carismatico che sa attrarre l’attenzione delle persone su di sé e sul personaggio principale, un ex poliziotto e tutto quel che il protagonista ha di (siero)positivo è il modo “costruttivo” in cui egli affronta la sua malattia. Gli altri attori hanno decisamente un ruolo ben più definito, più classico, c’è la poliziotta “hot”, Meredith “Merry” McCarthy (Lili Mirojnick), alla madre bad ass, Amanda Hansen (Medina Senghore), passando per tanti personaggi peculiari, come Blue (Ritchie Coster) o Smoothie (Patrick Fischler) e questi sono giusto quelli che hanno più screen time, perché ve ne sono molti di più.
Le Musiche quasi tutte a tema natalizio e per lo più rifacimenti per la serie, addirittura cantate in scena accompagnano l’azione in maniera encomiabile, certo viene anche una risata quando viene associato il ritmo di “Merry Christmas” ad un pestaggio, ma ehi, la serie non vi ha mica fatto credere di essere un dramma sul natale.
Gli effetti speciali sono di livello medio/basso, ma quello che veramente lascia stupiti sono gli effetti pratici, come protesi per braccia rotte e così via, realizzati in modo da sembrare falsi ma incredibilmente reali quanti ci sbatti contro.
La serie realizzata da Taylor per SyFy si discosta abbastanza da quello che era il fumetto usandolo solo come ossatura e questo è un bene, perché riesce così a far sua la pazzia del concept ideato da Morrison e illustrato da Robertson alla perfezione facendo in modo di creare un prodotto molto più grande di quelle che era il fumetto.