[Recensione] Kingsman – Il Cerchio d’Oro di Matthew Vaughn

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I Kingsman sono tornati e sono più in forma che mai. Oggi esce nelle sale il sequel di Kingsman – Secret Service, fortunata pellicola del 2014. Ritroviamo dietro la macchina da presa Matthew Vaughn che dirige nuovamente Taron Egerton e Mark Strong, membri principali dei Kingsman, perfetti gentleman inglesi che portano i nomi dei Cavalieri della Tavola Rotonda.

La trama è molto semplice, dopo che il loro quartier generale viene distrutto e la sicurezza mondiale è minacciata, i Kingsman stringono un’alleanza con gli Statesman, la loro controparte statunitense, per salvare il mondo dalle mire di un nuovo cattivo. 

Grazie ad un spettacolare inseguimento tutto a bordo di un taxi, capiamo subito il tono del film. Vaughn ha voluto fare un sequel piu esagerato, più adrenalinico e più spettacolare del primo film.  Colpi di scena e scene action altamente godibili, scandiscono il tempo della pellicola, senza permettere allo spettatore di perdere l’attenzione. Nonostante la mancanza di freschezza e stupore che regalava la prima pellicola, non manca comunque il divertimento dato dall’ecceso sia nelle scene d’azione, spesso iperviolente, sia in alcuni dialoghi. Eccesso però caratterizzante dello stile del film, che ci ricorda non essere un vero film di spionaggio, nonostante i molti riferimenti al genere. Ci troviamo a vedere quella che sembra, dall’evidenza della messa in scena, una pellicola che riporta in auge le sceneggiature improbabili dei vecchi spy movie. Vaughn sembra voler far capire ancora di più in confronto alla prima pellicola, una sorta di disappunto sulla tendenza ormai dilagante di rendere questo genere sempre più dark e drammatico, quasi immemori del suo passato più leggero e avvincente. 

Vaughn però, non si lascia completamente travolgere dal passato. Scene action sempre più dinamiche e movimentate e combattimenti come se ne vedono pochi, danno al film quella ventata di modernità che unita ad una sceneggiatura che strizza l’occhio agli spy movie di vecchia data, creano un genere spy completamente nuovo. Non di facile gestione, sia per sceneggiatura che per eccesso, la grande capacità di Vaughn è di dare un equilibrio perfetto alla pellicola che non sbava mai sia tecnicamente che qualitativamente. Accompagnato ancora da musiche sempre azzeccate, il film fa del reparto sonoro una dote immancabile e imprescindibile che da ritmo e incalza le scene d’azione con incredibile armonia. Vaughn ancora una volta si dimostra un regista di grande qualità, che consapevole dei propri mezzi sa esattamente quello che vuole e come lo vuole ma soprattutto sa esattamente come metterlo in scena. Nota estremamente positiva della pellicola è la gestione del cast. Tra vecchie conoscenze e nuovi innesti di spessore, gli attori son sempre perfettamente caratterizzati e calati nelle parti.

Straordinaria Juliene Moore nel ruolo di una villain regina dell’eccesso in tutto il suo agire. Innamorata degli anni ’50 e dei robot, dona al suo personaggio il carisma e la follia di un supercattivo davvero funzionante. Eccezionali anche Pedro Pascal, nel ruolo di agente degli Statesman e un incredibile Elton John che interpreta Elton John.

Kingsman – Il Cerchio d’Oro è un degno sequel di Kingsman – Secret Service, non ha nulla da invidiare al suo predecessore. Sia nello stile che nella forma siamo davanti ad una pellicola davvero ottima, che nonostante la mancanza di stupore che avevamo con il primo film, riesce a dire la sua e a non farsi mancare momenti di grande impatto. Non dimentichiamoci che non stiamo guardando un classico film di spionaggio, ma una sua versione comica e quasi parodica. L’unica cosa che possiamo fare è attendere il terzo film di questa stupefacente saga.