[Recensione] Redneck 1 – Non esiste un lieto fine quando si vive per sempre

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Se bazzicate il mondo del fumetto supereroistico, avrete sentito ripetere il nome di Donny Cates molto spesso negli ultimi mesi, e questo perché sta svolgendo un ottimo lavoro in casa Marvel Comics, raccogliendo il lascito di Jeff Lemire sulla serie di Thanos, quello di Jason Aaron sul Doctor Strange e raccontando un nuovo arco narrativo del simbionte Venom. Ma la Marvel non è la sola casa editrice ad avere molta fiducia in questo scrittore: esce infatti in questi giorni per Saldapress la serie Redneck, pubblicata originariamente dalla Image Comics.

redneckL’aggettivo “redneck” che da il titolo alla nostra storia viene utilizzato per definire i bifolchi, i campagnoli ignoranti (che lavorano la terra sotto il sole cocente, da qui l’origine etimologica del termine) che vivono ai limitari dei centri abitati delle periferie americane. E’ proprio in una di queste periferie che abita la famiglia Bowman, che rifornisce con il proprio bestiame la cittadina adiacente alla loro abitazione. I Bowman sono dei vampiri. Abbandonato il loro violento retaggio, si limitano a bere il sangue delle mucche che spediscono al macello, cercando di mantenere stabile un già flebile equilibrio tra loro e la famiglia Landry, con i Bowman sono i conflitto da secoli. Basterebbe davvero una goccia (di sangue) a far traboccare questo vaso e scatenare un autentico massacro…

Citando prima Jason Aaron, non è affatto strano se, interessandovi a Redneck, non abbiate notato qualche somiglianza con Southern Bastards: d’altronde, entrambe sono proprio ambientate in un contesto praticamente identico, fatto di equilibri consolidatisi negli anni e di dissapori tra famiglie che durano decenni, senza ovviamente tralasciare i pregiudizi religiosi. La variabile aggiunta da Cates è proprio quella dei vampiri, di esseri che vivono secoli, considerati una minaccia da parte degli esseri umani comuni. Trattandosi poi di una famiglia, ne scopriamo le diverse dinamiche, i segreti, i legami definiti dai loro trascorsi (spesso e volentieri molto dolorosi). Prima di distruggerne l’attuale status quo tra un colpo di scena e l’altro, Cates ci racconta una famiglia all’apparenza fragile, sottomessa alla inquietante figura del nonno (esattamente come succede nelle famiglie contadine di stampo patriarcale), che deve cercare di reprimere il più possibile la propria sete di sangue e vendetta per garantire la sopravvivenza dei famigliari

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Trattandosi poi di una storia di vampiri, aspettatevi ovviamente una discreta dose di  violenza, resa graficamente dal disegnatore  Lisandro Estherren, artista dal tratto che molto probabilmente non verrà apprezzato dai più, ma che tuttavia è funzionale a raccontarci questa storia. I suoi personaggi, quelli negativi in modo particolare, sono abbozzati, brutti, sgradevoli alla vista, sporchi, proprio come sporche e grezze sono quasi tutte le pagine, da quelle dedicate ai momenti di azione a quelle invece più tranquille.

Si tratta in generale di una storia di famiglia molto atipica, il cui svolgimento saprà senz’altro tenervi incollati alle sue pagine. L’edizione Saldapress è della qualità a cui l’editore ci ha da sempre abituato (brossurato con alette a 14,90 euro), e che ci auguriamo porti presto anche la prossima parte della storia della famiglia Bowman.

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