[Recensione] Second Sight Volume 1 – I Peccati degli Uomini

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Second Sight

salda Press continua a proporci i fumetti della AfterShock Comics, oggi parliamo quindi di un fumetto che ci è rimasto indietro, Second Sight di David Hine e Alberto Ponticelli.

La storia segue Ray Pilgrim, un ex consulente della polizia di Londra che quando è raggiunto da alcuni giornalisti del web in merito all’attività d’indagine della figlia, Toni, si ritrova di nuovo immischiato in un caso che pensava fosse sepolto, quello del Club del Mercoledì. Quest’organizzazione è stata oggetto di alcune indagini della polizia alle quali aveva collaborato in parte anche Pilgrim negli anni 90 e vedeva le forze dell’ordine cercare di far luce su una serie di rapimenti e stupri di minori ad opera di un elitario gruppo di VIP.

David Hine scrive una storia che affonda le sue radici nella realtà contemporanea, più volte ci sono rimandi all’interno della storia a degli effettivi fatti reali e al caso di Jimmy Savile, conduttore radiofonico Britannico, accusato di molestie e poi condannato postumo. Alla sua condanna, come ha fatto notare nell’introduzione l’autore ne sono arrivate altre che hanno lasciato un segno sulla popolazione del Regno Unito, che non poteva più ignorare un problema di cui si vociferava da tempo.

Ray, il nostro personaggio principale, più che consulente per la polizia è stato una sorta di “veggente”, tuttavia senza mai poter sventare i crimini. Infatti il suo potere è il riuscire a vedere l’atto delittuoso mentre avviene, da spettatore, senza poter intervenire, cosa che non gli procurerà pochi problemi. Tutti quei mostri che è costretto a vedere compiere indicibili crimini affolleranno i suoi incubi, compreso il killer più pericoloso di tutti, il Mietitore, che sarà una presenza sinistra per tutta la sua vita. Già da questo dunque si evince come non sia propriamente l’eroe della nostra storia, ma colui che ci traghetta attraverso di essa.

Toni, la figlia di Ray, è tormentata da un vissuto in cui le veniva sempre dipinto il padre come una persona pericolosa, un mostro, che non riesce a discostarsi da quello che gli è successo nel momento dell’assunzione di alcuni funghi, e che imparerà a conoscerlo meglio solo quando entrambi si troveranno coinvolti in una cospirazione che coinvolgerà la polizia, il governo e molti importanti VIP.

Hine ci racconta una storia di uomini e peccati, di una civiltà così educata e signorile da arrivare a nascondere le proprie pulsioni in club segreti dove esse si sfogano e dove tutto il male è riservato; qui si parla di una civiltà che nel momento in cui la verità bussa alla sua porta cerca di nascondersi fino a quando l’inevitabile non accade, fino a quando non ci si può più nascondere e tutti devono prendersi le proprie responsabilità. Il soprannaturale qui è solo una scusa per attirare più lettori, per riuscire a vendersi, invece che il vero motore di tutta la vicenda, mentre l’autore è in realtà molto più interessato a raccontare dei peccati degli uomini e della reticenza della classe per bene Britannica.

Lo scrittore, tramite un topos come quello dell’uomo dotato di poteri che possono aiutare la polizia nella risoluzione di casi importanti, ma che allo stesso tempo lo costringono a entrare in contatto con le pulsioni più mostruose dell’essere umano, racconta una società chiusa e restia ad accettare i mostri come anche la verità; una civiltà che ha più da nascondere di quello che sembrerebbe ma che riesce con consapevolezza a guardare indietro, grazie a chi quel periodo di negazionismo l’ha vissuto in tenere età o in inconsapevolezza.

Toni e Ray sono due personaggi fallaci, due membri della società che hanno deciso di non rimanere in silenzio, perché sanno che è proprio il silenzio a far proliferare il male. E il finale non è certo dei più rosei, ma per una storia che poggia le sue basi nel peccato e cerca di esporlo al mondo, il lieto fine non è concesso.

Alberto Ponticelli rappresenta una Londra sporca, confusa, alla deriva del crimine e dell’ipocrisia in modo molto cinico. Le parole di Hine si sposano perfettamente a quello che Ponticelli rappresenta come una città che per quanto esternamente possa sembrare pulita, in realtà dentro è sporca e corrotta. Spesso sono le tavole stesse a parlare, che quasi mute fanno presagire l’evolversi degli eventi, sia perché la narrazione è incredibilmente semplice ed efficace, sia perché è per certi versi prevedibile, ma non per questo meno dura e crudele.

Second Sight è un poliziesco maturo, che come tutti i prodotti inglesi dimostra una voglia di mettersi in discussione e di non mettere in scena tipici eroi quanto più comuni esseri umani, che per quanto abbiano delle pulsioni, mai arriveranno ai livelli di certi ”Mostri” che si nascondono in bella vista. Sicuramente una delle proposte più mature e interessanti di AfterShock Comics, insieme a Dreaming Eagles e Animosity.

saldaPress come al solito ci porta Second Sight con una buona edizione, un brossurato da 14,90€ con alette e un’introduzione dello stesso David Hine, in cui parla della genesi e dell’uscita della versione finale.

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