In questa nuova puntata di Star Trek: Discovery, assistiamo a tante cose interessanti, prima su tutte l’interessante digressione sulle esperienze di Burnham all’accademia di Vulcano e l’introduzione nella serie degli estremisti logici, terroristi Vulcaniani, contrari alla federazione.
La puntata è ambientata una settimana dopo gli eventi della puntata 5 e vede l’equipaggio della USS Discovery fare la conoscenza ed interagire con il misterioso Tenente Ash Tyler(Shazad Latif), tutto sembra procedere secondo la routine per la nave della flotta stellare fino a quando Burnham(Sonequa Martin Green) non viene raggiunta telepaticamente da Sarek(James Frain) che chiede aiuto dopo che la missione diplomatica per porre fine alla guerra voluto da due dei casati Klingon, esclusi dall’impero da Kol, viene sabotata da un estremista Logico Vulcaniano(a quanto pare sono sopravvissuti anche dopo Star Trek Enterprise), partirà così una missione di soccorso voluta dal Capitano Lorca(Jason Isaacs); Intanto l’ammiraglio Cornwell(Jayne Brook)si reca sulla Discovery per mettere in discussione le tattiche del suo capitano. La puntata continua con un buon ritmo, fino alla parte per me più interessante, anzi alle parti più interessanti, ossia il viaggio mentale di Michael nella mente di Sarek in cui finalmente veniamo a scoprire come lo stesso Sarek sia molto più “illogico” e “umano” di molti altri Vulcaniani, che viene messo davanti ad una scelta quasi impossibile ossia scegliere tra i suoi due figli, Spock e appunto Michael, l’altro interessante è quando ci si sposta sugli avvenimenti sulla nave, che ci mostrano un Lorca molto provato e che sta venendo squadrato dall’ammiraglio. Ovviamente la missione di Burnham,Tyler e del cadetto Tilly(Mary Wiseman) riesce, ma a caro prezzo, infatti non è più possibile far arrivare Sarek in tempo in quanto è stato ferito molto gravemente – Sarà quindi l’ammiraglio Cornwell a sostituire l’ambasciatore Sarek, sotto consiglio di Lorca, ai trattati, che ovviamente si riveleranno una trappola di Kol e avremo così l’ennesimo voltafaccia del personaggio di Jason Isaacs che sacrifica una delle poche persone che ancora tenevano a lui pur di mantenere il comando della nave e che si tiene vicina Burnham per, molto probabilmente, utilizzarla come capro espiatorio in futuro, infatti ora come il fratello, lei è ufficiale scientifico di una nave della federazione.
Se la puntata 5 era molto piena anche questa non scherza, aggiungendo sempre più elementi al mythos di Star Trek,che qui dimostra una grande voglia degli autori di guardare ad una serie di comportamenti razzisti e da guerrafondaia di ogni branca della società, qua rappresentata dalle varie razze, sia umani che Vulcaniani, che Klingon, come mai prima era stato fatto. All’interno della puntata viene anche fatta menzione per la prima volta delle navi spaziali di classe constitution, di una in particolare che ha fatto la storia della federazione e su cui il cadetto Tilly spera di salire con un rango da ufficiale ossia l’Enterprise e veniamo a scoprire anche della connessione tra Michael e Sarek a livello mentale che potrebbe costituire un interessante punto da sviluppare ulteriormente con il progredire della serie come anche il comportamento sempre più pittoresco di Stamets(Anthony Rapp) che mostra evidenti segni di interazioni con qualcos’altro, altra conferma che gli autori stanno per mostrare l’universo a specchio.
Inoltre trovo sempre più interessante il voler rappresentare finalmente un capitano non propriamente santo ma che da un lato è temibile e pericoloso quanto gli stessi nemici che la federazione affronta.