[Recensione] Star Trek: Discovery 1×09 – Nella foresta mi addentro

0
Star Trek: Discovery

Nonostante l’avanzata tecnologia, anche Star Trek: Discovery è caduto in fallo, ciò a causa di un’erronea conta degli episodi. Infatti, l’episodio di questa settimana è, di fatto, la nona puntata della serie, quando la scorsa era segnata come Midseason, ma bando alle ciance e iniziamo!

Alla USS Discovery viene ordinato di effettuare la ritirata verso la base stellare 46 dopo aver, con successo, installato su Pahvo il trasmettitore per l’individuazione delle navi Klingon, ma il Capitano Lorca (Jason Isaacs) non è d’accordo con la flotta, anzi, vede, nella situazione venutasi a creare, una possibilità di intrappolare i Klingon e chiudere per sempre la guerra. Il capitano non ha però fatto i conti con la condizione del tenente Stamets (Anthony Rapp) che stanno velocemente peggiorando. Sulla nave si accende quindi un dibattito tra il capitano e il primo ufficiale Saru (Doug Jones) sul da farsi. Intanto Kol (Kenneth Mitchell) appare nell’orbita di Pahvo gettando un’ombra di morte sul pianeta; Il capitano Lorca, tramite un sotterfugio legale, riesce a portare la Discovery nell’orbita di Pahvo e ingaggia una battaglia con la nave di Kol, nel mentre, Michael Burnham (Sonequa Martin Green) e il tenente Tyler (Shazad Latif) sono inviati sulla nave Klingon per piazzare dei rilevatori di segnale.

La missione di Burnham e Tyler si rivelerà però più complicata del previsto, quando la donna si troverà da sola a scontrarsi con i Klingon, a causa dell’esaurimento nervoso di Tyler, causato dalla vista di L’Rell (Mary Chieffio). Alla fine della puntata, Burnham e l’equipaggio della Discovery, riusciranno a distruggere la nave ammiraglia dell’impero Klingon, portando così a casa, per la flotta stellare, una grande vittoria.

Non sarebbe però un midseason senza un colpo di scena ben piazzato… Proprio quando l’equipaggio si appresta a tornare a casa, la USS Discovery effettua l’ultimo salto a curvatura, durante il quale, qualcosa va storto e l’equipaggio rimane disperso, per citare Saru “In una zona sconosciuta.”

La puntata conclusiva di questa prima parte di stagione dunque pone la serie su una nuova prospettiva, d’altronde c’era da aspettarsi che l’intera serie non avrebbe avuto solo la guerra tra la federazione e i Klingon al centro della narrazione, sopratutto perché, così facendo, si sarebbe trasformato Star Trek in una serie tv bellica fantascientifica mentre, seppur l’elemento militare e politico è sempre stato presente in ogni entrata del franchise, ognuna, anche la stessa Enterprise, aveva una parte dedicata all’esplorazione di nuovi mondi, per arrivare dove nessun uomo è mai arrivato prima.

La puntata però non è stata solo un concentrato di azione e spettacolari battaglie nello spazio, ma ci ha anche regalato raggelanti immagini sulla prigionia di Ash Tyler presso L’Rell. Queste visioni, che vedevamo apparire come dei flash martellanti nella mente del personaggio, ci hanno condotto a rivalutare ulteriormente il personaggio e il suo rapporto con Burnham. Entrambi dunque risultano due sopravvissuti dei Klingon, seppur molto differenti, cià fa in modo di capire ancora di più il feeling che si è generato tra i due che, fino alla puntata scorsa, sembrava solo una scintilla casuale.

Non mi soffermo sulla parte tecnica perché, come al solito, si vedono ben sfruttati tutti i soldi che la produzione ha messo nella serie che non sfigurerebbe davanti a prodotti cinematografici e che continua puntata dopo puntata a settare uno standard ancora più alto per le serie di Star Trek.

Sarà dunque interessante scoprire dove l’equipaggio si trova, sopratutto con una così grande collezione di relitti che li circondano e i tantissimi riferimenti fatti in questo episodio, le possibilità sono davvero infinite, anche se, dato ciò che abbiamo già visto nei trailer della serie, i fan fremono all’idea di poter vedere l’universo Specchio.

Ora non resta che aspettare Gennaio per vedere come Lorca, Burnham, Saru, Ash Tyler e anche la prigioniera L’Rell faranno per tornare a “casa” e come Star Trek Voyager ci ha insegnato, il viaggio non sarà privo di insidie.