[Recensione] Star Trek: Discovery 1×14 – La guerra fuori, la guerra dentro

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Star Trek: Discovery

Siamo arrivati ormai alla penultima puntata di questa prima stagione di Star Trek: Discovery, “La guerra fuori, la guerra dentro”, che finalmente vede il continuo delle trame relative alla guerra tra la Federazione e i Klingon.

La USS Discovery è ritornata nel proprio universo, un universo che è stato travolto da una velocissima e feroce prima guerra e poi guerriglia da parte dei Klingon. La nave della federazione verrà poi abbordata da una delle poche navi stellari della Federazione rimaste, guidata dall’Ammiraglio Cornwell (Jayne Brook) e Sarek (James Frain), la prima rivelerà all’intero equipaggio di cosa è avvenuto alla ISS Discovery, distrutta dai Klingon quando la nave si è addentrata nel loro quadrante. Disperati, Cornwell, Saru (Doug Jones) e Michael (Sonequa Martin Green) si decidono a chiedere aiuto all’ex imperatrice, Georgiou (Michelle Yeoh). Il nuovo piano è quindi quello di infiltrarsi sul pianeta dei Klingon, Qo’noS, per poter fare un passo avanti nella guerra. Nel frattempo Ash Tyler (Shazad Latiff), non più un ufficiale della flotta stellare, deve fare i conti con le azioni di Voq e con l’odio di Michael nei suoi confronti. La missione però è un vero e proprio suicidio e dato il fatto che il piano e la conoscenza del pianeta è limitata, Cornwell farà un accordo con Georgiou per comandare la missione. 

Discovery a due puntate dalla fine mette l’acceleratore, e riprende tutti quei punti lasciati in sospeso e con lo stratagemma del time skip di 9 mesi si evita anche abilmente vari problemi di continuity relativi alla stessa nave, al suo viaggio nel Mirror Universe e ad altre incongruenze, riannodando i fili della continuity, che, gioiranno i fan più puri, torna in questa puntata.

Cornwell, tra l’altro ci lascia una chicca come il riferimento alla prima e unica visita della Federazione al pianeta natale dei Klingon, operata dal Capitano Archer (Scott Bakula) della nave Enterprise, riferito all’episodio Broken Bow, in Italiano, Prima Missione. 

Purtroppo sempre più vicino al finale della stagione, ci si rende conto dei problemi relativi non solo alla trama della guerra, ma all’intera serie dove vediamo una Federazione particolarmente incline al perdono, ma non se vi è di mezzo un viaggio nel Mirror Universe.

Certamente sono fatti a cui ormai noi siamo abituati e a cui la serie ci ha abituato, questi comportamenti fanno parte del patto tra gli spettatori e gli sceneggiatori, ma la domanda è: fino a che punto questo patto possa reggere quando si assistono a risvolti telefonati? Anche quando sono logici, vengono accettati proprio per la logica dello show. 

Sarà interessante vedere ora, come verrà giustificato il ritorno di Georgiou anche a lungo andare, poiché l’impressione che la serie in questo quattordicesimo episodio ci abbia appena mostrato il prossimo capitano della Discovery si fa sentire sin da quando il personaggio cammina in plancia.

Riuscirà la federazione ad uscire dal suo momento più buio e ritrovare il cammino che 10 anni più tardi verrà intrapreso e glorificato dal Capitano Kirk e dalla nave stellare, Enterprise? 

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