[Recensione] The Gifted 1×10 – eXploited

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Siamo arrivati anche alla puntata finale per quest’anno di The Gifted, puntata che si è rivelata piena di riferimenti ai fumetti ed ha inserito un gruppo di personaggi ben noti ai fan degli X-Men.

Dopo che i servizi sentinella avevano catturato Lauren (Natalie Alyn Lind), Andy (Percy Hines White), Dreamer (Elena Satine) e Blink (Jamie Chung), entrano in scena il Dr. Campbell (Garret Dillahunt) e le Trask Industries che richiedono all’agente Turner (Coby Bell) la consegna dei Mutanti per poter sperimentare su di essi, richiesta accettata da un Jace Turner sempre più irrequieto con sé stesso e con i mutanti. Intanto nel rifugio dei Mutanti Clandestini, vi è un acceso scontro tra John Proudstar (Blair Redford) e gli Strucker, Reed (Stephen Moyer) e Kate (Amy Acker) e, come se non bastasse, nel dietro le quinte, Esme (Skyler Samuels) aizza gli uni contro gli altri per fare il proprio gioco, ovvero avere la possibilità di liberare la propria famiglia.

Gli Strucker, convinti da Esme che parlare con Turner fosse la scelta migliore, si dirigono dall’uomo e, con l’ausilio della moglie di quest’ultimo, riescono a convincerlo a riportare indietro i mutanti: sarà proprio in quel momento che il piano di Esme inizierà a prendere definitivamente forma.
Turner, arrivato alle Trask Industries, inizia a capire l’errore dell’essersi affidato ad un’ agenzia privata senza scrupoli. Purtroppo sarà troppo tardi per lui, ormai destinato a finire nelle macchinazioni della ragazza telepatica.
Arrivati quasi al momento di agire, Marcos (Sean Teale) viene sopraffatto da Esme che prende il controllo di vari agenti dei servizi sentinella presenti sul luogo ed inizia una vera e propria strage, alla fine verrà coinvolto anche Turner:  l’agente, se fino a questo punto potesse aver avuto qualche titubanza riguardo alle intenzioni dei mutanti, non avrà più dubbi e da questo momento diventerà ancora di più un avversario formidabile.

Tutti i pezzi del puzzle che The Gifted aveva composto iniziano ad entrare al loro posto, consegnandoci anche un’ entrata in scena spettacolare delle Naiadi di Stepford: Esme infatti non stava tentando di liberare la sua famiglia, ma le altre due naiadi che con lei diventano tre e segnano l’entrata in scena di un’altra parte importante del mondo mutante.

The Gifted è sicuramente partito in sordina, con il risultato di non aver attirato tutta l’attenzione che una serie del genere merita, eppure ha continuato con i suoi tempi a costruire un grandissimo dramma familiare con i superpoteri che, rispettoso del materiale di origine, seppur non schierando i “grossi calibri”, è riuscito a creare degli intrecci molto interessanti, figli di una narrazione che svolge ottimamente il proprio scopo e scandisce ottimamente il ritmo di questa serie sugli eroi mutanti.

Matt Nix e gli sceneggiatori in 10 puntate sono riusciti a farci sentire l’importanza della missione che John ed i mutanti clandestini hanno ereditato dagli X-Men, sono riusciti a creare dei personaggi sfaccettati come gli Strucker ed hanno riempito la serie di piccole citazioni al mondo mutante, come le Trask Industries, Il Club Infernale, l’incidente di Cuba, l’Adamantio ed ora anche l’evoluzione delle sentinelle robot.  Un lavoro veramente massiccio per una serie TV che forse ha un quinto del budget delle produzioni Marvel su Netflix, ma che riesce nella sua semplicità ad essere vera e sincera ed a proporre delle puntate squisitamente divertenti. Certamente non siamo ai livelli di Legion, ma è comunque una serie che spero possa continuare nonostante gli ascolti non eclatanti, perché ha preso esattamente ciò che sono gli X-Men e li ha messi in un contesto a noi conosciuto, ma molto più reale. Le citazioni sono molteplici e fa piacere vedere che tutta la produzione si diverta a mettere in scena certe cose quasi quanto lo spettatore si diverte a guardarle. Insomma, se non avete ancora iniziato a vedere The Gifted, pentitevi ed iniziate a recuperarla.