[Recensione] Venom di Ruben Fleischer

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Venom

Venom rappresentava una grande sfida per la Sony e per il suo regista Ruben Fleischer (Benvenuti a Zombieland), costretto a realizzare la pellicola su uno dei più iconici e famigerati nemici di Spider-Man, senza poter però sfruttare Peter Parker, attualmente in prestito al Marcel Cinematic Universe della Disney. Sarà riuscito Tom Hardy a rappresentare al meglio il simbionte e il suo ospite ed a vincere questa sfida?

Prendendo liberamente ispirazione da una delle storyline più note dedicate al Venom, ovvero “Protettore Letale”, la prima e vera testata interamente dedicata al simbionte. Il film, ambientato a San Francisco ha come protagonista il giornalista d’inchiesta Eddie Brock, in cerca dello scoop che potrebbe rilanciare la sua carriera cerca di svelare al mondo gli esperimenti illegali del dottor Carlton Drake. Tutto cambia quando entra in contatto con la mostruosa creatura aliena detenuta dalla Life Foundation, che sfrutta il suo ospite per fuggire dalla sua prigione e pianificare la sua sopravvivenza tra gli esseri umani, impresa che, come possiamo immaginare, non sarà affatto semplice da concretizzare.

Può esistere Venom senza Spider-man? Questo è l’interrogativo che ci ha accompagnato per mesi. Il film dimostra che, anche senza la presenza dell’Uomo Ragno, il Simbionte, come anche il corollario di villain conosciuto nelle storie a fumetti a lui dedicate, ha un potenziale enorme, riuscendo ad essere credibile e contestualizzato anche da solo. Questo grazie all’unica caratterizzazione presente nella pellicola, ovvero il rapporto tra Eddie e il simbionte, scritto molto bene e che ricorda vagamente il morboso affetto che l’alieno provava per Peter Parker, che genera anche diversi scambi di battute ben congenite e momenti comici che riescono a strappare qualche onesta risata. Oltre a questo, molto di ciò che c’è positivo in questa pellicola proviene tutto dall’interpretazione di Tom Hardy, che si rivela essere il vero punto forte della pellicola. Hardy è un grande attore e qui lo dimostra ancora una volta, riuscendo a rendersi protagonista di una buona performance – non di certo una delle sue migliori, ma comunque molto buona – nonostante il pessimo copione e la quasi inesistente caratterizzazione del suo personaggio.

Purtroppo però, i lati positivi del film finiscono qui. La pellicola, che sembra uscita dai primi anni 2000, è infatti nel complesso risulta frettolosa e lenta allo stesso tempo, difetto che si denota in modo particolare nel montaggio e che si riflette anche sui suoi personaggi. La sceneggiatura è confusa, sintomo di una scrittura frettolosa e poco ragionata, la trama è semplice, banale e ricca di cliché. Una trama semplice non è necessariamente un difetto, basti pensare al primo Guardiani della Galassia, anche nel film di Gunn troviamo una trama semplice e basilare, che però risulta funzionale alla pellicola, la scrittura dei personaggi è ottima, i dialoghi sono frizzanti al punto giusto e tutto il comparto tecnico fa il suo dovere. È proprio questo che manca in Venom. La pellicola si perde troppo spesso in chiacchiere inutili e in scene poco interessanti che non aggiungono nulla alla pellicola, sacrificando così tempo prezioso che sarebbe stato meglio impiegare per la caratterizzazione dei personaggi.

Caratterizzazione dei personaggi che è un altro enorme punto a sfavore della pellicola. Partiamo da Anne Weying, la compagnia di Eddie interpretata da Michelle Williams, un personaggio cruciale per lo svolgimento della vicenda che viene solamente abbozzato, preso riposto a piacimento. Il rapporto tra lei e Eddie è praticamente inesistente, non si percepisce minimamente l’amore che dovrebbe essere presente in una coppia che sta per convolare a nozze, così da rendere praticamente nulla la loro separazione. La Williams, a contrario di Hardy, non riesce poi a rendere al meglio il personaggio che si rende protagonista anche di scene eroiche e potenzialmente memorabili, sgretolate però dal poco carisma del personaggio. Per non parlare di Riz Ahmed, che veste i panni del villain Carlton Drake. Il personaggio di Drake illude lo spettatore nei primi minuti della pellicola, sembra sulla strada giusta per essere caratterizzato, per poter risultare tridimensionale, ma con il proseguo della pellicola la sua caratterizzazione si perde, fino a svanire negli ultimi 20 minuti del film. Anche lo stesso Eddie risulta caratterizzato solo superficialmente, vivendo principalmente solo dell’interpretazione di Hardy. I dialoghi e le battute sono per la maggior parte scontati, senza senso e confusi.

La regia non brilla per originalità, standard e senza troppi fronzoli, abbastanza confusa in alcune scene d’azione, come nel combattimento finale. Il montaggio, invece, è uno dei più grossi difetti di questa pellicola. La narrazione viene continuamente spezzata dalle tre linee narrative che però non viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Molte sono le scene tagliate a metà e poi riprese dopo diversi minuti senza un reale nesso logico. Unico risultato di questa scelta? Incasinare la continuity interna della pellicola, che risulta al quanto imbarazzante.

Senza infamia e senza lode la CGI, migliore rispetto a come poteva sembrare dai trailer, ma che non aggiunge nulla ad una pellicola che poteva spingere molto di più su questo aspetto. A tutto questo si aggiunge anche la pessima scelta della colonna sonora, non per l’effettiva qualità delle tracce selezionate, ma perché non risultano coerenti con le atmosfere del film e, a volte, persino fra di loro.

Insomma, Venom è un film che risulta insufficiente, “salvato” per il rotto della cuffia da un Tom Hardy che ormai non cessa di confermare il tuo talento e dal buon lavoro costruito per creare l’alchimia tra Eddie e il Simbionte, ma che per il resto lascia l’amaro in bocca e genera anche un po’ di confusione visti i due sequel già programmati. Se siete in vena di un film d’azione con pochi fronzoli, o siete fra i fan hardcore del simbionte Marvel, potrebbe comunque essere il film che fa al caso vostro.