Arriva in Italia, grazie a J-Pop anche “Search and Destroy”, l’ultima opera di Kaneko, uscita nel 2018 in patria. L’autore questa volta decide di omaggiare il Dio dei manga, Osamu Tezuka, riadattando la sua opera, Dororo, in chiave sci-fi e ambientandola in un futuro distopico. Vi diciamo subito che non vi trovate davanti a un remake, infatti Kaneko prende la struttura e la trama principale di Dororo per poi riadattarla al suo stile. Come vedremo, quest’opera richiama anche le tematiche presenti in Astro Boy, ovvero la guerra tra robot e umani, mostrando le differenze tra le due razze.

L’ambientazione e la storia sono rese in modo molto più cupo rispetto all’opera originale, siamo in una città molto buia, in un futuro imprecisato, che è appena uscita da una guerra civile; vediamo subito la nostra protagonista Hyaku intenta a combattere per rubare o meglio riappropriarsi di parti del corpo che le appartengono. Kaneko ha deciso di cambiare il sesso della protagonista proprio per evidenziare il fatto che spesso sono le donne ad essere vittima di soprusi. La protagonista incontra quasi subito il suo futuro compagno di viaggio, Doro, un ragazzino ribelle, agitato e un abile ladro. Hyaku ha perso parte del suo corpo in un’esplosione e la sua famiglia è rimasta uccisa durante la guerra; qui la protagonista viene raccolta da un medico-scienziato che gli ricostruisce meccanicamente le parti del corpo mancanti. Hyaku e Doro si metteranno quindi in viaggio per ritrasformare la ragazza in un umano riprendendo pezzo per pezzo le componenti che le sono state prese da 48 creet (robot-umani).

L’idea di “Dororo” è solo la fonte d’ispirazione, Kaneko riprende la trama di base e i personaggi principali, mentre vedremo che l’ambientazione e i fatti saranno completamente sviluppati in maniera diversa. Kaneko imposta la storia come è solito fare: cupa, avvolta nel mistero, con varie indagini svelando un mistero alla volta, in modo coinvolgente e con molti colpi di scena; proprio per questo motivo vi abbiamo voluto dire solo l’inizio della trama per non rovinarvi l’opera.

Anche in quest’opera, come nell’opera di Tezuka, si ha una forte critica sociale, come la differenza tra umani e robot e la visione di una società dove i deboli vengono oppressi dai più forti; Kaneko anche nelle note finali esprime la voglia di tirare fuori la sua rabbia verso queste tematiche grazie a quest’opera, così come la vedeva in Tezuka. La caratterizzazione dei personaggi è uguale al manga originale, abbiamo una Hyaku molto triste, cupa, tendente alla depressione, dove si chiede spesso il senso della vita e mostra la sua rabbia per i torti subiti; Doro invece all’apparenza più spensierato, ma anche lui è un personaggio che si rivelerà molto più profondo di quello che sembra. I due protagonisti, all’inizio in contrasto, si aiuteranno e completeranno a vicenda durante il loro viaggio.

Graficamente Kaneko è sempre una meraviglia per gli occhi, per chi ancora non lo conoscesse vi invitiamo ad andare a vedere alcune sue tavole. Come stile si avvicina di più a “Deathco”, rispetto che a “Soil” anche se in realtà abbiamo visto una sorta di mix dei due stili dell’autore, infatti in alcune parti il colore nero risalta di più, mentre in altre tavole le ombre appaiono in maniera meno prevalente. L’impatto dei disegni è sempre impeccabile in ogni sua pagina: la cura delle tavole è sempre evidente e non c’è un disegnatore che ha uno stile simile per quanto riguarda i manga, infatti riprende molto lo stile di disegno occidentale, soprattutto di Charles Burns, riadattandolo in chiave manga.

L’atmosfera è spesso cupa e molto dark, sia i personaggi che l’ambientazione hanno la forte presenza dei neri nelle tavole, i dettagli e l’alternanza dei bianchi e dei neri sono sempre curati in modo minuzioso e il punto forte dell’autore; l’impostazione delle tavole varia molto e non è mai scontata. Le scene di azione sono rese in modo perfetto, molto dinamiche e le tavole sono molto d’impatto, con inquadrature che ci sembra di essere quasi in un film che aiutano il lettore ad essere più coinvolto nella storia; nota la passione di Kaneko per Tarantino. La parte grafica è una componente fondamentale per Kaneko e lo dimostra anche in quest’opera.

Possiamo dire che “Search and Destroy” è una storia al tempo stesso vicina e distante dall’opera di Tezuka, o meglio dalle opere, considerando sia “Dororo” che “Astro Boy”, un’opera che riesce nel suo intento, nel non voler essere un remake, ma un riadattamento nel pieno stile di Kaneko: una storia coinvolgente, cupa, piena di azione, mistero e colpi di scena; come ogni opera del maestro una parte fondamentale la fanno i disegni, sempre curati, particolari e magnifici da vedere.

L’edizione di J-Pop è molto curata, molto belle le sovracopertine e le cover sotto le sovracopertine, è possibile prendere l’opera in 3 volumi singolarmente (7,50€) o tutti insieme col cofanetto (22,50€).

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