[Speciale] Groot: da Villain ad eroe

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È l’anno 1960. La Atlas, nome della Marvel Comics al tempo, è una casa editrice che pubblica moltissimi fumetti di fantascienza. Le sue testate portano nomi evocativi come Journey into Mistery, Strange Tales, Amazing Adult Fantasy, Tales to Astonish e presentano mensilmente racconti popolati da strani mostri ed alieni.

Ed è proprio in uno di questi albi (Tales to Astonish #13), in una storia con una trama che potremo definire fin troppo scontata, che fa la sua prima apparizione Groot. Il racconto parla di un mostro (Groot) che attacca l’umanità e niente e nessuno sembra in grado fermarlo, fino a che, uno scienziato (Leslie Evans) non scopre il suo punto debole (le termiti) e lo sconfigge.

Giunto sulla terra dal Pianeta X (di cui si proclama il monarca), l’obiettivo di Groot è quello di utilizzare il suo potere di controllare e assorbire il legno per creare dei mezzi con cui far decollare le città verso lo spazio per poi annetterle al suo glorioso impero. Quindi come si può dedurre dalle poche righe scritte sopra, il nostro albero parlante preferito, prima di intraprendere una carriera da eroe non solo era un mostro con dei piani malvagi, ma sapeva anche parlare!

Questa prima versione di Groot è opera di Larry Lieber che assieme ai disegnatori Jack Kirby e Dick Ayers è da considerarsi a tutti gli effetti il padre di questo personaggio.

Di certo, dopo questa sua prima comparsa nel mondo dei fumetti, nessuno poteva aspettarsi che il personaggio potesse diventare uno degli eroi più amati della Marvel, protagonista sia nei comics che nei film.

Anzi, a rendere ancora meno credibile la cosa, c’era che Groot per quasi mezzo secolo è rimasto nell’anonimato, ottenendo nel corso degli anni solamente un numero di comparsate che si possono contare sulla punta delle dita, con l’aggiunta che alcune di queste non si possono nemmeno definire vere apparizioni, ma evocazioni o sogni.

È il caso di The Incredible Hulk Annual #5 (1976), scritto da Chris Claremont e disegnato da Len Wein, in cui Xemnu il Titano evoca un mostro dalle fattezze di Groot per farlo combattre contro l’alter ego di Bruce Banner; o ancora di Sensational Spider-Man #1 (1997) di Todd Dezago, Mike Wieringo e Rich Case, in cui un giovane Peter Parker, accanito lettore di comics, sogna il temibile mostro.

Il resto delle apparizioni sono forse ancora più tristi: una fugace apparizione per le strade di New York in compagnia di altri mostri al soldo dell’Uomo Talpa su Marvel Monsters: Monsters on the Prowl one-shot (2005); la presenza in un trascurabile supergruppo anni ’90 denominato The Supernaturals, vissuto giusto il breve tempo di una fallimentare mini-serie; un’alleanza con un gruppo di mostri al servizio di Nick Fury nella mini-serie del 2006: Nick Fury’s Howling Commandos.

Ma ora, prima di proseguire con la storia editoriale del personaggio, torniamo ad approfondire una cosa solamente accennata prima, cioè che il nostro alberello preferito che siamo abituati a sentir dire solamente: ‘‘Io sono Groot’’, prima sapeva parlare benissimo!

Nelle sue prime apparizioni, infatti, come ogni cattivo che si rispetti, era fin troppo loquace! Solamente in anni più recenti, con la sua reintroduzione da parte di Dan Abnett e Andy Lanning,  il suo frasario è stato ridotto a quelle tre uniche parole che tutti noi conosciamo fin troppo bene. Il nostro Groot però, non ripete sempre la stessa frase come potrebbe sembrare, ma in realtà sono le altre persone (eccetto gli altri Guardiani della Galassia) che non riescono a cogliere le sottili e impercettibili modulazioni della sua faringe legnosa indurita, che a un orecchio non avvezzo al linguaggio di Flora Colossi (il nuovo mondo del re-introdotto Groot) suonano sempre come la stessa frase: ‘Io sono Groot’.

È al duo di scrittori sopra citato che si deve il rilancio del personaggio, avvenuto a partire dal 2006 con la mini-serie Annihilation:
Conquest
, saga durante la quale il futuro Guardiano della Galassia si unisce a Star Lord, Rocket Raccoon e altri eroi cosmici Marvel per fermare la minaccia di Phalanx, intelligenza cibernetica collettiva posseduta da Ultron. 

Da quest’esperienza e dopo una lunga battaglia, fu chiaro che fosse necessario un supergruppo in grado di difendere l’intero universo. Nasceranno quindi i Guardiani della Galassia, formati da Star Lord, Drax il Distruttore, Gamora, Warlock, Phyla-Vell (la figlia minore di Capitan Marvel), Rocket Raccoon, Dragoluna (anche se solo successivamente) Mantis, Groot e Cosmo (il cane spaziale super intelligente) come supporto. Il gruppo avrà vita breve e si scioglierà non troppo tempo dopo, per poi riformarsi quasi subito in concomitanza del rilancio editoriale del 2013 Marvel NOW!, con una nuova formazione, la stessa del primo film sui Guardiani: Star Lord, Gamora, Drax il Distruttore, Rocket Raccoon e Groot. Successivamente il gruppo avrà dei temporanei compagni: Iron man, Angela, Agente Venom, Capitan Marvel (Carol Danvers), Kitty Pride e la Cosa.

Nel corso della sua storie editoriale abbastanza inusuale, il personaggio di Groot ha subito numerosi restyling. Vediamoli in una galleria:

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Nel corso degli anni, sono molti i personaggi che la Marvel ha “cambiato” rendendoli da buoni a cattivi o viceversa (per esempio Dottor Destino e la Gatta nera), ma nessuno di questi si può definire azzeccato ed efficace come quello dell’alberuto guardiano della galassia. Da personaggio finito nel dimenticatoio è diventato uno dei più popolari (ed anche più commercializzati dal punto di vista del merchandising) della casa delle idee.

Voi invece cosa ne pensate? Preferivate la vecchia versione o quella attuale? Dateci il vostro parere!