Nelle ultime ore su change.org è comparsa una petizione per rimuovere Split, acclamato film di M. Night Shyamalan, dal catalogo di Netflix per il mercato statunitense.
Le ragione della petizione sono da addurre ai contenuti ritenuti offensivi presenti nel film, che sarebbero da ricercare nella rappresentazione completamente distorta del Disturbo Dissociativo di Identità. Nello specifico, il personaggio di Kevin Wendell Crumb interpretato da James McAvoy, con le sue 23 personalità è accusato di ritrarre le persone che soffrono di questa patologia come pazzi criminali. La petizione insiste sul fatto che il film sia dannoso e insensibile verso le vite di coloro che soffrono di DID e che la rappresentazione riportata in Split porti all’errato presupposto che le persone affette da DID siano suscettibili di essere criminali violenti, contribuendo a darne una percezione distorta e a generare diffidenza nei loro confronti.
La petizione, che attualmente ha raccolto circa 1300 firme, ha indicato anche Psycho di Alfred Hitchcock come un altro esempio di film che dà una rappresentazione inappropriata di coloro che soffrono di DID. Ve ne riportiamo un estratto: “Nel film Split, scritto e diretto da M. Night Shyamalan, un uomo con il disturbo dissociativo dell’identità è rappresentato come un predatore. Questo film mostra questo disturbo in maniera non corretta e inappropriata sotto vari aspetti; esagerando sulla rarità delle persone affetta da questo disturbo, insinuando che coloro che ne sono affetti siano capaci di compiere vere e proprie metamorfosi fisiche e, soprattutto, facendo tornare alla ribalta il falso mito creato da Hollywood e introdotto da film come Psycho, ossia che le persone con il disturbo dissociativo dell’identità siano più inclini alla violenza o possano essere pericolose per il prossimo. Quando, al contrario, persone con questo e altri disturbi di natura mentale sono più propense ad essere vittime che carnefici.”
Nel corso dei decenni, l’industria di Hollywood ha sicuramente cavalcato la disinformazione su alcune tematiche al fine di suscitare suspense ed emozioni forte con la paura dell’ignoto. Questo a quanto sembra, nel caso specifico ha suscitato nel tempo un forte disagio in coloro che soffrono di DID, portandoli a chiudersi in sè stessi e a non rivelare il proprio disturbo. Al netto di una maggiore consapevolezza al giorno d’oggi sulla natura dei disturbi psichiatrici, è difficile pensare che eliminare Split da un servizio streaming possa portare ad una maggiore sensibilizzazione verso coloro che versano in questa condizione. Bisogna inoltre considerare che un film rimane pur sempre un’opera di finzione con fatti volutamente esagerati e drammatizzati, senza alcun intento divulgativo. Sarebbe pertanto ingiusto accusare Split di suscitare sentimenti di repulsione verso coloro che soffrono di DID, come sarebbe sbagliato credere tutti coloro che lo abbiano visto finiscano per considerare i suddetti come persone violente ed imprevedibili.
Tuttavia anche se Split non venisse rimosso da Netflix, potrebbe essere propedeutico alla causa l’uso di un disclaimer che ribadisca che come il film sia un’opera di fantasia e non sia rappresentativo dell’intera comunità di persone affette da disturbo dissociativo dell’identità. Vedremo se Netflix o lo stesso Shyamalan si esprimeranno sulla vicenda, e vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi.
Ricordiamo che Split, acclamato dalla critica e con un grande successo di pubblico, si rivela essere ambientato nello stesso universo di di Unbreakable, thriller diretto dallo stesso Shyamalan nel 2001. Il cerchio in seguito si è chiuso con Glass, che fa da sequel ad entrambi i film incrociando le vicende dei protagonisti.
Fonte: Screenrant