Stephen King commenta negativamente l’operato di Trump in merito alla situazione Coronavirus

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Sono passati quarant’anni da quando Stephen King ha scritto L’ombra dello scorpione, acclamato romanzo che parla di una pandemia di influenza letale che cancella metà dell’umanità.

Lo scrittore ha spiegato di non riuscire a capire come sia stato possibile che le autorità non abbiano previsto la crisi dovuta al Coronavirus, prendendo le dovute precauzioni.

“Solo nelle ultime tre/quattro settimane le persone mi dicevano che sembrava di vivere in un mondo scritto da me, e preferire di gran lunga non fosse così, credetemi”, ha detto Stephen King.

“Tutto ciò era destinato ad arrivare da anni, da tanti anni. Ho scritto L’ombra dello scorpione, e parlavo di una pandemia influenzale che stroncava la maggior parte della popolazione mondiale. Grazie a Dio quella di ora non è così grave, ma ho scritto il libro nel 1979 e da allora abbiamo solo aspettato che accadesse. Ma il fatto che nessuno sembrasse pronto mi disorienta non poco”.

King è stato poi molto critico in maniera esplicita sulla reazione di Donald Trump. Nei giorni scorsi ha anche aggiunto Ron DeSantis alla lista di politici che per lui hanno sottovalutato la situazione. DeSantis è stato messo sotto accusa per non aver emanata alcuna ordinanza di isolamento e per aver permesso alle spiagge di rimanere aperte, mettendo a rischio tutti i turisti primaverili.

“Mi è difficile comprendere tutto ciò”, ha detto l’autore. “Ricordo quando negli anni Settanta i Repubblicani prendevano in giro Jimmy Carter definendolo indeciso. Il presidente che abbiamo ora, e Ron De Santis in Florida, dovrebbero essere due persone che vanno dritte al punto. Quel tipo di persona che vuoi in carica quando qualcosa va veramente male, perché non si dimostra indecisa, non è esitante. Invece Trump ha prima detto che non c’era da preoccuparsi, che non era niente di serio e che tutto sarebbe tornato al proprio posto. Quando poi il mercato finanziario ha iniziato a collassare, allora il presidente ha parlato di miracoli, chiese piene e situazione a posto entro Pasqua, ad aprile. E dopo un paio di giorni era per la quarantena. Nessuno sapeva nulla, è partito tutto da lui, all’improvviso”.

King ne ha anche per DeSantis, infervorato sostenitore di Donald Trump: “Non penso riesca a tenere il passo della situazione. Anzi, penso sia rimasto un po’ indietro. Un po’ come dire che hanno chiuso la porta della stalla del maneggio, ma un cavallo è stato rubato 10 giorni fa, senza che nessuno se ne accorgesse”.

Per quanto riguarda la sua carriera da scrittore, Stephen King ha invece buone notizie per i suoi fan. L’uscita del suo prossimo libro, If It Bleeds, è stata anticipata di due settimane, portandola al 28 aprile, per dare un po’ di conforto ai suoi lettori in quarantena.

King ha anche evidenziato che la nuova data di pubblicazione coincide con la release di Camino Winds, nuovo romanzo del suo amico scrittore John Grisham.

“Voglio parlarne con l’editore, e magari fare un 2×1. Sarebbe carino, no? Doppio vantaggio per chi acquisterebbe uno dei due libri”.

Fonte: The Guardian

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