Stephen King condivide un capitolo di The Stand che descrive una pandemia

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Stephen King

Il romanzo di Stephen King, L’ombra dello scorpione (in originale The Stand), racconta di un mondo devastato da un virus mortale e della battaglia distopica tra bene e male che scoppia tra i pochi superstiti.

Con lo scoppio della pandemia di COVID-19, il romanzo di King del 1978 è più attuale che mai, ma l’autore ha un altra ragione per parlarne sui suoi social. Come potete vedere e ascoltare di seguito, King ha condiviso un particolare capito del libro che ritiene che tutti debbano tenere a mente. L’estratto viene dal capitolo 8 dell’Ombra dello Scorpione e descrive in maniera dettagliata in che modo accade la diffusione di una pandemia, proprio sotto i nostri occhi.

King scrive: “Capitolo 8 di The Stand. Questo è come funziona. Attenzione. (Ma ricordatevi che COVID-19 non è letale quanto la superinfluenza.)”

Quella parte del libro inizia con un personaggio, Joe Bob Brentwood, un poliziotto contagiato, che avvicina un corridore di nome Harry Trent. Segue una descrizione casuale dei personaggi, ognuno che va avanti con la sua vita, ignari di essere stati contagiati dal virus mortale soprannominato “Capitan Trips”, tramite il contatto con gli altri personaggi. Il narratore descrive ogni persona con la fredda consapevolezza dell’imminente morte, loro e dei loro cari.
Ogni persona è semplicemente rapita dal dramma della propria vita, inconsapevole della calamità che sta avvenendo. King conclude il capitolo paragonando il virus a una “catena di sant’Antonio”, in cui ogni persona lo passa a quella successiva:

“Le catene di sant’Antonio non funzionano, è un fatto certo. Il milione di dollari che ti viene promesso se mandi un dollaro al primo nome della lista, aggiungi il tuo nome alla fine e poi inoltri il messaggio a cinque amici non arriverà mai. Questa invece, il Capitan Trips, funziona molto bene. La piramide è stata costruita non dal basso verso l’alto, ma dalla punta verso il basso. L’imput è stato una guardia di sicurezza dell’esercito ormai morta di nome Charles Campion.
Tutti i polli sono tornati a casa per essere arrostiti – solo che invece che il postino che porta a ogni partecipante pile e pile di buste contenenti un dollaro, il Captain Trips porta pile di letti con un corpo o due in ognuno, e trincee e fosse comuni e infine i corpi scivolano negli oceani e nelle cave e nelle fondamenta di case non fonite. E alla fine, ovviamente, i corpi marciranno dove sono stati lasciati.”

Stephen King ha denunciato il coronavirus paragonandolo a The Stand, tentando di sedare il panico non necessario, ma non è difficile vedere perché lo scrittore abbia scelto proprio questo estratto, con la speranza che potesse educare le persone. Il modello della catena di sant’Antonio è sicuramente superato, ma non il punto a cui voleva arrivare: la distanza sociale è necessaria per fermare la pandemia, o ciò che ne risulterà sarà un immagine che potrebbe davvero essere uscita da un incubo di Stephen King.

Una nuova versione televisiva ispirata al romanzo dell‘Ombra dello Scorpione è attualmente in lavorazione negli studi CBS All Access.

Fonte: Comicbook

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