Il mondo dei videogiochi e quello dei fumetti sono, negli ultimi anni, sempre più connessi, con progetti crossmediali che, soprattutto in Giappone e negli Stati Uniti, vedono opere tratte dai videogiochi, giochi ispirati dai fumetti e, sempre più spesso, anche storie che vengono raccontate attraverso entrambi i media. A questa ultima fascia appartiene senza ombra di dubbio Summoners War: Legacy, pubblicato in patria da Skybound e arrivato in Italia grazie a Yaù, la linea young adult di Saldapress che, dopo l’ottimo Jonna e i Mostri Impossibili (qui la recensione), segna un altro buonissimo colpo con il fumetto scritto da Justin Jordan e disegnato da Luca Claretti.

Il più grande sogno di Rai, la giovane protagonista di Summoners War: Legacy, è diventare un’evocatrice, un ruolo per il quale si allena da tempo, con esiti non sempre favorevoli. Quando finalmente riesce nel suo intento e viene ingaggiata come apprendista si ritroverà catapultata in mezzo a una guerra dal cui esito dipendono le sorti del mondo intero. Ad accompagnarla in questa avventura il suo saggio maestro Abuus e un giovane e risoluto proto, un guerriero pronto a tutto pur di proteggere Rai.

Quello che fin da subito colpisce è l’aspetto artistico del volume, con un Claretti che si diverte a riempire ogni tavola di azione, pose plastiche, splash page, mostri di ogni forma e tipo, in un contesto fantasy di ovvia ispirazione asiatica, proprio come il videogioco sviluppato e distribuito da Com2uS Studios, Mojang, PopCap Games, molto famoso nel genere RPG gacha per dispositivi mobili, ormai in giro da diversi anni e che ha dato vita ad un intero universo in cui il fumetto di cui vi stiamo parlando è solo un altro tassello.

Ad accompagnare gli ottimi disegni di Claretti arrivano i colori di Giovanna Niro, autrice di una prova decisamente convincente, capace di dare ulteriore smalto al tratto del collega che mescola uno stile occidentale ad ovvie ed imprescindibili influenze orientali, sia in fatto di character design che di espressioni, pose e dinamiche d’azione.

Non da meno, tuttavia, il lavoro di Justin Jordan, anzi: se il rischio di un prodotto derivativo facilmente riempibile di fan service era dietro l’angolo, l’autore riesce invece a dare forza e consistenza alle vicende di Summoners War: Legacy; quello che colpisce maggiormente è la densità di eventi che riusciamo a seguire in un singolo volume, una caratteristica che, in un fumetto occidentale, quasi sempre votato ad eventi dilatati e decompressi su numerosi albi, stupisce e colpisce piacevolmente. L’autore riesce a caratterizzare ottimamente sia i protagonisti che l’antagonista grazie a dialoghi mai banali o troppo verbosi ma, soprattutto, svolge perfettamente il difficile compito di “far sentire a casa” sia chi già conosce il gioco, sia chi non ha mai visto nemmeno per sbaglio il titolo mobile nei suoi otto anni di vita.

Summoners War: Legacy

Tra un mistero e un rapimento, una rocambolesca fuga ed un conflitto a suon di evocazioni, il primo volume di Summoners War: Legacy tiene decisamente incollati alle pagine, che scorrono via molto facilmente grazie ad un ritmo serrato che sembra uscito dal più classico film d’avventura: la vicenda, comodamente leggibile stand alone, sembra tuttavia gettare le basi per sviluppi futuri e, nella speranza che il successo commerciale porti a nuovi episodi della serie, ci sentiamo di proporre con ottimi voti il lavoro di Justin Jordan, Luca Claretti e Giovanna Niro. Un plauso anche a SaldaPress, che continua a diversificare la propria offerta e sta puntando con convinzione ad una fascia di lettori che sicuramente apprezzerà la linea Yaù.


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