The Legend of Zelda: Link’s Awakening | Recensione

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The Legend of Zelda

Ho sempre considerato The Legend of Zelda: Link’s Awakening, letteralmente come un’epopea da vivere e in questo caso da rivivere. Un viaggio in un mondo videoludico fantastico, dove lo stretto necessario consisteva in un equipaggiamento tecnico scarno: una grafica quasi sperimentale per l’epoca su schermi monocromatici e due tasti per fare tutto. Oggi le cose sono, fortunatamente, cambiate (senza offesa per i milioni di appassionati vintage-gamers) e questo nuovo remake su Switch porta a +2 revival di classici – per Game Boy – dando nuova vita, in questo caso, alla fantastica Koholint Island.

La totale revisione su Zelda: Link’s Awakening migliora drasticamente l’aspetto e l’atmosfera dell’ambiente e ovviamente dei personaggi, regalando realmente una nuova esperienza di gioco. Ma nonostante si sia lavorato sotto l’aspetto grafico, i layout delle mappe, puzzle compresi, rimangono incredibilmente fedeli al 100%. Nintendo però, non si è fermata qui! Infatti, ha aggiunto altre nuove funzionalità e nuovi oggetti da collezionare che daranno indubbiamente una nuova pretesa di gioco per accontentare anche i vecchi veterani.

Da piccoli e pixellosi personaggi a sempre piccoli e stupefacenti personaggi animati. Cosi, Zelda (ri)prende vita!

The Legend of ZeldaQuesto grande ed elaborato, anche se dall’aspetto semplice, restyling, ahimè, porta alcuni limiti tecnici. Per esempio la frequenza dei fotogrammi subisce un colpo in negativo, poiché, per la maggior parte delle scene nel gioco, viene caricata nella memoria della console e di conseguenza avviene, il purtroppo ormai tipico, calo. Questo problema, sembrerebbe legato all’effetto pronunciato della sfocatura data alla profondità dell’ambiente di gioco, utile per mettere in risalto i personaggi e alla soggettiva primaria: dove vi trovate, rispetto a dove vorrete andare. Per farla breve, con un esempio abbastanza banale, sarebbe come osservare l’asfalto in un rettilineo con 60° gradi, ed assistere cosi un’illusione ottica naturale. Questa è l’unica piccola pecca, che per quanto mi riguarda è più un lieve “fastidio” visivo che altro e questo dovrebbe già dirvi sulla grandissima qualità di tutto il resto.

Ma nonostante tutte queste migliorie e novità, Link’s Awakening, vi offrirà un approccio in puro stile vecchio stampo e questo non è un male, anzi… è il vero plus che fa la differenza. Un platform che racchiude un avvenuta veramente ben progettata, in una mappa piccola ma molto ricca di particolari e cose da fare. Essa si dividerà principalmente in 8 dungeon, pieni di enigmi e puzzle e con incontri molto suggestivi con personaggi che hanno scritto la storia stessa della serie. Questo, rappresenterà la maggior parte del viaggio che intraprenderete in quest’isola stravagante.

Link, dopo una terribile tempesta, naufraga sulla misteriosa Isola Koholint. Per tornare a casa, dovrà attraversare dungeon pericolosi e affrontare temibili mostri.

Certo, paragonare l’isola di Koholint a Hyrule è quasi blasfemo. Fortunatamente, Link’s Awakening non cerca in nessun modo di confrontarsi con Breath of the Wild o comunque con le parentesi più famose e epiche. Questo remake funziona perfettamente come una storia secondaria contraddistinta da questa “configurazione” più giocosa mista a momenti di malinconia. Tutta la meccanica del gioco è gestita chiaramente e semplicemente. Una specie di gufo accompagna Link da un’attività a quella successiva. Ad ogni dungeon recupererete un’oggetto che, come dice il gufo, una volta raccolti tutti, Link si metterà in salvo dall’isola. Poi c’è Ulrira, un timidone che vi darà dei consigli molto preziosi tramite delle buffe “cabine” sparse nel gioco.

Meno tasti sul GameBoy, più tasto nella Switch. Nell’originale Link, poteva avere solo due oggetti in mano invece in Link’s Awakening, sarà molto più semplice in quanto, come detto, avrete accesso a più tasti e quindi potrete contemporaneamente usare più armi/oggetti in maniera semplice utilizzando anche ben due slot configurabili senza cosi entrare e uscire dall’inventario riducendo notevolmente i tempi.

The Legend of ZeldaGli scontri con i nemici e vari boss sono divertenti e per lo più soddisfacenti. Seppur semplici e abbastanza immediati non vanno mai a discapito del gioco. Per i gamer che necessitano di combattimenti particolarmente ardui, esiste la modalità Eroe: Link subisce il doppio dei danni e i nemici non rilasciano nessun tipo di rifornimento di salute. Ovviamente Link’s Awakening è un gioco che si focalizza su ben altro che gli scontri, un gioco che metterà alla prova il vostro spirito d’avventura e il vostro intelletto. Indispensabili, per affrontare i vari dungeon ricchi di ostacoli e finire al meglio il livello, saranno le vostre capacità di osservazione, deduzione e memoria. La tipicità di Link’s Awakening sarà anche il senso dello scopo, che vi motiverà a crescere e a scoprire sempre più. Molto interessanti saranno anche le interazioni che vi porteranno a conoscere gli abitanti di Koholint, seppure le loro storie non siano cosi profonde, esse saranno indispensabili a farvi capire meglio l’identità del luogo.

La modalità Dungeon Maker è un’altra bella aggiunta. Con l’aiuto di Dampe, Link può creare dei dungeon virtuali derivati da altri, visti precedentemente durante tutto il percorso del gioco. L’Amiibo può essere considerato come una sorta di memoria portatile cosi da poter condividere i vostri dungeon con altri giocatori. Se vi state chiedendo se sarà possibile caricarli online, la risposta è un secco no! Ovviamente la funzionalità dell’Amiibo è anche quello di introdurvi nello sblocco di alcune speciali aggiunte, per esempio vi introdurrà a Link Ombea, un mini-boss che rappresenta il lato oscuro di link. Sconfiggerlo sarà semplice e vi farà guadagnare un bel po’ di materiale da consumo.

The Legend of Zelda

In conclusione, questo remake, nonostante abbia giusto un paio di – impercettibili – carenze, rimane un gioco assolutamente da consigliare. La moderna animazione di The Legend of Zelda: Link’s Awakening, i magici effetti sonori, i singoli musicali (che ormai hanno fatto storia) assieme ai fantastici puzzle game che metteranno alla prova il vostro intelletto in modo sorprendente, alzano notevolmente l’asticella qualitativa del titolo. Entrerete letteralmente in un turbinio di emozioni e ricordi che si racchiudono in un viaggio veramente ben orchestrato, facendovi sentire di nuovo dei bambini negli anni ’90.