Continua la nostra serie di speciali di approfondimento sugli episodi di The Mandalorian. L’episodio di questa settimana, diretto da Deborah Chow, collega finalmente, le mini-trame aperte nei precedenti episodi e si collega direttamente al finale di stagione della porossima settimana.

Questa volta, l’articolo conterrà SPOILER anche per Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. Oltre ovviamente a quelli sull’episodio in questione.

Ritorno su Nevarro

Che le cose su Nevarro fossero andate male, sia ai mandaloriani che ai cacciatori di taglie, lo avevamo intuito qualche episodio fa dai dialoghi tra il nostro protagonista e Fennec Shand, ma adesso ne abbiamo la conferma anche da parte di Greef Karga. Il capo della gilda dei cacciatori di taglie di Nevarro infatti, contatta di mandaloriano per proporgli una sorta di pace. Il piano per attuare tale pace è semplice: Consiste nell’aiutare karga a sconfiggere gli imperiali che hanno occupato e instaurato un “dispotico regime” sulla città nella quale egli operava (a quanto pare, agli imperiali non piace proprio quando dei mandaloriani si ribellano). In cambio dell’aiuto fornitogli, il mandaloriano sarà libero di portare con sé il tanto ricercato bambino. Chiaro come il sole che da qualche parte c’è l’inganno, ma il mandaloriano decide di fidarsi.

I’m putting together a crew. You in?

Il nostro mandaloriano senza nome recluta dunque dei compagni per la sua missione più importante. Il primo compagno a cui pensa è l’ex-soldato incursore dell’Alleanza Ribelle, Cara Dune. La scena nella quale Cara viene “reclutata” dal protagonista è una chiara citazione alla precedente carriera da fighter mma di Gina Carano, interprete di Cara. Necessitando anche e sopratutto di qualcuno che possa occuparsi del bambino durante la missione, i due si recano su Arvala-7, dove convincono l’Ugnaught Kuiil ad accompagnarli. Kuiil quì rivela parte del suo passato di schiavo a contratto presso le fabbriche genetiche imperiali. Kuiil, nel frattempo ha anche riparato e riprogrammato IG-11, che adesso è un perfetto droide servitore/protettore.

L’elefante nella stanza

Era ovvio, prima o poi ci saremmo ritrovati a doverne parlare. Lo abbiamo sottovalutato, ignorato e ci siamo divertiti guardandolo, ma era solamente questione di tempo, che Baby Yoda (continuiamo ad usare questa dicitura in mancanza di un vero e proprio nome ufficiale) diventasse l’elefante nella stanza del titolo. Se il sollevamento del Mudhorn era dato dall’impeto e dalla volontà di voler salvare il suo nuovo amico, quello che baby Yoda fa con i poteri della Forza in questo settimo episodio, è decisamente diverso.

Ok, il Force choke non è una cosa naturalissima, non è un push o qualcosa che immediatamente un bambino potrebbe magari pensare di fare per salvare un compagno, ma è tutto sommato credibile. Secondo la teoria psicologica dell’apprendimento osservazionale dello psicologo canadese Albert Bandura, i bambino apprendono attraverso l’osservazione dei comportamenti di determinati modelli sociali, come genitori o fratelli maggiori. Vivendo in un contesto non del tutto educativo, e vedendo di continuo tanta violenza, è naturale che Baby Yoda ricorra a gesti violenti per risolvere le situazioni. Essendo un bambino e non avendo ancora una dovuta capacità di discernimento della realtà, ha confuso un gioco con una lotta.

Discorso diverso per il Force Heal. Quest’abilità è del tutto nuova nel nuovo canone post-Disney, e Baby Yoda è, cronologicamente, il primo ad utilizzarla. Come abbiamo visto in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, anche Rey e Kylo Ren usano più volte quest’abilità nel corso della pellicola, ma probabilmente loro riescono ad usarla in quanto rappresentano una totale unicità, una diade nella Forza. Baby Yoda invece sembra essere mosso solo dalla genuinità e dalla spontaneità, vuole curare e proteggere coloro i quali gli stanno vicini, ma non sembra aver mai studiato tecniche o abilità della Forza. Speriamo che il prossimo episodio di The Mandalorian o successivi prodotti di Star Wars possano fornire qualche dettaglio in più su questa particolare abilità e sul perché non l’abbiamo mai vista usare a nessun’altro Jedi o Sith prima d’ora. Cioé, Anakin avrebbe anche potuto salvare Padmé così eh…

L’ultimatum del Moff Gideon

L’episodio si conclude con l’arrivo in pompa magna del tanto atteso villain interpretato da Giancarlo Esposito, il Moff Gideon. Gideon spiega al mandaloriano che il egli non ha nemmeno idea di cosa sia il bambino, e che è certamente più prezioso per lui, di quanto potrà mai esserlo per il mandaloriano. Possiamo presupporre che il bambino sia frutto di un esperimento dell’Impero e deva a quello la sua potenza? Lo scopriremo (forse) nel finale di stagione della prossima settimana.

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