The Terrifics – I Sarcastici Quattro | Recensione

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The Terrifics

Tre anni fa la “Rinascita” dell’Universo DC metteva ordine (più o meno) nell’eredità lasciata da “New 52“. Contestualmente e conseguentemente al suddetto colpo di spugna sulla continuity, hanno visto molte nuove serie e linee editoriali. Tra le molte novità sopracitate spiccano certamente la linea “Young Animal” e serie come “Mr. Miracle” di Tom King e Mitch Gerads, che hanno saputo svecchiare e rimpolpare il parco titoli DC con proposte interessanti e innovative.

The TerrificsNato in seno a Rinascita, il crossover “Dark Nights: Metal” contribuì a reintrodurre svariati personaggi amati dai fan ma, purtroppo, rimasti nel dimenticatoio per parecchio tempo.
Unitamente a nuovi personaggi, anch’essi introdotti dal sopracitato crossover di Snyder-iana memoria, il ritorno delle redivive vecchie glorie DC era volto alla creazione di una nuova linea editoriale composta da otto testate: “The New Age of Heroes”. Mr. Terrific, Metamorpho, Plastic Man e Phantom Girl sono per l’appunto quattro esempi dei suddetti ritorni in grande stile sopra citati. Quale miglior modo, per sfruttare al meglio quattro personaggi come questi, se non unirli in una singola testata team-up?

The Terrifics” è quindi una delle famigerate otto nuove testate sopra citate, ma cosa la distingue dalla massa? La maggior parte delle serie facenti parte di The New Age of Heroes, viste fin’ora, come “Damage” o “The Silcencer“, sono una combinazione di re-style di vecchi archetipi propri dell’Universo DC. Ciò ha prodotto un mucchio di serie dove lo stile viene anteposto al comparto narrativo. La speranza che The Terrifics potesse distanziarsi dalle serie viste finora, era legata all’idea alla base della testata stessa: molto più semplice rispetto ai presupposti del resto degli esponenti di The New Age of Heroes. Un nuovo team formato da vecchie glorie amate dai fan, tanto diversi tra loro da completarsi a vicenda. In sostanza, The Terrifics è un tentativo di creare una nuova e potente macchina macina lettori, unendo pezzi già rodati e di rinomata efficienza.

Gli ottimi presupposti non si fermavano però alla scelta dei personaggi da utilizzare. Come le altre serie dell’etichetta The New Age of Heroes, anche The Terrifics fu affidata ad un team creativo di tutto rispetto. Con Jeff Lemire alla scrittura e con Joe Prado e Ivan Reis alle redini del comparto artistico, impreziosito da un character re-design curato da Evan “Doc” Shaner, i presupposti per creare un killer title erano più che tangibili, giusto?

The TerrificsSfortunatamente, nonostante le ottime premesse, l’avvio della serie risulta lento e privo di mordente. L’esordio di The Terrifics ricorda molto uno di quei tentativi con cui la Marvel cercò, anni fa, di rilanciare i “Fantastici 4” senza successo (ad esempio il periodo dei costumi rossi, per intenderci). Il paragone con i F4 è rafforzato dalle peculiarità di questo team up: una squadra di quattro eroi, guidati da un inventore geniale, intenti ad esplorare oltre i confini conosciuti dell’universo (e di altri universi). Se il recente rilancio dei Fantastici 4, varato da Dan Slott e Sara Pichelli, non avesse avuto successo, forse gli aficionados del quartetto di casa Marvel avrebbero rimpolpato le vendite del primo numero di The Terrifics. Questo almeno per quanto riguarda il lato puramente estetico. E’ infatti assente ciò che, solitamente, rappresenta l’elemento che lega i fan alla serie. I F4 sono sempre stati rappresentati come una famiglia disfunzionale ma amorevole, munita di un background ricco di momenti intimi e piccole storie che fanno immedesimare i fan con le vicende narrate.

Mr. Terrific e squadra, almeno al loro esordio, non godono di tali peculiarità affettive.
L’incipit della serie tenta di sopperire a tale mancanza, concentrandosi sulla costruzione di una minaccia comune per questa nuova squadra, prima a ancora di dare ai personaggi un valido motivo per unire le forze. Non è, purtroppo, stata data attenzione alla creazione di un comparto emotivo in grado di creare empatia tra il lettore ed i protagonisti. Invece, e’ stata data molta (troppa) attenzione all’utilizzo di Dark Nights: Metal come pilastro di rinforzo (o come giustificazione) per l’intero numero d’esordio. In controtendenza con quanto detto fin’ora, Lemire sembra avere una presa ferrea sui singoli personaggi. Se ciò in un primo momento crea un effetto tutt’altro che positivo, distanziando ancora di più i membri di un gruppo tutt’altro che unito, col proseguire della serie ciò diverrà il salvagente grazie al quale The Terrifics si salverà dal naufragio iniziale.

Guidati da quello che potremmo definire un “effetto Misfits”, i protagonisti finiranno con l’evolversi sia singolarmente che in funzione gli uni degli altri. Ciò porterà ad un lento ed inesorabile amalgamarsi della squadra che, in un modo asimmetrico e totalmente avulso dal tipico contesto super-eroico, finirà per somigliare ad un vero e proprio team.

The Terrifics

Tale evoluzione, tangibile fin dal termine dell’arco narrativo introduttivo, è accompagnata da un comparto grafico audace e dettagliato, perfettamente in linea con il mood della serie. Le tavole del sopracitato Ivan Reis, inchiostrate da Joe Prado, danno una grande vitalità ad ogni singolo personaggio. Il punto forte del comparto grafico è però rappresentato dai colori di Marcelo Maiolo. The Terrifics è piena zeppa di esplosioni, bizzarri mondi paralleli e manifestazioni di energia cosmica di ogni tipo. Maiolo riesce a gestire abilmente tutti questi elementi, dando alla storia una sfumatura appropriatamente apocalittica. Purtroppo il team artistico cambierà dopo pochi numeri, facendo subentrare però Evan Shaner come figura centrale. Di certo il gusto classico e la sensibilità di Shaner contribuiranno a far perseverare la serie sulla giusta via.

In sostanza, The Terrifics non parte, purtroppo, con il piede giusto. La serie, tuttavia, inizia quasi immediatamente una lenta scalata verso la vetta dell’eccellenza. Guidata da un Jeff Lemire in ottima forma, sostenuto da artisti di tutto rispetto, il quartetto guidato da Mr. Terrifics potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa da non farsi scappare. Menzione d’onore per il cammeo di Tom Strong, nelle vesti della damigella in pericolo.


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