Prima di Geralt di Rivia, ci sono stati altri Witcher nel Continente: il più famoso, per i lettori della saga scritta da Andrzej Sapkowski e per i giocatori della popolarissima serie di videogiochi è sicuramente Vesemir, maestro della Scuola del Lupo, responsabile dell’addestramento proprio del ben più celebre Geralt e di tutti gli strighi sopravvissuti all’assalto di Kaer Morhen. Un personaggio di questo calibro, benché tecnicamente secondario, meritava un approfondimento e, per farlo, Netflix ha annunciato, ormai diversi mesi fa, il film d’animazione The Witcher: Nightmare of the Wolf.

Un prequel che è stato descritto dalla showrunner della serie e produttrice esecutiva dell’anime Lauren Schmidt Hissrich come il film che permetterà ai fan di meglio comprendere il rapporto di Vesemir con Geralt e Ciri: “Le famiglie sono composte da più generazioni. Quel che insegno ai miei figli l’ho imparato dalla generazione che mi ha preceduto. Quando incontriamo Geralt, nella serie, è ormai un adulto, ha cento anni ed è stato solo per molto tempo. Ma non possiamo non chiederci come abbia potuto imparare le cose che mette regolarmente in pratica e che vuole insegnare a Ciri”. Ed è proprio questo che avviene in Nightmare of The Wolf.

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Il film, ambientato molti anni prima degli eventi che vedranno protagonista proprio Geralt, ci racconta le origini e la battaglia più importante di Vesemir: dalle umili origini, all’amore per Illyana, fino allo scontro a Kaer Morhen per la difesa dei propri compagni, Nightmare of the Wolf ci porta di peso nelle cupe atmosfere immaginate da Andrzej Sapkowski, in un mondo in cui il bene ed il male non sono così ben delineati, in cui la crudeltà e la vendetta sono sempre dietro l’angolo, e morale ed etica non sono i principali valori che vengono trasmessi agli uomini.

In questo mondo, in cui “ci sarà sempre un altro mostro”, in cui gli umani accettano i Witcher solo perché utili a combattere mostri peggiori, il giovane Vesemir imparerà a combattere le mostruosità che popolano il Continente, rigorosamente dietro compenso e, a volte, ingannando gli stessi committenti per racimolare qualche denaro in più. Ma il Continente non è popolato solo da mostri, ed i nemici più temibili per uno strigo (o Witcher, che dir si voglia) non sono wraith, grifoni o alp, ma l’odio degli umani nei confronti dei mutanti, le trame per sterminarli, i tradimenti e i capricci della politica. E sarà proprio dopo una missione, voluta fortemente dalla corte, e durante la quale il nostro strigo vivrà una situazione simile, ma con esito diametralmente opposto, a quanto succederà molti anni più avanti a Geralt, che Vesemir dovrà affrontare la battaglia più difficile per la difesa del proprio ordine.

The Witcher: Nightmare of the Wolf è un film animato che fa dell’atmosfera e della trama il suo principale punto di forza: il mondo del Continente è perfettamente rappresentato dai colori cupi, dal sangue e dalla violenza che viene messa su schermo, una violenza sia visiva, con decapitazioni, vomito e squartamenti vari, sia tematica, perché, come ben saprà chi conosce il mondo di Geralt e Vesemir, non c’è mai da aspettarsi il lieto fine e, anche quando quest’ultimo sembra arrivato, ha sempre un retrogusto amaro, un’amarezza che possiamo vedere visibilmente negli occhi ed in alcuni sguardi del protagonista che, al netto del suo modo di fare scanzonato e provocatorio, vive un tormento interiore, proprio come il suo allievo Geralt. Lo stile visivo scelto per portare in scena le vicende di Nightmare of the Wolf è azzeccatissimo, con un character design spigoloso e massiccio, colori cupi, animazioni che, al netto di alcuni rallentamenti nelle scene di combattimento più concitate, riescono a rendere piacevole ed appagante ogni scena, dalla rissa in taverna ai flashback sul passato di Vesemir. I colori, come auspicabile, sono estremamente cupi, con una prevalenza di marrone e rosso, contrapposti agli effetti di luce che permeano le scene a base di magia, contraddistinte da esplosioni coloratissime e vistose.

The WitcherIl comparto estetico di The Witcher: Nightmare of the Wolf è accompagnato più che ottimamente dalla colonna sonora, che riprende alcuni temi iconici dai videogiochi e li incorpora in melodie medievaleggianti piacevoli ed orecchiabili: ottimi anche gli effetti sonori, specialmente quelli legati ai mostri. Discorso a parte merita il doppiaggio: sebbene il doppiaggio italiano sia di pregevole fattura, con voci azzeccatissime ed un adattamento impeccabile, il particolare registro linguistico fantasy medievale e la presenza di lingue inventate rendono più appagante la lingua originale, ma stiamo comunque parlando di scelte che spesso si basano sulle proprie preferenze.

Le tematiche, come già anticipato, sono in linea con le trame cupe e decisamente poco positive e con una visione decisamente pessimista dell’umanità, vista come egoista quando non addirittura malvagia. Il tema portante, infatti, è il fatto che l’umanità riuscirà sempre a trovare un altro mostro da odiare e ostracizzare, che sia un Witcher, un alp, un elfo o un altro umano. Tuttavia, e per fortuna, non tutta l’umanità condivide questo aspetto decisamente poco edificante, ed il finale di Nightmare of the Wolf ci parla di felicità, seppur effimera e circondata dal dolore, e di speranza per il futuro.

The Witcher: Nightmare of the Wolf, disponibile su Netflix dal 23 agosto, è un ottimo racconto di formazione, che aggiunge elementi significativi alla lore del mondo di Geralt di Rivia, mostrandoci la crescita del suo maestro Vesemir, i suoi tormenti, i suoi amori, e la sua lotta per la sopravvivenza dell’ordine. Un character design efficace, ambientazioni cupe e violente, così come le tematiche trattate, fanno di questo film prequel un prodotto assolutamente da non perdere per i fan di Geralt, che siano lettori, videogiocatori o appassionati della serie TV.

RASSEGNA PANORAMICA
The Witcher: Nightmare of the Wolf
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Il vecchio della redazione: un cocktail a base di supereroi, battle shonen, videogiochi, basket, fantasy e metal. Agitare, ma non troppo (che poi sta male), prima dell'uso.
the-witcher-nightmare-of-the-wolf-ci-sara-sempre-un-altro-mostro-recensioneThe Witcher: Nightmare of the Wolf è un ottimo film animato che aggiunge un importante pezzo di lore dedicato ad uno dei comprimari più amati di Geralt: le avventure di Vesemir ci mostrano un mondo cupo e crudele, dove c'è poco spazio per amore e bontà, un Continente perfettamente rappresentato ed animato, popolato da mostri, elfi e umani e caratterizzato da combattimenti sanguinosi, tradimenti e vendette. Completano il quadro un ottimo doppiaggio e una colonna sonora che strizza l'occhio alla saga videoludica.

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