Cosa lega le creature della notte per eccellenza ad uno dei simboli della città di New York e dell’America intera? La risposta è Vampire State Building, fresco di stampa da parte di Saldapress, fumetto del trio di sceneggiatori Anne e Gérard Guero’ (sotto lo pseudonimo di Ange) e Patrick Renaud, insieme ad uno di quei fumettisti contemporanei che non avrebbe bisogno di troppe presentazioni: Charlie Adlard, reduce dal suo decennale impegno con Robert Kirkman su The Walking Dead.

Il protagonista della nostra storia è Terry, personaggio che sta attraversando un periodo difficile, prendendo la decisione di abbandonare famiglia, amici e la fidanzata, Mary, per partire come volontario in Afghanistan, dove suo padre ha perso la vita. Il giovane e il suo gruppo di amici si danno appuntamento proprio sulla cima del palazzo per salutarsi, dando modo a Terry di ammirare, forse per l’ultima volta, il tramonto sulla città di New York. Il momento felice, ma malinconico, viene interrotto da quello che inizialmente sembra un attacco terroristico, che però si trasforma rapidamente in un incubo ad occhi aperti: un gruppo di mostruosi e pallidi cannibali ha fatto irruzione nell’edificio, cominciando a sbranare e dissanguare chiunque gli si pari davanti. Cercando disperatamente di sopravvivere, Terry e i suoi amici scopriranno che i vampiri sono al servizio di una creatura ancestrale, da tempo sepolta nelle pareti del palazzo, risvegliatasi con l’intento di scatenare la sua rabbia contro l’umanità intera.

Quella di Vampire State Building è una lettura da approcciare senza troppe pretese: si tratta di un racconto non privo di difetti e che non brilla certo per originalità (già l’idea di base e l’aspetto degli pseudo vampiri mi hanno ricordato molto la trasposizione televisiva del The Strain di Guillermo Del Toro). Detto questo, si tratta comunque di un titolo abbastanza gradevole, una lettura che è riuscita comunque ad intrattenermi, passando attraverso alcuni clichè del genere, e dando anche abbastanza spazio alle vicende personali passate che condizionano i rapporti tra i protagonisti. Azzarderei quasi ad intravedere una critica allo sfruttamento che gli americani fecero delle popolazioni indiane nella costruzione dell’Empire State Building, impiegando la tribù dei Mohicani per innalzare l’edificio, ma si tratta di una pura interpretazione personale.

Senza alcun dubbio il punto forte di questo titolo è l’impegno dell’artista. Fa davvero molto strano, dopo anni e anni passati a vederlo unicamente lavorare con il bianco e il nero, trovare le pagine Adlard a colori, senza però intaccare minimamente il risultato del suo lavoro. E’ molto interessante vederlo al lavoro su un concept leggermente diverso da quello di The Walking Dead, dove avevamo per lo più orde di non morti che si trascinavano per campi aperti: qui invece i protagonisti devono attraverso lunghi e bui corridoi, rintanandosi in piena notte in uffici presi d’assalto, o in degli angusti ascensori. Ritroviamo dunque tutte le caratteristiche tipiche del suo stile: questo genere di ambientazioni da modo ad Adlard di poter continuare a giocare con le ombre e i colori più scuri, di non risparmiarsi nell’uso della violenza, e anche nel riuscire a caratterizzare visivamente i personaggi (inserendo anche qualche easter egg proprio da The Walking Dead).

Insomma, se non riuscite proprio a fare a meno di Charlie Adlard (in attesa del suo prossimo fumetto, questa volta ambientato nel periodo dell’Inquisizione spagnola), e cercate una lettura divertente da fare sotto l’ombrellone, Vampire State Building vi aspetta in fumetteria!

RASSEGNA PANORAMICA
Vampire State Building
65 %
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vampire-state-building-di-ange-patrick-renaud-e-charlie-adlard-recensioneUn gruppo di amici decide di trovarsi in cima all'Empire State Building per salutare un di loro, in procinto di partire per l'Afghanistan, ma questo momento di felicità si trasforma presto in un vero e proprio incubo, quando un esercito di vampiri prende d'assalto il palazzo in seguito al risveglio di una divinità oscura ed ancestrale. Al netto di una trama e di uno sviluppo non molto originali, gli sceneggiatori Ange e Patrick Renaud raccontano una storia di tensione, paura ed orrore come nei migliori survival horror, senza però negare spazio per un piccolo approfondimento delle vicende passate dei personaggi, in particolare quelle del protagonista. A farla da padrone però sono i disegni di Charlie "The Walking Dead" Adlard: il fumettista britannico, lavorando questa volta a colori, che, sebbene si ritrovi a lavorare su un concept ed una ambientazione differenti, riesce a farci respirare le stesse atmosfere del fumetto zombie per eccellenza.

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