La settimana scorsa si è conclusa su Sky Atlantic la terza stagione di Westworld, che finalmente ci ha portato lontani dal parco e ha aggiunto molti più dettagli alla mitologia di una serie che ha saputo conquistarsi, anno dopo anno, una fetta di pubblico sempre maggiore.

Westworld 3x03La terza stagione si apre alcuni mesi dopo il massacro nel parco con la notizia che arriva su tutti i principali notiziari. Arrivati nel mondo reale, Dolores (Evan Rachel Wood) ha messo in atto il piano per cui è stata costruita, mentre Charlotte Hale (Tessa Thompson), ossia un’host, è il nuovo CEO ad interim della Delos e deve riuscire a risollevarla dal disastro che l’ha colpita. Bernard (Jeffrey Wright), etichettato come vero responsabile della distruzione di Westworld, è in fuga e non ha idea di quali siano le intenzioni di Dolores e nemmeno come fermarla da solo. Come se non bastasse, il pericoloso Engerrund Serrac (Vincent Cassel), sta sempre di più stringendo Delos nella sua morsa e mettendosi in prima linea contro la pericolosa Dolores.
Dolores in questa guerra recluta Caleb Nichols (Aaron Paul), ex militare, ed ora costruttore edile di giorno e criminale di notte. Ma la minaccia di Insite rischia di essere troppo anche per una macchina da guerra come la “figlia” prediletta di Arnold.

La nuova stagione ci porta dunque finalmente nel mondo reale, un mondo futuribile ma nemmeno troppo lontano dal nostro e che mostra alcune somiglianze con il Futureworld dell’omonimo film, seguito di Westworld di Michael Crichton, in cui gli androidi vengono nascosti tra gli esseri umani per adempiere ad un piano più ampio. Veniamo così trasportati in questo avanzato ma anche vuoto futuro, dove l’elite dei ricchi comanda su tutto ed il capitalismo più sfrenato ha portato gran parte della popolazione a nascondersi nelle proprie miserie, portando all’aumento della criminalità, che stavolta usa metodi molto più tecnologici per agire. Il mondo degli zero, tutte quelle persone inutili per la società perché pericolose e da tenere sotto stretto controllo attraverso la moneta, ci viene presentato dal punto di vista di Caleb, interpretato da Aaron Paul, che di fatto ci introduce in questo sotterraneo mercato nero di tecnologia e non solo. Questo mercato nero tecnologico risulta per molti la principale fonte di reddito e l’unico modo per avere delle scialuppe di salvataggio in caso qualcosa vada male. In questa storia si inserisce nuovamente Dolores, che, uscita dal parco, diventa un’arrampicatrice sociale con un obiettivo: conquistare ad ogni costo la libertà, ma non solo per sé.
Col passare delle puntate ci addentriamo quindi nell’intera struttura sociale di questo futuro, e vediamo come l’intero questo mondo sia basato sulle possibilità descritte da un’entità tecnologica, che decide il destino di ognuno senza che si possa cambiarlo, proprio perché, data l’infallibilità del sistema, non vengono date possibilità ai soggetti a rischio di migliorare la propria situazione, anzi ne viene accelerato il disfacimento in alcuni casi.

“Vi hanno messo in delle gabbie, so cosa si prova”

Westworld 3x05Jonathan Nolan così ci porta nuovamente ad un’altra sua vecchia conoscenza, l’IA, che già aveva fatto di Person of Interest un’interessante progetto finito in malora. Ci si sposta dunque da uno scontro di persone contro robot, ad una battaglia per la libertà e per migliorare la condizione sociale e il destino di un’umanità ingabbiata. Un’interessante paradigma del sci-fi distopico viene portato qui alla luce rivelando la distopia dietro all’utopia tecnologica, tema molto caro al creatore della serie, che non si limita a raccontare solo stereotipi, ma crea molti interessanti personaggi che potrebbero essere fondamentali per future stagioni come Caleb e anche i suoi amici. Oltre ai nuovi personaggi vi è anche spazio per i vecchi, come William (Ed Harris), ormai tormentato per quello che ha fatto nel parco, ed un guscio che si sta devitalizzando ogni giorno che passa. Viene trovata persino una storia per Maeve (Thandie Newton), che seppur aveva completamente chiuso il cerchio nel finale della scorsa stagione sacrificandosi, torna come rivale di Dolores, in un ruolo che sembra proprio stare stretto all’attrice, che sembra ormai bloccata in un loop. Ogni personaggio del “vecchio Westworld” viene affiancato ad uno dei nuovi, a parte Bernard, che risulta ormai una reliquia del passato con ogni puntata che passa. La dimensione globale ed i rischi che l’impresa sta prendendo sono percepibili fin da subito, ed è un vero peccato che ben poco tempo si dedichi a questa scoperta del mondo, che già solamente con i semi piantati nelle prime puntate aveva molto da raccontare oltre ai soliti personaggi.

Purtroppo, questa terza stagione non è perfetta, anzi cade nell’errore di dare ancora eccessivo spazio a dei personaggi che avevano chiuso la loro utilità, come William, il personaggio interpretato magistralmente da Ed Harris, in questa terza stagione ne esce rinnovato per il suo percorso è lasciato lì, tagliato in maniera frettolosa per arrivare ad un colpo di scena che sapevamo sarebbe arrivato, ma che vanifica l’intera puntata 6 e l’evoluzione e la nuova consapevolezza del personaggio. Charlotte, interpretata da Tessa Thompson, tra i vecchi personaggi è quello che più sembra venir riportato al centro della narrazione, grazie alla nuova consapevolezza, molto in stile Wyatt, che sembra sviluppare. I due sono ormai gli ultimi rimasugli di Delos e vederli interagire ha sicuramente il suo fascino, ma non così, o almeno poteva davvero essere gestito meglio.

La guerra tra IA, che nessuno si aspettava, è invece il piatto forte della serie. Le puntate dedicate alla costruzione di questo mondo ed alla definizione del controllo dei rischi di Rehoaboam e il piano di Serrac sono tra le più interessanti, portando grandi dilemmi etici e di sicurezza, un’evoluzione quasi naturale del pensiero americano post 11 Settembre. Dall’altra parte con Solomon e Caleb, abbiamo invece la ribellione, il non voler accettare un futuro già deciso e la battaglia per conquistarsi un posto nel mondo, che ogni anno che passa si avvicina al baratro ma ne viene allontanato di qualche centimetro da Rehoboam e i suoi agenti, ma può questa essere vita?
Una vita per lo più sicura, ma senza possibilità di migliorare, è considerabile una vita che merita di essere vissuta?
Forse ci si doveva concentrare più su questi dilemmi, che purtroppo ormai ci siamo lasciati alle spalle con la fine della stagione.

westworld 3x08Westworld, con questa terza stagione, ha saputo definitivamente rinnovarsi, ma rimangono comunque dubbi su che direzione procederà, sopratutto perché sembra nuovamente voler portare la storia su una guerra tra umani e host, che ormai sembravamo esserci lasciati alle spalle e che nulla di nuovo aggiunge alla serie, cosa che invece avrebbe fatto la guerra tra IA. Non possiamo però non spendere qualche parola sul comporta tecnico, anche questa stagione si dimostra una delle operazioni più cinematografiche e curate in tutti gli aspetti in televisione, quindi non stupisce il suo successo e nemmeno l’interesse che ogni nuovo arco porta con sé. Sicuramente ora con tutti i problemi che ci sono, prima di vedere la quarta stagione di Westworld passerà parecchio tempo e forse la scelta di chiudere la stagione con quell’inquadratura risulta molto interessante ma anche pericolosa. Di fatto, potrebbe rivelare il ritorno ad una struttura narrativa abusata nella seconda stagione della serie, ossia la doppia timeline, non ci resta che aspettare per scoprirlo.

RASSEGNA PANORAMICA
Westworld Stagione 3
7.8
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
westworld-stagione-3-siamo-davvero-liberi-recensioneLa serie con questa terza stagione ha saputo definitivamente rinnovarsi, ma rimangono comunque dubbi su che direzione procederà, sopratutto perché sembra nuovamente voler portare la storia su una guerra tra umani e host, che ormai sembravamo esserci lasciati alle spalle e che nulla di nuovo aggiunge alla serie, cosa che invece avrebbe fatto la guerra tra IA. Non possiamo però non spendere qualche parola sul comporta tecnico, anche questa stagione si dimostra una delle operazioni più cinematografiche e curate in tutti gli aspetti in televisione, quindi non stupisce il suo successo e nemmeno l'interesse che ogni nuovo arco porta con sé. Sicuramente ora con tutti i problemi che ci sono, prima di vedere la quarta stagione di Westworld passerà parecchio tempo e forse la scelta di chiudere la stagione con quell’inquadratura risulta molto interessante ma anche pericoloso. Difatto, Potrebbe rivelare il ritorno ad una struttura narrativa abusata nella seconda stagione della serie, ossia la doppia timeline, non ci resta che aspettare per scoprirlo.

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