[Recensione] Billions Stagione 2 – Il potere ha un suo prezzo

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Billions è una serie televisiva del 2016 , creata da Brian Koppelman, David Levien e Andrew Ross Sorkin, con protagonisti Damian Lewis nel ruolo dello spietato gestore di hedge found Robert “Bobby” Axelroad e Paul Giamatti in quello del procuratore distrettuale Chuck Rhoades.

Se la Prima stagione mi aveva convinto a far entrare questa serie tra i debutti più sorprendenti del 2016, questa Seconda Stagione non fa altro che confermarsi un ottimo seguito, addirittura superiore in scrittura e complessità alla prima stagione della serie.

Gli showrunner hanno utilizzato sapientemente tutta la Prima annata dello show per preparare lo spettatore a quello che avrebbe visto in questa seconda stagione, che è un vero e proprio scontro aperto tra due titani, Bobby Axelroad e Chuck Rhoades, interpretati magistralmente da Lewis e Giamatti, rispettivamente.

Quei due ,  sono mostri di recitazione e questo era già assodato da un anno ormai , ma in questo secondo anno questa impressione non fa altro che solidificarsi nella mente dello spettatore e confermare che sia stato una scelta giusta affidare questi ruoli a questi due grandi interpreti.

Gli sguardi, le sottigliezze, gli attacchi personali e legali, tutto riesce a trasparire come reale e vibrante sulle facce di questi due attori, che se l’anno scorso hanno avuto l’arduo compito di reggere buona parte del concept da soli quest’anno sono stati aiutati da un cast di supporto che ha finalmente affilato le unghie e si è affiatato sempre di più.

Brian Connerty , il personaggio di Toby Leonard Moore prende sempre più coscienza della sua strada, dovendo distanziare la sua idea di giustizia da quella del suo mentore mentre valuta e affronta le scelte etiche e morali che ha fatto nell’anno appena passato. Mike Wagner detto Wags, interpretato da David Costabile,  abbandona la sola facciata da irreprensibile sergente della Axe Capital e inizia a vivere di vita propria, diventando un personaggio che mostra anche i suoi demoni e come lo stanno divorando dentro.

Brian e Wags sono gli esempi perfetti di due personaggi che sono stati costruiti con i loro tempi e si sono a loro volta plasmati sull’attore, Moore e Costabile sono diventati nel vero senso Brian e Mike.

La serie però non presenta solo un cast di supporto maschile molto forte ma anche delle bravissime attrici femminili, infatti nella seconda parte della stagione assistiamo anche ad una estensione dei ruoli dei personaggi femminili , quelli che già conosciamo ossia Wendy Rhoades(Maggie Siff) e Laura Axelroad(Malin Akerman) ma anche della appena entrata nel cast Asia Kate Dillon come Taylor Mason, giovane promessa della finanza e nuova pupilla di Axe, che sarà portatrice di interessanti novità all’interno dello show, coprendo un difetto della prima stagione della serie ossia il ruolo di Axe come detentore dell’unica verità insondabile sul mondo della finanza.

Voglio spezzare una lancia in favore del personaggio di Lonnie Watley interpretato da Malachi Weir, è un personaggio non titanico, non ha un suo senso di giustizia , cerca solo di sopravvivere e quando sembra trovare una causa la sposa al punto da venirne trascinato e inghiottito per sempre, una persona in mezzo a dei “mostri”, chissà che non possa riservarci sorprese in futuro.

Con il passare delle puntate pare sempre più chiaro come quelle differenze, che tanto ci avevano “illuso” il primo anno sul temperamento dei due protagonisti siano solo fasulle, entrambi, sia Axe che Chuck sono due ambiziosi uomini, che per il potere farebbero di tutto e quale massimo potere c’è nel distruggere il tuo corrispettivo più giovane(per Chuck)e quello più scavato(per Axe)? Nulla.

Il finale della Prima Stagione ci aveva lasciato con un senso di ricerca di giustizia, ricerca messa da parte in questa stagione in favore di una più semplice e pura “vendetta”.

Entra di nuovo in gioco una sceneggiatura che non ha nulla da invidiare a certi prodotti del grande schermo o del teatro, perché questo dramma di Showtime presenta anche delle caratteristiche teatrali sopratutto nei rapporti che vengono ad instaurarsi tra i personaggi, anche della stessa fazione. Gli ultimi due episodi ,non sono solo quelli più densi di avvenimenti ma sono anche quelli che mostrano il definitivo cambiamento del personaggio di Giamatti, che risulta non inaspettato quanto quasi insperato, un cambiamento che per la serie vuol dire avventurarsi su nuovi lidi, più politici e con più rotture dello schermo, nel senso che si inizierà ad andare incontro ad una realtà televisiva più che una semplice finzione.

Billions non sarà una serie che eccellerà dal punto di vista tecnico, anzi presenta una regia pulita e nettamente esterna alle vicende, ma che è di impatto in vari momenti sopratutto grazie alla costruzione dell’immagine e allo script , vero punto forte nei dramma e che spesso viene lasciato andare in favore di estetismi inutili.

Dunque pare ovvio che con questa annata gli sceneggiatori abbiano voluto alzare ulteriormente il tiro, proponendo più storie che però gravitassero e si amalgamassero in modo ottimale con lo scontro tra i due giganti.

Noi non vediamo l’ora di assistere al continuo dello scontro il prossimo anno e sappiamo che in un mondo dove la morale non esiste e tutti nascondono qualcosa tutto può venire ribaltato da un momento all’altro.