Chiunque abbia anche solo sfogliato fumetti, soprattutto comics americani, avrà letto il nome di Alan Moore, o ne avrà sentito parlare, almeno una volta. E’ praticamente impossibile, se si segue il mondo dei comics, non conoscere l’autore di capolavori come Watchmen, La Lega degli Straordinari Gentlemen, V per Vendetta, Batman: The Killing Joke.
Se si è poi un po’ più che semplici appassionati, si saprà senza ombra di dubbio che Alan Moore, oltre ad essere uno degli scrittori più celebri ed importanti del mondo dei comics, è anche un personaggio decisamente particolare, tanto che il fandom dei comics si divide da sempre nel giudicarlo. Come ben noto ai fan, Moore ha spesso smesso di scrivere fumetti, salvo tornare all’ovile in diverse occasioni. L’ultimo ritiro, però, sembrerebbe essere definitivo, e il Bardo, in una delle rare interviste che concede, ha spiegato perché non tornerà mai più a lavorare nel mondo dei comics.
L’intervista, rilasciata a Deadline, ha spaziato su vari argomenti, non ultimo il film The Show, scritto da Moore che, tra l’altro, appare anche come attore ma, ovviamente, si è parlato anche e soprattutto di comics.
“Ho scritto fumetti per circa quarant’anni, ma mi sono finalmente ritirato. Quando sono entrato nell’industria dei comics, la principale attrattiva che provavo verso questa forma di intrattenimento era che fosse volgare, sostanzialmente si trattava di un prodotto pensato per la classe operaia, soprattutto per i bambini e i ragazzini. Ora è totalmente diverso, si pubblicano graphic novels con prezzi per la borghesia. Non ho nulla contro la borghesia, ma non si trattava di un medium per collezionisti adulti. Era concepito come un prodotto per gente che non aveva troppi soldi.”
Alan Moore ha poi riconosciuto che, in parte, questo cambio di target sia dovuto anche alle sue produzioni, che le case editrici hanno sempre etichettato come “per un pubblico maturo”, andando, di fatto, contro agli stessi motivi per i quali l’autore aveva iniziato a scrivere.
Il celebre scrittore ha poi parlato del mondo dei cinecomics, spaziando da Joker ai cinecomics Marvel e DC:
“Non vedo film su supereroi dal Batman di Tim Burton, in un certo senso hanno rovinato l’industria e la cultura ad essa legata. Mi sorprende come ci sia gente di mezza età a fare file interminabili per vedere film su personaggi creati decenni prima per intrattenere dodicenni, mi sembra una fuga dalla realtà e credo che questo abbia influito sul sentimento complessivo di fuggire dalla realtà e di ricerca di soluzioni semplici o eclatanti. “
“Mi è stato detto che non ci sarebbe potuto essere un film sul Joker senza la mia storia sul Joker (The Killing Joke del 1988 – NdA) ma tre mesi dopo averla pubblicata ne ero già nauseato, era troppo violenta.. è Batman per l’amor del cielo, un tizio vestito da pipistrello! Alla fine dei conti penso che il miglior Batman in assoluto sia quello di Adam West, perché non si prendeva troppo sul serio.”
Infine, il Bardo di Northampton ha parlato di The Show, paragonandolo per certi versi ad un film sui supereroi:
“Abbiamo una sorta di supereroe in The Show, ma se ce ne daranno l’opportunità vedrete che tutti i personaggi hanno delle caratteristiche piuttosto insolite. Spero che le persone apprezzeranno e saranno abbastanza interessate di vedere come la storia si evolverà in una serie TV. Spero che tutte le persone che hanno lavorato al film, compresi i brillanti attori che recitano, ottengano il riconoscimento che meritano. Ma tutto questo è in mano agli dei. Tom è formidabile, ha dato molto al personaggio ed è un ragazzo fantastico. Ho particolarmente apprezzato la mia scena con lui. Se Netflix possa essere interessato? Vedremo, ci sono delle opzioni. Quello che è importante è mantenere i nostri principi, lavorare alle nostre condizioni, per questo ci abbiamo messo così tanto per arrivare ad un lungometraggio. Non mi interessa scrivere per il cinema o la televisione a prescindere, mi interessa farlo secondo i miei criteri che credo siano giusti. Non ho nessun problema con chi realizza progetti per guadagnarci.”
Fonte: CBR