Dopo il rilascio della seconda stagione con Anthony Mackie, Netflix ha reso disponibile Altered Carbon: Resleeved, spin-off ufficiale della serie tv tratta dalla saga letteraria omonima di Richard K. Morgan con protagonista Takeshi Kovacs.

Takeshi Kovacs viene ingaggiato da un boss della Yakuza, Hideki Tanaseda, per proteggere da samurai assassini una tatuatrice del clan Mizumoto sul pianeta Latimer, mentre un’agente misteriosa della CTAC, Gena, è mandata dal consiglio ad indagare sulla Yakuza, ma anche lei, come Tak, nasconde qualcosa.

La pellicola dal punto di vista visivo è davvero notevole, i colori sono splendenti e, insieme agli edifici con strutture che richiamano un tempo passato, abbracciano perfettamente l’idea di città orientale futuristica insieme ad altri piccoli dettagli che creano un’atmosfera unica e che ricorda molto alcuni ben noti anime del passato, distinguendola però allo stesso tempo da ciò che è venuto prima. L’azione, sicuramente uno dei punti forti di Altered Carbon, anche in questa pellicola è forse la parte migliore, grazie all’aggiunta di ninja e samurai assassini che si scontrano in peculiari ambienti 3D con Takeshi, la solita macchina da guerra a cui siamo abituati dalle serie in live action. Ogni scontro è visivamente affascinante, sopratutto grazie character design degni di un videogioco a cui la pellicola si ispira fortemente con la sua struttura a livelli.

Purtroppo quello che non colpisce, o che comunque risulta la parte più debole della pellicola è la sceneggiatura. La trama, per quanto semplice e dedita all’azione più pura, purtroppo fa fin troppo affidamento su soluzioni semplici e deus ex machina che non sono propri della storia; inoltre, mancano molti elementi caratteristici dei personaggi e sopratutto di Takeshi. In questo senso il voler distanziare il prodotto dalla serie TV, rendendolo il più possibile stand alone rispetto alla stessa, indebolisce il prodotto finale che consegna dei personaggi abbozzati, con ricordi di una vita che non colpisce lo spettatore dato che la durata non permette di aggiungere tutti quei piccoli riferimenti che avrebbero davvero reso il progetto fruibile anche a chi intende approcciarsi alla serie dopo la visione di Resleeved. Mancano tutti quegli elementi che caratterizzavano i personaggi e che un’opera derivativa dovrebbe possedere o almeno cercare di inserire il più possibile per creare un prodotto non solo fruibile da tutti, ma apprezzabile anche per chi ha già iniziato a seguire Altered Carbon.

La pellicola, per quanto poco più lunga di un episodio normale della serie, scorre piacevolmente sopratutto grazie ad una tecnica di animazione in 3D che riesce a sfruttare bene tutto il comparto action ed i colorati ambienti di una città che prende tantissimo dalla cultura orientale, ma purtroppo pecca dal punto di vista della sceneggiatura. Infatti, non vi sono particolari colpi di scena che non siano completamente telefonati per una persona che già conosce la serie da cui il film è tratto. Probabilmente, con un minutaggio maggiore, questo Altered Carbon: Resleeved ne avrebbe guadagnato in solidità narrativa ma, nonostante tutto, il prodotto rimane un buon divertimento per chi vuole più Takeshi Kovacs.


Altered Carbon: Resleeved è ora disponibile su Netflix. Di seguito potete visionare il trailer del film animato spin-off della serie tratta dall’omonima saga di Richard K. Morgan:

RASSEGNA PANORAMICA
Altered Carbon: Resleeved
6.5
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
altered-carbon-resleeved-samurai-yakuza-e-segreti-recensioneLa pellicola per quanto poco più lunga di un episodio normale della serie, scorre piacevolmente sopratutto grazie ad una tecnica di animazione in 3D che riesce a sfruttare bene tutto il comparto action e i colorati ambienti di una città che prende tantissimo dalla cultura orientale, ma purtroppo pecca dal punto di vista della sceneggiatura. Infatti, non vi sono particolari colpi di scena che non siano completamente aspettati per una persona che già conosce la serie da cui il film è tratto. Probabilmente con un minutaggio maggiore la pellicola ne avrebbe guadagnato in solidità narrativa, ma nonostante tutto il prodotto rimane un buon divertimento per chi vuole più Takeshi Kovacs.

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