Dopo un primo capitolo veramente magico e un secondo che è stato più un passo falso che altro, il Wizarding World torna al cinema con Animali Fantastici: I Segreti di Silente, terzo film di una saga che prevede altri due titoli. Il compito di questa pellicola non era dei più semplici: riuscire a coprire gli errori e le debolezze de I Crimini di Grindelwald, film che aveva deluso anche i Potterhead più accaniti, specialmente per quel che riguardava il colpo di scena legato a Credence, interpretato da Ezra Miller, rivelatosi essere Aurelius Silente, personaggio del quale non si era mai fatta menzione prima. Con ancora una volta David Yates, regista beniamino di J.K. Rowling, dietro la macchina da presa, I Segreti di Silente è uno snodo cruciale per la saga di Animali Fantastici, nel bene e nel male.

Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) sta raccogliendo sempre più consensi in un Mondo Magico che vedrà presto un cambio al potere, per la carica di guida dei maghi. Il mago oscuro ha infatti messo gli occhi su questa istituzione ed è disposto a tutto, pur di riuscire a prendere il controllo del Mondo Magico. Proprio per questo Albus Silente (Jude Law) continua a muovere i fili per cercare di fermare quello che un tempo era più che un amico: per farlo, il professore si affida ancora una volta al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) e Jacob Kowalski (Dan Fogler), anche perché in virtù di un patto di sangue magico Silente non può affrontare direttamente Grindelwald. Allo stesso modo, il mago oscuro conta su Credence (Ezra Miller) per eliminare il vecchio alleato.

Prima di partire, è doveroso fare una premessa. Quando si parla di Wizarding World e sempre facile essere additati come persone che vogliono solo criticare il mondo creato dalla Rowling, probabilmente per motivazioni che hanno a che fare con le visioni extra-letterarie ed extra-cinematografiche dell’autrice. Si sottolinea dunque che chi ha partecipato alle anteprime e che sta scrivendo è un fan del Wizarding World e di Harry Potter e, dunque, non c’è alcun interesse nello “smontare” un prodotto solo per il gusto di farlo. Saremmo i primi a volere che il Mondo Magico della Rowling al cinema prendesse il volo a bordo di una Nimbus, ma “non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” ed è necessario, quindi, scontrarsi con la realtà.

Come detto, non era facile mettere una pezza ai punti deboli de I Crimini di Grindelwald. Infatti, Animali Fantastici: I Segreti di Silente non ci riesce. Riesce però nella grande impresa di essere un film peggiore del suo predecessore. Arrivati a questo punto, infatti, è chiaro come il Wizarding World al cinema (ma non solo) abbia un grande problema dal punto di vista narrativo. Quel punto di vista narrativo che, in passato, ha invece fatto la differenza e le fortune di Harry Potter e J.K. Rowling. La trama de I Segreti di Silente è a dir poco inconsistente: in due ore e venti di pellicola gli eventi degni di nota sono pochi e quelli che hanno un impatto concreto sull’andamento della storia anche meno di pochi. Il modo in cui tutto quanto viene raccontato, inoltre, è a dir poco confuso, con salti da un filone all’altro, senza mai però riuscire a coinvolgere più di tanto lo spettatore.

A onor del vero, questo problema narrativo è un topic che la saga con protagonista – se ne è certi? – Newt Scamander, si porta sin dal primo film, per quanto bello: tutta la storia di Silente contro Grindelwald ha veramente poco a che fare con il personaggio interpretato da Eddie Redmayne e, in linea generale, con gli animali fantastici. Quest’ultimo punto è palese in questo film, in quanto ad una particolare creatura magica, vien affidato un potere mai menzionato prima nei vari prodotti della Rowling. Nemmeno nel tanto amato dai fan più accaniti Pottermore, che negli anni è diventato nient’altro che una via di fuga per tutte le inconsistenze narrative a cui mamma Rowling si è lasciata andare. Questo animale fantastico è dovuto diventare centrale nella narrazione perché, per forza di cose, il film fa parte della saga di Animali Fantastici e, in qualche modo, devono avere una loro centralità. Ma inutile dire che anche in questo caso le scelte operate non sono tanto sbagliate, quanto senza senso.

Il film è infatti costellato di buchi di trama e scene completamente scollegate rispetto alle precedenti e si capisce bene che, per un film che avrebbe dovuto – lo si ripete per l’ennesima volta – sopperire alle mancanze del secondo capitolo per dare poi il via agli ultimi due capitoli della saga, è veramente grave. La sceneggiatura, poi, ci mette del suo, inserendo nuovi personaggi e parlando di cariche politiche mai menzionate, perlomeno in queste modalità. Ciliegina sulla torta, il Mondo Magico viene descritto nel peggior modo mai visto per un prodotto del Wizarding World: tutto l’impianto politico e fortemente grounded che J.K. Rowling aveva costruito nella saga di Harry Potter, con addirittura delle istituzioni politiche come il Ministero della Magia, qui vengono totalmente a mancare, in favore di un misticismo mai veramente spiegato e giustificato, facendo diventare i Maghi e le Streghe quasi dei pellegrini che seguono in maniera silenziosa e asettica dei dogmi. In un film, però, in cui il villain mira ai poteri politici.

Visivamente, ed è un peccato, il film ha anche alcune belle intuizioni e trovate: tornano di gran moda le Passaporta e la resa visiva di una di queste è molto bella come anche alcune scene d’azione di grande impatto, anche perché va detto che sotto questo punto di vista la saga di Animali Fantastici ha sempre fatto bene, merito delle nuove tecnologie. Il pubblico che si aspetta però uno scontro in grande stile rimarrà deluso, anche perché, come detto, questo non è l’atto conclusivo della saga. Promosso anche il lavoro fatto sugli animali fantastici, che anche in questo caso, nonostante ne siano introdotti pochi di nuovi, hanno dei design veramente affascinanti e coerenti con il resto dell’universo narrativo. Bocciati del tutto i momenti al rallentatore – nel 2022 – e le gag comiche.

Ad una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti si abbina l’altro grande problema di questo film: le interpretazioni degli attori. Si parte, però, da chi si salva. C’erano pochi dubbi, Mads Mikkelsen fa bene nei panni di Gellert Grindelwald. L’attore, chiamato a sostituire Johnny Depp dopo il caos legato alla vicenda con il The Sun e con Amber Heard, con quel poco che ha a disposizione non solo riesce ad essere credibile nei panni del villain, ma riesce anche a creare un personaggio diverso rispetto al Gellert Grindelwald di Johnny Depp: meno cartoon-esco, più pacato, più calcolatore e più sinistro. Questa versione del mago oscuro è decisamente più cinica e più oscura rispetto alla precedente, anche se forse perde qualcosa in termini di carisma – ma qui la sceneggiatura non viene in aiuto di Mikkelsen. Promossi, anche se per il rotto della cuffia, Jude Law e Dan Fogler. Il primo riesce a dar vita, finalmente arrivati a questo punto della saga, ad un Albus Silente strategico, anche lui calcolatore, ma anche afflitto da una solitudine che lo accompagnerà per il resto della vita: nei momenti più profondi, infatti, Jude Law riesce a dare il giusto spessore ad Albus e la chimica messa in scena con Mads Mikkelsen non è affatto male, anche se rimane il rimpianto di non aver potuto vedere l’attore in coppia con Depp. C’è anche da dire, inoltre, che Mikkelsen e Law sono due mostri di bravura, quindi era facile per loro riuscire a portare a casa la parte. Buona la prova di Dan Fogler nei panni di Jacob Kowalski: poco da dire, il personaggio è il comic relief della saga, è sempre piaciuto al pubblico e l’attore continua a far bene, aggiungendo anche una buona dose di drammaticità al tutto, vista la condizione del povero Jacob.

Assolutamente svogliate, invece, le prove di tutto il resto del cast, che sembra dare le battute solo perché doveva esser fatto e tutti recitano senza una vera e propria convinzione, a partire da Eddie Redmayne. Eddie Redmayne che era partito come il protagonista assoluto della saga, mentre adesso sembra quasi il terzo incomodo: la sensazione che la writers room non sappia più cosa farsene di Newt Scamander è veramente forte e infatti il magizoologo è diventato poco più che un agente segreto di Silente; un novello Piton – orribili le citazioni al suo personaggio – o Harry Potter, per intendersi, che però ha un peso specifico negativo sull’andare avanti della trama. Stesso discorso lo si può fare per il Credence/Aurelius Silente di Ezra Miller, anche lui ormai una zavorra nel racconto: da capire cosa ne sarà del personaggio alla luce delle ultime problematiche legate all’attore. Tutti gli altri membri del cast passano in secondo piano perché di secondo piano è la loro interpretazione.

Infine, vale la pena spendere qualche parola sulla regia di questo Animali Fantastici: I Segreti di Silente. Nel 2007 David Yates è entrato nel Wizarding World per non lasciarlo mai più. J.K. Rowling lo ha descritto come il regista perfetto per la visione che aveva saputo dare al mondo che aveva creato, alle immagini che arrivavano sullo schermo. Parole inspiegabili, visto che la regia di Yates è assolutamente fredda e priva di qualsiasi emozione. Lo si potrà notare nelle scene ambientate ad Hogwarts, da sempre un posto che è un rifugio per i maghi più giovani e, di conseguenza, anche per i lettori dei libri e fan dei film: la Scuola di Magia e Stregoneria messa in scena da Yates, invece, non ha nulla del porto sicuro che era un tempo, quel luogo caldo e accogliente visto nei film di Chris Columbus, Mike Newell e persino del più cupo Alfonso Cuarón. A questo si aggiunge un montaggio confusionario e senza senso, oltre che una colonna sonora non all’altezza, che prova a catturare il cuore dei fan facendo partire, a caso, il main theme dei film di Harry Potter, perpetrando una autoreferenzialità che non fa che male a questi nuovi film.

Animali Fantastici: I Segreti di Silente è un grossissimo buco nell’acqua. L’ennesimo del Wizarding World che a partire da La Maledizione dell’Erede non fa che deludere i propri fan, se non quelli più ciechi e più accaniti. Vero, il compito di questo film non era facile, perché doveva sostanzialmente sconfessare in qualche modo il precedente, ma anche fare peggio era difficile. Missione compiuta nel secondo caso, con colpi di scena banali, inutili e da incantesimo Confundus per il pubblico. Mads Mikkelsen e Jude Law, assieme ad alcune trovate interessanti dal punto di vista visivo, sono tra i pochi elementi che si salvano in un film che lascia veramente poca speranza per il futuro del Wizarding World al cinema. Molto probabile che Animali Fantastici: I Segreti di Silente – ma quali segreti, alla fine di tutto, verrebbe da chiedersi – andrà a deludere i veri fan dell’essenza del mondo di Harry Potter.


Animali Fantastici: I Segreti di Silente sarà al cinema a partire dal 13 aprile. Di seguito, il trailer ufficiale del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
4.5
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
animali-fantastici-i-segreti-di-silente-di-david-yates-la-magia-si-sta-affievolendo-recensioneAnimali Fantastici: I Segreti di Silente è un grossissimo buco nell’acqua. L’ennesimo del Wizarding World che a partire da La Maledizione dell’Erede non fa che deludere i propri fan, se non quelli più ciechi e più accaniti. Vero, il compito di questo film non era facile, perché doveva sostanzialmente sconfessare in qualche modo il precedente, ma anche fare peggio era difficile. Missione compiuta nel secondo caso, con colpi di scena banali, inutili e da incantesimo Confundus per il pubblico. Mads Mikkelsen e Jude Law, assieme ad alcune trovate interessanti dal punto di vista visivo, sono tra i pochi elementi che si salvano in un film che lascia veramente poca speranza per il futuro del Wizarding World al cinema. Molto probabile che Animali Fantastici: I Segreti di Silente – ma quali segreti, alla fine di tutto, verrebbe da chiedersi – andrà a deludere i veri fan dell’essenza del mondo di Harry Potter.

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