Berserk: Successo e Fallimento dell'Anime

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Per molti la nuova serie animata di Berserk rappresenta una speranza.                                                           Non è un segreto, i fan desiderano da tempo che il manga di Kentaro Miura avesse un adattamento meritevole e fedele alla storia originale. Il desiderio sembrava esaudito quando annunciarono l’uscita di un nuovo anime nel 2016, ma forse la realtà è deludente più di quanto ci aspettassimo.
Una settimana fa è uscito il primo episodio, la nuova serie che ha la particolarità di voler unire le animazioni 2d alla computer grafica, e che fungerà da seguito sia per il vecchio anime del ’97 che per la recente trilogia di film L’Epoca d’Oro.
Di primo impatto devo confessare che l’idea di mediare il 2d e il 3d mi intrigava, l’idea di proporre un’animazione particolare per una storia come quella di Berserk mi aveva così conquistato che il trailer mi gasava e riempiva di speranza ogni volta che lo vedevo.
Le animazioni dal trailer, per quel poco che si poteva vedere, sembravano decisamente interessanti e in grado di riportare la forza brutale e il tormento di Gatsu sul piccolo schermo.
Ora la domanda è soltanto una: mi sbagliavo?
Ve lo dirò sinceramente, il primo episodio di questa nuova serie è stato un primo passo incerto e forse troppo ambizioso.
Bastano pochi minuti per accorgersi che i modelli in CGI non hanno la stessa fluidità delle animazioni in 2d,  sembra quasi che vadano a rallentatore, creando un contrasto visivo che infastidisce e disorienta parecchio. I cambi tra il 2d e il 3d sono spesso bruschi, soprattutto quando questo cambio avviene sui personaggi, passando dal disegno al modello in CGI. Spesso la sensazione è addirittura quella di vedere il filmato di un videogioco su Berserk e non una serie animata.
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Per quanto riguarda la storia l’unica parola che mi viene in mente è “compressa”. Non c’è tempo per osservare gli sfondi, non c’è tempo per godersi quelle ambientazioni disegnate con cura estrema di cui mi ero tanto innamorato nel manga. Solo dialoghi, combattimenti e poi dialoghi.
Il ritmo è serratissimo, anche troppo considerando quanto il tema del viaggio e della riflessione siano fondamentali per caratterizzare un personaggio come Gatsu.
Se avete letto il manga da poco o lo ricordate bene da bravi fan, noterete di certo le differenze con la versione cartacea che hanno come unico scopo quello di rendere lo sviluppo della trama il più veloce possibile. Siamo passati dagli eterni sguardi tra Goku e Vegeta ad un Berserk che non ci da il tempo di osservare e capire nulla.
Quindi siamo davanti un completo fallimento?
Non proprio, qualcosa da salvare c’è. Nonostante i problemi di cui vi parlavo, ho trovato quantomeno che l’animazione offrisse combattimenti affascinanti, azzarderei quasi degli apprezzamenti per le scene in cui c’è Gatsu che mena. Brutale e senza pietà, è solo in questi momenti che sono riusciti a rievocare sentimenti intensi proprio come quelli provati quando lo leggevamo.
Gatsu mena forte, e si sente.
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Uno degli elementi migliore è forse la colonna sonora, epica e coinvolgente al punto giusto, adattissima alle atmosfere. Peccato che non si possa dire lo stesso dell’opening, musica e montaggio che lasciano a desiderare e ad imprecare.
Ora è rimasta solo una cosa da sperare, che migliori nelle prossime puntate.