It Follow: la Recensione

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Questa settimana parleremo di un film del 2014 uscito nelle nostre sale soltanto qualche giorno fa. Si it-follows-film-still-009tratta di It Follows film horror scritto e diretto da David Robert Mitchell. Seconda opera del regista, come la prima (The Myth of the American Sleepover), si addentra nel mondo degli adolescenti. Un regista praticamente all’esordio e un budget limitato non hanno impedito la realizzazione di una pellicola notevole, per molti versi quasi autoriale.

La diciannovenne Jay, interpretata da una bravissima Mika Monroe, dopo un incontro sessuale apparentemente innocente, si ritrova perseguitata da strane visioni e dalla sensazione inevitabile che qualcuno, o qualcosa, la stia seguendo. Di fronte a questa sensazione, Jay e i suoi amici si trovano a dover trovare un modo per sfuggire agli orrori che sembrano essere dietro l’angolo.

Con un analisi adolescenziale che non lascia spazio ai più classici sentimentalismi, la pellicola sembra volerci raccontare l’incombenza della fine di un’età, usando una chiave horror. La periferia di Detroit è perfetta per contestualizzare questa situazione, case abbandonate e fatiscenza urbana si uniscono perfettamente alla sensazione di disagio dei protagonisti.it-follows-1

Grazie ad una regia magistrale, con particolare attenzione per campi lunghi e piani sequenza, Mitchell, oltre a mostrare le sua doti tecniche, crea un perfetto clima di tensione che quasi senza notarsi si instilla dentro lo spettatore crescendo scena dopo scena. Con queste riprese mai soggettive, lo spettatore vede il film con l’occhio freddo e distaccato della telecamera ma nonostante ciò ci si sente sempre immersi nella storia come se fossimo li con loro. La colonna sonora di Rich Vreeland, giovane compositore americano, è una scalata di musica elettronica verso il terrore che si fonde perfettamente con le immagini.

Tanti sono i rifermenti di It Follows a Halloween di Carpenter, in primis l’entità che cammina lenta e inesorabile verso la sua vittima ricorda Michael Myers, le musiche elettroniche, i vecchi film trasmessi al cinema e in TV e tanti altri piccoli dettagli dello stile di Carpenter.

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David Robert Mitchell, con It Follows, ha creato un film potente ed evocativo, che inquieta e fa riflettere. Una pellicola sorprendentemente accurata, fine ed elegante nella sua regia perfettamente fusa con una sorprendente musica elettronica. Un horror diverso dai soliti, senza cliché, che si prende i suoi tempi cadenzando perfettamente un ritmo crescente e costante. It follows vuole raccontare una storia e lo fa benissimo, dicendo quello che deve essere detto senza mai essere eccesivo nella narrazione. Insomma siamo davanti a uno degli horror più belli degli ultimi anni, un horror che lascia da parte la paura per un inesorabile e claustrofobico senso di inquietudine da cui non potrete fuggire.

Vi consiglio di guardarlo nella più totale immersione. Lasciatevi trasportare dalla musica e dalla fotografia suggestiva di Mike Gioulakis, entrerete nella dimensione senza tempo del film. Guidati dall’occhio della telecamera, perfettamente diretta da Mitchell, vivrete ogni singolo momento di terrore di Jay. Alla fine del film avrete una sola certezza, qualcuno vi sta seguendo.

Voto: 8/10