Better Call Saul è arrivato alla conclusione della sua quinta stagione, a detta di molti una delle migliori della serie fino ad ora, che ha saputo davvero mettersi nuovamente in gioco sorprendendo spettatori ma rimanendo comunque fedele alla storia che deve raccontare, ossia quella di Saul Goodman.

Better Call Saul riprende dal finale della stagione precedente con Jimmy McGill (Bob Odenkirk) che finalmente ha deciso di assumere il nome di Saul Goodman; nel mentre Kim Wexler(Rhea Seehorn) seppur non sia convinta della scelta di Jimmy, se ne fa una ragione perché deve anche affrontare i suoi problemi con la Mesa Verde e la sua sempre più grande espansione. Intanto, dopo l’arrivo in città, Lalo Salamanca (Tony Dalton) inizia ad insospettirsi sui giri di Gus Fring (Giancarlo Esposito), conscio che se indagasse di più farebbe finire nei guai sia Gus che Mike (Jonathan Banks) e svelerebbe i piani dell’ “uomo dei polli”.

Durante le prime stagioni di Better Call Saul si stava sempre di più delineando l’idea che la serie fosse praticamente uno show dalla duplice natura, e così si è mantenuta per parecchi anni, raccontando da una parte la storia di Saul Goodman e della sua caduta nell’oscurità e dall’atra quella criminale di Mike e Nacho. Quest’ultima ha poi portato dal fronte vecchi personaggi conosciuti come Gus Fring, interpretato dal magistrale Giancarlo Esposito, ed i gemelli Salamanca fino ad introdurre personaggi mai visti, ma che vanno a colmare tutti quei “misteri” che hanno portato allo status quo che abbiamo conosciuto nella serie originale. Il dubbio fondamentale era che la presenza di personaggi come Mike o ancora Gus o i Salamanca fossero solo un contentino per i fan di Breaking Bad, che volevano un prequel a quella storia, ma allo stesso tempo un modo per raccontare la storia di Jimmy, ma col passare delle stagioni e già nella scorsa abbiamo visto come tutte quelle storie, che sembravano scollegate, rientrassero in uno schema che in questa quinta stagione si è definitivamente mostrato. Così nella quinta stagione abbiamo finalmente Jimmy che si ricongiunge con Nacho (Michael Mando), diventando l’avvocato di Lalo e portandolo sempre di più vicino alla sua versione truffaldina. Ma non saranno gli unici personaggi che si riuniranno con lui: anche Mike, che ci porta in una delle puntate più belle ed intense dell’intera stagione e che presenta delle ottime scene d’azione oltre ad una fotografia naturale splendida.

Ormai Saul è nato e questa stagione fa proprio presa su quello, sul suo aver deciso di cedere al lato oscuro, seppur cerchi di mantenersi ancora legato a Kim, ultimo baluardo di umanità nel personaggio. Nel frattempo la serie, seppur ormai abbia preso decisamente la strada del prequel di Breaking Bad, non si dimentica degli altri personaggi come Kim ed Howard: la prima alle prese con il suo nuovo lavoro per un’importante studio legale, che inizia a starle stretta quando la Mesa Verde inizia a diventare sempre più importante, iniziando così a prendere spunto dal libro di Jimmy ed a forzare la mano come il fidanzato, finendo così per sprofondare nella stessa oscurità in cui si stava crogiolando Jimmy nell’ultimo periodo. Kim in questa stagione fa un passo dopo l’altro nell’amoralità, non è più la donna che si fa difensore degli innocenti e avvocato sempre disposto a dire la verità nonostante questa possa portare a risultati negativi: inizia a piegare non solo le regole, ma anche la verità stessa e la narrativa dei processi. Howard invece, seppur più una comparsata in questa stagione, diventa una sorta di reminiscenza del passato dei due che si trova a doversi scontrare con il duo sempre più affiatato ed unito ormai nelle malefatte.

Gilligan e Gould si superano stagione dopo stagione, questa quinta stagione ci porta un villain carismatico che diventa una minaccia per tutti, molto oltre il loro stesso io interno ed oscuro, ossia Lalo Salamanca. Lalo è un personaggio simpatico, un mascalzone che ti può piacere, ma che sotto sotto sai che è una carogna e, quando arriva il pericolo, lui stesso è il pericolo ed il suo ruolo, che già sembrava importante per la serie come è stato quello di Gus Fring.

Questa stagione risponde quindi a molte domande, ci si chiede che cosa ne sarà di tutti questi personaggi nuovi alla fine della serie, ma pare ancora più evidente che Kim non è un personaggio di cui dovremmo preoccuparci, ma che anzi potrebbe essere importante al fine di raccontare magari qualcosa di sconosciuto e segreto; magari la donna non si allontanerà da Jimmy, ma sarà lui stesso ad allontanarsi e magari proprio la trama criminale in cui i due ormai sono coinvolti sarà proprio quella che giocherà questo scherzetto alla dolce coppia. Inoltre bisogna ricordare che ci sono ancora le visioni del futuro post-Breaking Bad; chissà che proprio questo arrivare sempre più vicino al momento di non ritorno possa portare il finale della serie di Saul a fare quello che già El Camino aveva fatto con Jesse e gli altri personaggi, ossia chiudere definitivamente per tutti noi il capitolo della nostra vita che è l’universo di Heisenberg e compagnia.

Vince Gilligan ci aveva già dato una prova di quanto questa serie avesse preso tutti gli elementi che hanno reso famosa Breaking Bad nelle sue ultime stagioni, ma nessuno avrebbe mai immaginato che la serie sarebbe diventata presto una produzione completamente a sé, che può contare non solo su dei grandi interpreti ma anche su una consapevolezza nuova che derivava proprio dall’avventura precedente. Gli spettatori hanno dovuto aspettare due anni per questa stagione ma l’attesa è stata ampiamente ripagata nonostante sia stata dura, e chissà ora quanto dovremo aspettare per la sesta stagione.

RASSEGNA PANORAMICA
Better Call Saul - Stagione 5
9
Articolo precedente#GuidaTV – I Film e le Serie TV di Mercoledì 6 Maggio 2020
Articolo successivoBlack Mirror – Secondo Charlie Brooker il mondo è troppo tetro per una Sesta Stagione
Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
better-call-saul-stagione-5-la-fine-dellinizio-recensioneVince Gilligan ci aveva già dato una prova di quanto questa serie avesse preso tutti gli elementi di Breaking Bad che l’hanno resa famosa nelle sue ultime stagioni ma nessuno avrebbe mai immaginato che la serie sarebbe diventata presto una produzione completamente a sé che poteva contare non solo su dei grandi interpreti ma una consapevolezza nuova che derivava proprio dall’avventura precedente. Gli spettatori hanno dovuto aspettare due anni per questa stagione ma l’attesa è stata ampliamente ripagata nonostante sia stata dura, e chissà ora quanto dovremo aspettare per la sesta stagione.

Lascia un commento