Dan DiDio: “Ecco perché Wally West e Nightwing sarebbero dovuti morire”

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In seguito alle sue dimissioni dalla DC Comics, Dan DiDio continua a svelare alcuni interessanti retroscena inerenti alle scelte editoriali della casa di Superman, Batman, Flash e tutti gli altri.

In una recente intervista l’ex editore ha parlato di personaggi come Wally West e Dick Grayson e di ciò che pensava del rilancio editoriale New 52: “Tanto tempo fa i fumetti si facevano in un modo completamente diverso. Ogni anno si raccontavano nuovamente le origini dei personaggi. Questo perché la nostra speranza era quella di un rinnovo ciclico del pubblico e per questo motivo cercavamo di coinvolgerne sempre di più. Con i Nuovi 52, però, desideravamo fare qualcosa di diverso. Decidemmo allora di cancellare tutto quello fatto fino a quel momento, per creare il punto di inizio definitivo. Abbiamo avuto l’opportunità di concentrarci su 52 nuove testate, metà delle quali inedite e con personaggi sconosciuti ai più. Rebirth ci ha dato di più a livello di vendite e incassi, è vero, ma i Nuovi 52 ci hanno conferito una libertà creativa straordinaria. Anche se non è stato un vero e proprio successo, io lo rifarei sicuramente. Abbiamo deciso di correre un rischio e questo tipo di progetti mi entusiasmano sempre. Mister Terrific, Voodoo, O.M.A.C. sono solo alcune delle testate su cui ho amato lavorare”.

Scelte sicuramente interessanti, che però hanno comportato sacrifici di personaggi molto amati dai fan e Dan DiDio ne era ben consapevole: “Decidemmo di tornare indietro alle origini. Per questo motivo, quindi, era fondamentale avere in campo Barry Allen piuttosto che Wally West. Le storie del secondo sono indissolubilmente legate a quelle del primo. Per questo motivo dovevamo partire da Barry, nonostante Wally fosse un beniamino dei fan. Stessa cosa per Dick Grayson, legato a Bruce Wayne. Quando parliamo di Wally e Dick, parliamo di personaggi che sono entrati nel cuore dei fan perché sono cresciuti con i lettori. Ma arrivati ad un certo punto, per mantenere il loro status, avrebbero dovuto smettere di crescere, andando a perdere così uno dei loro tratti caratteristici. Quindi, per me, la soluzione era far morire almeno uno di questi personaggi, e pensai a Dick in Crisi Infinita. Una morte simile avrebbe fatto riunire Batman, Superman e Wonder Woman, in modo da avere lo stesso livello di epicità per la chiusura del precedente universo e per l’apertura dei Nuovi 52. Un po’ come si era già visto in Crisi sulle Terre Infinite: le morti di Barry Allen e Kara hanno sconvolto il DC Universe in quel frangente, dando il via a qualcosa di grandioso”.

Dan DiDio si è poi soffermato anche sul suo rapporto con Paul Levitz, l’uomo che l’ha introdotto al mondo lavorativo della DC Comics: “Più che un mentore, Paul è stato per me una continua fonte di informazioni sui fumetti e che ha contribuito al mio amore per i comics. Ogni volta che avevo una curiosità, lui sapeva soddisfarmela. Mi ha aiutato ad andare in profondità alla logica di alcune scelti degli autori per storie ed eventi passati. Mi ha insegnato a mettermi nei panni del lettore. Ogni volta che parlavo con Paul, imparavo qualcosa. Lui però, poi, mi lasciava sempre fallire o avere successo con le mie sole forze. Ovviamente, lui diceva sempre la sua, ma alla fine accettava le mie decisioni. Anche perché il mio ruolo era proprio quello di portare un nuovo punto di vista. Grazie a Paul ho imparato a cogliere al meglio le occasioni che mi si profilavano davanti. Ed è proprio su questi insegnamenti che poi strutturammo i New 52: piuttosto che pompare una sola singola serie, preferivamo renderne appetibili quattro o cinque più sconosciute, nella speranza che potessero entrare nel cuore dei fan”.

Fonte: Games Radar

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