No, non c’è un errore di battitura nel titolo, il film che state per vedere si chiama proprio così. Il nuovo film di Oz Perkins, Gretel & Hansel (La bella creatura che vive in questa casa) inverte i nomi nel titolo per dare un’enfasi e un significato nuovo alla famosa fiaba dei fratelli Grimm. Come molti altri film in questo periodo, anche questo ha subìto uno slittamento a causa della pandemia da Coronavirus, ma ora è pronto per debuttare nelle sale italiane a partire dal 19 agosto.
La trasposizione in chiave horror della classica fiaba per bambini segue la trama che tutti conoscono. Gretel (Sophia Lillis) e Hansel (Samuel Leakey) sono due bambini che dopo essere scappati da una madre oppressiva e violenta dopo la morte del marito, si perdono nel bosco, imbattendosi in una misteriosa casetta, nel film non più di marzapane ma comunque abitata da una particolare signora Holda (Alice Krige) che sembra prendere molto a cuore l’alimentazione dei due fratellini, per uno scopo decisamente macabro.
Già a partire dalla fiaba dei fratelli Grimm ci si può da subito rendere conto quanto la trama sia adatta ad una trasposizione horror. Due fratelli che vengono rimpinzati fino allo sfinimento da una strega che di lì a poco vuole metterli al forno, cucinarli e mangiarli. Forse una delle fiabe che ha subito un trattamento peggiore, uno degli ultimi adattamenti è stato il poco apprezzato Hansel e Gretel – Cacciatori di streghe del 2013 in cui i due fratelli ormai adulti si sono trasformati in cacciatori di streghe stile Van Helsing di Stephen Sommers; Hansel e Gretel è una delle uniche favole che non vanta di una trasposizione memorabile. E’ stata diverse volte adattata per il piccolo e grande schermo ma quasi nessuno dei prodotti ad oggi viene ricordato. Oz Perkins decide così di prendere la canonica trama della storia, raccontare senza troppe digressioni o modifiche ciò che accade all’interno di essa, prendendosi alcune libertà stilistiche e tematiche che rivisitano e aggiornano la fiaba del 1812.
Il titolo è un esempio lampante della direzione che la pellicola vuole prendere. La decisione di invertire i nomi e di rendere Gretel la sorella maggiore, getta un focus completamente nuovo, moderno e sicuramente al passo con i tempi. Gretel & Hansel oltre ad essere un film horror è un film emancipatorio e femminista, in cui le vere protagoniste sono Gretel e la strega Holda, una quasi come fosse lo specchio dell’altra. Gretel è una bambina che sta diventando donna e allo sbocciare della sua maturità si rifiuta di diventare una serva e assecondare i voleri di un uomo anziano e preferisce scappare con il suo fratellino per perdersi, ma anche trovare sé stessa in un luogo apparentemente senza speranza, dove dovrà imparare a conoscersi e mettersi alla prova per salvare la propria vita e quella di suo fratello. La maternità è sicuramente uno dei temi centrali, entrambe le donne, Holda da un lato e Gretel dall’altro, si ritrovano improvvisamente a prendersi cura di qualcuno, ma con scopi completamente diversi, invertiti, Gretel deve salvare lei stessa e il fratellino dalle grinfie della perfida strega, Holda anche se con metodi discutibili deve farsi accettare e apprezzare dai due bambini; il modo più semplice? Rimpinzarli con ogni tipo di cibo essi desiderino, essendo loro affamati e ormai lontani da casa da diversi giorni. La crescita, il cambiamento fisico e spirituale è così tradotto nel film come qualcosa di spaventoso di sovrannaturale, espediente ormai anche troppo abusato, basti pensare a quanti sono i prodotti letterari, cinematografici e televisivi che utilizzano l’espediente horror per tradurre in immagini la maturazione sessuale e il passaggio da età infantile ad età adulta. La matrice femminista ed emancipatoria ad un certo punto della narrazione diventa però quasi roboante, martellante, e anche vista la breve durata del film (1h30 ca.) la sceneggiatura di Rob Hayes vuole a tutti i costi essere politically correct da inceppare nelle classiche pecche del caso. Ciò non è propriamente un difetto, prodotti del genere, specialmente rivisitazioni di grandi classici in questo modo, sono importanti, ma a volte la troppa retorica potrebbe suscitare emozioni contrastanti ed opposte.
I punti di forza di Gretel & Hansel sono sicuramente due: le interpretazioni di Sophia Lillis (It, I’m ok with this) e Alice Krige (Star Trek: Primo Contatto) e la messa in scena dell’intera pellicola. La giovane Lillis sembra ormai essere lanciata nel cinema di genere, come una vera e propria rivelazione. Quasi tutti i ruoli da lei interpretati la vedono alle prese con una giovane donna durante lo sviluppo, basti pensare al ruolo di Beverly nel film It di Andy Muschetti, in cui la Lillis sembra essere perfettamente a suo agio. La Krige a fianco, con la sua presenza fisica, il suo volto squadrato e spigoloso, il suo sguardo glaciale che già aveva stregato il pubblico in altri iconici ruoli, è la perfetta incarnazione della strega cannibale, mangiatrice di bambini. Le due donne si compensano a vicenda, esaltandosi l’un l’altra in un contesto visivo pressoché perfetto. Gli amanti della simmetria alla Wes Anderson non potranno che apprezzare la realizzazione stilistica della pellicola. Figure intere perfettamente centrate, primi piani ravvicinati, fotografia (ad opera di Galo Olivares) evocativa, patinata e allo stesso tempo avvolgente ed inquietante, sono solo alcune delle caratteristiche che rendono Gretel & Hansel appagante per gli occhi. La casa di Holda, il suo esterno, il bosco che la circonda, gli interni angusti ed opprimenti della casetta sono meticolosamente riprodotti, illuminati magnificamente e ripresi in modo che anche questi oggetti inanimati risultino protagonisti assoluti dell’opera. Dove la sceneggiatura pecca di retoricità arriva la messa in scena a correggere il tiro. Non che sia sufficiente, ma resta comunque innegabile che anche l’occhio vuole la sua parte.
Gretel & Hasel è prima di tutto un film d’atmosfera, di sensazioni, capace di catturare lo spettatore e trasportarlo in un mondo squadrato, preciso, dove a rovinare l’equilibrio circostante ci pensano gli atteggiamenti e i comportamenti umani deviati e sadici. Gretel è la protagonista assoluta, una vera e propria final girl sui generis, che attraversando un momento cruciale della sua vita, dovrà combattere con il suo demone interiore e con quello esteriore perfettamente incarnato dalla figura della strega cannibale Holda vogliosa di mangiare la bambina che dovrà farsi donna per scappare dalle sue grinfie. Un approccio femminista ed emancipatorio quello di Oz Perkins che decide di dare un taglio quasi autoriale alla sua trasposizione, che però in alcuni tratti pecca di retoricità. Non possiamo però che consigliarne la visione anche solo per assaporarne il gusto estetico che risulta quasi impeccabile.
Gretel & Hansel uscirà nei cinema italiani a partire dal 19 Agosto 2020. Di seguito potete vedere il trailer italiano del film: