La scorsa notte, in contemporanea con la messa in onda negli Stati Uniti su HBO ed in esclusiva su Sky e in streaming su NOW è uscita la seconda puntata della nuova serie prequel di Game of Thrones, House of the Dragon. La serie è ispirata al romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, che è anche ideatore della serie insieme a Ryan J. Condal. La serie è appunto un prequel ambientato 200 anni prima di quanto visto ne Il Trono di Spade durante il regno di re Viserys I Targaryen e segue la sanguinosa storia che porterà allo scoppio della “Danza dei Draghi”, la guerra civile per la successione al Trono di Spade. Dopo avervi parlato più in generale della serie nella nostra recensione dei primi sei episodi (che potete leggere qui), è tempo di analizzare più nel dettaglio il secondo episodio!
[La recensione che segue presenta diversi SPOILER sulla trama di House of the Dragon 1×02: The Rogue Prince]
In questa seconda puntata abbiamo il primo timeskip della serie: infatti, è passato un anno e mezzo dalla morte della regina e a Viserys Targaryen (Paddy Considine), l’attuale regnante dei sette regni, si chiede di risposarsi per mantenere la sua immagine forte, che negli anni è andata deteriorandosi e che ora potrebbe avere un nemico alle porte. Infatti, come Lord Corlys Velaryon (Steve Toussaint) gli fa notare, una pericolosa armata si sta avvicinando ai sette regni da oltre il mare e rischia di diventare un problema prima per la sua casata e poi per Approdo del re. Nel mentre, sempre Lord Velaryon cerca di spingere il re a sposarsi con la sua giovane figlia, ma le attenzioni del re sono attirate da ben altra donna, Lady Alicent Hightower (Emily Carey). Come se non bastasse il principe Daemon Targaryen (Matt Smith) dopo l’affronto del re si è spostato a Roccia del Drago, prendendone possesso. In tutto ciò la Principessa Rhaenyra Targaryen (Milly Alcock), effettiva prossima pretendente al trono come deciso da re Viserys, si trova di nuovo in una posizione complicata quando decide di disobbedire ai consigli della Mano del re, Sir Otto Hightower (Rhys Ifans) e decide di prendere in mano la situazione con lo zio Daemon.
La seconda puntata di House of the Dragon dimostra nuovamente la grande abilità di scrittura di Martin e Condal, che dopo aver definito i punti di partenza della storia, i motivi dei vari personaggi coinvolti e la loro posizione nella cerchia di potere di Westeros, passa a scombussolare di nuovo le carte. Con una minaccia alle porte, una successione messa in dubbio, un principe allontanato da Approdo del re, si vengono a creare tutte le condizioni perché effettivamente possano iniziare a svilupparsi ed ingigantirsi i conflitti interni, mentre quelli esterni arrivano inesorabilmente, pronti a scuotere Westeros. In tutto questo, la seconda puntata finalmente ci dà anche un assaggio maggiore di alcuni personaggi che abbiamo ben poco visto nella prima, come Lord Velaryon, interpretato dal bravissimo Steve Toussaint, e Lady Velaryon, interpretata da Eve Best. Lord Velaryon si dimostra un personaggio immensamente complicato, molto più di quello che lasciava trasparire il suo ruolo nel concilio, ruolo che vediamo stargli stretto. Velaryon è uno degli ultimi di una delle più antiche dinastie di Westeros e per questo soffre la sudditanza ai Targaryen, ma è anche un uomo d’onore in parte, che preoccupato per Westeros si trova a fare scelte discutibili in fatto di alleanze.
Invece, Lady Velaryon, la “regina a cui fu negato il trono” qui prende una dimensione più interessante, condivide con suo marito il disprezzo per la costretta sudditanza della sua casata ai Targaryen, ma sembra molto più vicina a Rhaenyra di quello che poteva far intendere la prima puntata, certo sempre un rapporto conflittuale ma che mostra come le due donne non siano tanto diverse, ma stiano vivendo in parte lo stesso dramma. Anche Daemon, interpretato dal bravissimo Matt Smith, in questa puntata si dimostra un personaggio complicato, certamente violento e sopra le righe, un principe un po’ malandrino, ma che comprende la sua posizione di inferiorità e ne soffre. Rivelatore di gran parte della psiche del personaggio il discorso con sua nipote, ma anche quello con la sua amante, che mostrano un personaggio non folle quanto più amareggiato dalla vita.
Questa seconda puntata conferma nuovamente tutte le buone impressioni della prima, House of The Dragon è davvero Game of Thrones ai suoi massimi livelli. Queste due puntate ricordano per certi versi i sotterfugi della prima stagione della serie madre, con un pizzico di vento di guerra che spira in sottofondo, e di alleanze tra nobili pronti a spodestare un re troppo debole. Il pilota, che pilota non era, aveva dimostrato le potenzialità di un prequel del genere e la seconda puntata preme sull’acceleratore in maniera costante, ma senza dare un’idea di eccessiva velocità, grande problema delle ultime due stagioni della serie madre.
Il primi due episodi di House of The Dragon è ora disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Di seguito potete visionare il trailer della serie: