Un caldo sabato pomeriggio di luglio allo Star Shop di Perugia, questa la location dell’incontro con uno degli editori Italiani più in vista del momento, Nicola Pesce. Arriva nel tardo pomeriggio col sorriso sulle labbra, accolto da un atmosfera informale, in cui, dopo brevi saluti, sembra trovarvisi subito a proprio agio. Dopo un attimo di esitazione rompiamo il ghiaccio con una battuta e cominciamo l’intervista:
RedCapes: “Chi è Nicola Pesce e quando, come, e perché ha fondato la Nicola Pesce Editore?”
Nicola Pesce: “Credo che rispondere per iscritto mi venga meglio, perché dal vivo arrossirò” [ride]. – “La casa editrice è nata principalmente perché a me piaceva molto scrivere, anche se subii molteplici esperienze umilianti da parte di varie case editrici, che vedevano lo scrivere non semplicemente come “sei bravo a scrivere ci lavoreremo insieme”, ma come una sorta di oltretomba Dantesco.” – “L’Inferno era quello in cui gli editori ti adulavano dicendo cose come: “è bellissimo non vediamo l’ora di pubblicarlo…dacci duemila euro!” E tutto questo dopo un mese di lusinghe in cui tu, sicuro di essere pubblicato, riferivi ad amici e parenti la lieta notizia, sentendoti poi costretto a pagare per non fare una figuraccia.” – “Il Purgatorio invece era quello in cui l’editore ti diceva: “Noi non vogliamo soldi da te…però ti devi comprare duecento/trecento copie!” E io già immaginavo la difficoltà che avrei avuto nello smerciarle.” – “Poi c’era la [noto nome dell’editoria Italiana] che dopo sei mesi di attesa ti rispondeva con un secco “Non rientra nel nostro programma.” – “Quindi da queste esperienze difficili e umilianti maturai l’idea di una casa editrice, per far si che altri non si trovassero in questa situazione spiacevole, e seppur inizialmente l’obbiettivo era anche quello di pubblicare me, poi il tempo ha portato, non so se consiglio o umiltà, e alla fine non mi sono più pubblicato. Ma spero di star facendo un buon lavoro con gli altri. Infatti oltre ai grandi talenti già affermati, ogni mese o due, pubblichiamo un completo esordiente che viene trattato come avrei voluto essere trattato io. Trovandosi con un opera rilegata al meglio, una distribuzione in tutta Italia, ed un acconto in mano. Insomma quello che avrei voluto vivere io a quindici anni prima che mi convincessero gradualmente a smettere.”
RC: “Fin dal principio vi siete posti come una casa editrice profondamente differente dalle altre, puntando sulla saggistica a fumetti a discapito di un fumetto più mainstream. Come e perchè hai preso questa scelta?”
NP: “Io in genere leggo molti più saggi che opere. Forse perchè ho letto tante opere in gioventù, e quindi ora mi è rimasta più la curiosità di sapere qualcosa sul marketing, l’economia o sulla storia. Raramente mi viene il bisogno di leggere un libro che non sia un approfondimento.”-“Oltretutto mainstream lo erano già “tutti” [ride], quindi ho dovuto prendere una scelta tra il ricavarmi una nicchia in cui crescere, un piccolo golfo prima di entrare nel mare, oppure lanciarmi subito nel mare a combattere con i pesce cani. Ed ho scelto una piccola nicchia.” – “Pubblicare saggi mi piacque da subito e la cosa poi prese piede, ed arrivammo ad essere la casa editrice con oltre il cinquanta per cento della saggistica sul fumetto nel mercato, anche se ultimamente stiamo dando precedenza alle collane dei grandi autori. Insomma mi è sembrata da subito una scelta molto oculata, oltre che consona ai miei gusti.”
RC: “Come è nata la collaborazione con Miguel Angel Martin, e quando avete deciso di portare le sue opere provocatorie (e censurate anni fa) in Italia?”
NP: “Miguel mi è sempre piaciuto, ed è il suo uno dei primi fumetti che lessi, oltre che essere uno dei pochi autori che continuo a seguire. Appena esce qualcosa di suo in Spagna, io la leggo subito, e una settimana dopo mando l’offerta a Miguel per portarla in Italia.” – “Già ai tempi in cui fotocopiavo di notte, agli inizi della NPE, contattai Jorge Vacca, un editore di allora, pregandolo di regalarmi e autorizzarmi a pubblicare due pagine di fumetto di Miguel. Portai queste due pagine in una fiera a farle firmare da quest’ultimo, e Miguel mi disse di non conoscere minimamente la NPE, ma fù così gentile con me che diventammo amici.” – “Poi Miguel passò a Purple Press che era sostenuta da Castelvecchi, e quindi ancora molto più “forti” di NPE, ma poi gradualmente con “l’arrivo dell’autunno sono cadute tutte le foglie”, [ride], e siamo rimasti pochi editori rispetto ad anni fa, e Miguel è diventato un degli autori con cui lavoriamo di più, arrivando a pubblicare da una alle due opere all’anno, sia che recuperino la sua vecchia produzione, sia che siano completamente nuove.”
RC: “Dopo la raccolta su Battaglia e Toppi, avete in programma altre raccolte dedicate ai grandi autori del passato?
NP: “Da poco abbiamo annunciato che pubblicheremo anche tutto Attilio Micheluzzi, anche se ci sono stati alcuni problemi con i diritti, infatti seppur fossero tutti miei, un altra casa editrice pubblicherà il suo “Capitan Erik”, ma essendo stati molto gentili non impediremo la pubblicazione, e la NPE figurerà semplicemente fra i ringraziamenti nel colophon. In ogni caso c’è una situazione molto particolare legata ai diritti di autori del passato, infatti quando si decide di fare un opera omnia di un autore, se esso è un disegnatore, ha collaborato con centinaia di autori, quindi bisogna contattare un gran numero di persone e non è facile. Quindi per ora abbiamo aggiunto Micheluzzi, ma ne abbiamo già firmati altri che non possiamo dire. Apparte il già dichiarato a giugno, Ivo Milazzo. Ovviamente non per un opera omnia, essendo la sua produzione sconfinata, ma iniziando con cinque volumi, tra cui un completo inedito, poi vedremo se la collaborazione in futuro porterà frutto, e in tal caso stiamo pensando anche ad altre sue opere con Berardi.”
RC: “Quali sono le prossime grandi uscite della casa editrice?”
NP: “Non mi sento di fare “grandi” volumi, [ride] sono più gli altri che dovrebbero definirli tali.” – “Due prossime pubblicazioni però mi stando dando molto piacere, la prima è la seconda edizione di “Eccetto Topolino”, saggio che ci fece dare una pagina intera su tutti i giornali italiani. Infatti fece molto scalpore scoprire con documenti ben precisi la collaborazione tra Mussolini e Walt Disney, facendo si che l’Unità ci dichiarasse il primo saggio storico sul fumetto, “E’ nata la critica del fumetto.”- “Poi l’Unità, forse a causa di questa dichiarazione a chiuso i battenti, gli abbiamo portato male, [ride], però all’epoca fu un grande onore.”
RC: “Qual’è l’opera fumettistica (sia inedità che già edita in Italia), che al momento vorresti più pubblicare con NPE?”
NP: “Questa domanda non è facile [ride], posso dire che ora come ora il mio autore preferito è Bill Sienkiewicz, autore di molte opere, tra cui anche incompiute, che mi piacciono molto, come “Big Numbers” con Alan Moore. Ma purtroppo è molto difficile collaborare con Bill, ci siamo riusciti fino a “Mobey Dick”, dopodichè lui è piuttosto irreperibile, essendo molto artistico, diciamo così. Ma un giorno che lo beccherò ad una fiera lo rapirò [ride], e faremo una chiacchierata di una mezz’oretta con una penna e dei soldi sul tavolo.”
RC: “Grazie mille Nicola di averci concesso questa intervista”
NP: “Grazie mille a voi ragazzi.”
Ringraziamo ancora molto Nicola Pesce per essersi fatto intervistare da noi, risultando, oltre che un bravo editore, una persona squisita e molto umile.