Justice League – Ray Fisher risponde alle accuse di Warner Bros.

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Justice League Ray Fisher Cyborg

Nuovo, ennesimo, capitolo della storia legata alle accuse di Ray Fisher a Warner Bros., iniziata il mese scorso: l’attore attraverso i suoi canali social ha usato parole forti per descrivere ciò che è accaduto sul set di Justice League. Quando infatti Zack Snyder è dovuto uscire di scena, a causa dei tristemente noti problemi familiari, è subentrato Joss Whedon per terminare le riprese. Il montaggio finale del film è stato un disastro se paragonato alla versione iniziale nella mente di Snyder. Da subito, allora, i fan hanno invocato a gran voce l’uscita della versione personale del regista. Fan che verranno accontentati, visto che la Snyder Cut uscirà l’hanno prossimo su HBO Max.

In tutto questo, Ray Fisher attribuisce il flop della versione cinematografica proprio a Whedon e Geoff Johns, con quest’ultimo che lo avrebbe addirittura minacciato sul set. Warner Bros., in seguito alle azioni dell’attore, avrebbe deciso di aprire un indagine per far luce su questi presunti comportamenti verificatisi durante le riprese di Justice League. Quando però lo studio di produzione ha interpellato Ray Fisher, lui si sarebbe rifiutato di collaborare. E adesso l’attore dà la sua versione dei fatti:

Sostanzialmente, Fisher spiega di aver avuto una conversazione con un investigatore incaricato da Warner Bros. Pictures, e che secondo lui quindi vorrebbe fare unicamente gli interessi dello studio di produzione, piuttosto che arrivare effettivamente al cuore del problema. Chiudendo, l’attore di Justice League fa chiarezza: anche se Warner sta praticamente ingigantendo la cosa, lui è pronto e non farà nessun passo indietro.

Molto probabile che tra non molto tutta questa situazione vedrà il coinvolgimento degli avvocati e che i prossimi sviluppi saranno privati tra le parti e non più sbandierati sui social. Ciò che è certo è che, alla fine, difficilmente ci saranno dei vincitori.

Fonte: Bleeding Cool

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