La Disney ha modificato i film dello Studio Ghibli per il mercato americano

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Studio Ghibli Disney

La Disney nella sua operazione di diventare il piu’ grande colosso di intrattenimento a livello mondiale, sembra non avere risparmiato neanche lo Studio Ghibli, la famosa casa cinematografica d’animazione giapponese, nota soprattutto per produrre le opere di Hayao Miyazaki (Le avventure di Lupin III, Nausicaà della Valle del Vento, Porco Rosso, La principessa Mononoke e tanti altri) e Isao Takahata (Heidi, Anna dai capelli rossi, La storia della principessa splendente per citare alcune sue opere).

Queste indiscrezioni sono state rese note da Steve Alpert, ex dirigente dello Studio Ghibli che ha reso pubblico un libro di sue memorie relativo al periodo in cui lavorava per lo studio d’animazione giapponese. È noto che nel 1996 i due grossi marchi hanno sottoscritto un contratto con il quale Disney si impegnava a distribuire i film dello studio Ghibli sul suolo americano senza apportare modifiche o tagli a nessuna delle opere di animazione. Secondo Alpert non è stato così.

L’uomo ha guidato la divisione internazionale dello Studio Ghibli tra il 1996 e il 2011. Quando è arrivato il momento di condividere le loro opere negli Stati Uniti, la società madre del Ghibli ha messo a disposizione le proprie pellicole ai Walt Disney Studios. Non ci è voluto molto prima che Alpert venisse a conoscenza di modifiche non approvate dallo studio giapponese. Secondo l’ex dirigente, la Disney ha modificato musica, suoni e i dialoghi di Kiki – Servizio a domicilio, che è stato rilasciato nel mercato statunitense nel 1998. Alpert ha affermato di esser rimasto sorpreso essendo all’oscuro delle modifiche apportate al film, ribadendo che il contratto che legava i due colossi impediva qualsivoglia modifica alle opere originali. Tant’è che si è lamentato con un dirigente Disney, che però ha dichiarato che le modifiche di doppiaggio avevano lo scopo di “fare piangere e commuovere anche gli uomini adulti“.

Ad ogni modo Miyazaki e Takahata non l’hanno presa molto bene, soprattutto dopo che un altro film, Nausica della Valle del Vento è stato orribilmente “mutilato” sempre nel doppiaggio. Altro aneddoto riguarda La principessa Mononoke, pellicola in cui Alpert ha negato un taglio del film di circa 40 minuti che ha fatto andare, all’epoca, su tutte le furie un Harvey Weinstein dirigente di Miramax.

Dal settembre 2011 chi detiene i diritti di distribuzione cinematografica dello studio fondato da Miyazaki e Takahata non è più la Casa di Topolino ma GKIDS, mentre alla Disney sono rimasti i diritti di distribuzione per l’home video. Va sottolineato che, ora come ora, ci sono poche persone che oserebbero chiedere a Miyazaki di tagliare i suoi film in quanto il leggendario regista è giustamente rispettato per le sue opere.

E infatti HBO Max, il nuovo canale di streaming lanciato negli Stati Uniti il mese scorso, ha nel suo catalogo dei film dello Studio Ghibli in esclusiva, che la piattaforma ha assicurato saranno esattamente riproposti in originale senza alcuna modifica.

Fonte: ComicBook

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