Zitta, zitta il 28 gennaio è approdata su NetflixLa donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra” dark-comedy dal titolo arzigogolato con protagonista la più grande spiona della storia della tv Kristen Bell (Veronica Mars). Su Twitter in poche ore la serie è diventata virale, schizzando tra le più viste della piattaforma proprio negli ultimi giorni di gennaio. In Italia è un po’ arrivata in sordina, ma nelle ultime ore sta riscuotendo un discreto successo, scalando la classifica delle serie più viste su Netflix Italia del periodo (al momento si trova al quarto posto). Abbiamo visto la serie e di seguito vi riportiamo il nostro parere rigorosamente no spoiler!

Anna (Kristen Bell), pittrice in crisi a causa della morte delle figlia, trascorre le giornate in casa tra un bicchiere colmo di vino e pillole antidepressive. Nelle sue monotone giornate ha poco da fare, ha perso l’ispirazione per i suoi quadri e la sua migliore amica sta per trasferirsi lontano da lei. Le cose cambiano quando nella casa di fronte si trasferisce il vedovo Neil (Tom Riley), padre di Emma (Samsara Yett), impegnato con la hostess Lisa (Shelly Henning). Durante una notte Anna, guardando dalla finestra di casa, assiste ad un terribile omicidio nella villa di fronte, ma quello che ha visto è reale o frutto della sua immaginazione?

Concepita dalle menti di Rachel Ramras, Hugh Davidson e Larry Dorf, “La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra” sarà sicuramente ricordata come la serie televisiva con il più lungo titolo mai pensato ma che è già un importante indizio sul prodotto che si sta per vedere. Come se non bastasse la stessa sigla ad inizio episodio non può non ricordare il tipico motivetto sonoro intonato bambini stile “marameo”, che rafforza ancora di più il suo voler essere goliardica, satirica, parodistica. Ed effettivamente questo è. “La donna nella casa di fronte” è uno dei primi esperimenti televisivi in cui a venir presi di mira sono tutti quei prodotti: cinematografici e letterari che hanno per protagonista il “voyerismo”.

Dopo gli innumerevoli Scary Movie, Epic Movie, Hot Movie, Disaster Movie… “La donna nella casa di fronte” si inserisce in un filone solo ad un primo approccio simile. Se nei film appena citati l’intento parodistico e satirico era palpabile ad ogni scena, nella nuova serie Netflix viene compiuto un passo in più. Mostrandosi quasi come un prodotto dal tono risoluto e serioso, “La donna alla finestra” non fa altro che prendersi gioco di tutto quel filone di film in cui il protagonista per puro voyerismo si ritrova al centro di un omicidio. Ed ecco quindi che vengono scomodati film come “La finestra sul cortile”, “Disturbia”, “La ragazza del treno” e il più recente “La donna alla finestra” (la nostra recensione qui) con il quale ha diverse affinità, pur non essendo un remake o un nuovo adattamento del romanzo di Flynn. Giocando con i clichè, con gli stereotipi del genere “La donna anella casa di fronte” diverte, ma riesce allo stesso tempo ad intrattenere, facendosi portatrice di una trama ricca di colpi di scena mai scontanti nonostante l’assurdità delle situazioni intavolate. La durata degli episodi e il montaggio serrato permettono di fruire dell’intera stagione in un’unica seduta, che nel bene o nel male scioccherà i suoi spettatori. Kristen Bell torna in una comedy dopp il successo di The Good Place e dimostra ancora una volta di essere perfetta in questo genere, così come il suo misterioso dirimpettaio, Tom Riley che molti ricorderanno per il suo ruolo in Da Vinci’s Demons in cui interpretava il giovane Leonardo Da Vinci.

Nonostante l’intento della serie sia quello di prendersi gioco dei clichè tipici del genere e rafforzare gli stereotipi nei confronti di questo genere di narrazioni, pecca di inciampare su ciò che essa stessa vuole andare a criticare. Nonostante prema l’acceleratore dell’assurdo,  del grottesco e dell’inverosimile, osa troppo poco là dove avrebbe potuto osare di più, restando solo in superficie e portando allo spettatore una manciata di scene iconiche, molte delle quali fine a sé stesse. Ciò che realmente l’avrebbe resa una serie davvero riuscita sarebbe stato il parodiare maggiormente le situazioni non rendendole semplicemente assurde, anzi giocando in maniera ancora più consapevole con la miriade di tematiche messe in campo. Pensata come una miniserie, in quanto il caso di questa prima stagione viene completamente risolto, termina comunque con un interessante cliffhanger che introduce un nuovo iconico personaggio (interpretato da una grandissima attrice che non vi sveleremo per non togliervi il gusto della sorpresa) che potrebbe farsi protagonista di un’ipotetica seconda stagione

La Donna nella Casa di fronte alla Ragazza dalla Finestra come il suo titolo, la sua sigla e la sua trama è una serie dal taglio decisamente poco serio nonostante la direzione che decide di prendere, rendendo il tutto ancora più spassoso e fuori dal comune. Satira del voyerismo nel cinema, la serie con Kristen Bell gioca con gli stereotipi dei film thriller sul genere di “La finestra sul cortile” o “La donna alla finestra” raccontando una sua storia con una sua direzione. Nonostante l’intento satirico, la serie inciampa nei suoi stessi stereotipi parodiandoli solo in parte. Il finale lascia presagire una seconda stagione che arriverà molto probabilmente in base agli ascolti di questa prima irriverente versione della storia.


La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è disponibile su Netflix. Ecco il trailer italiano della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra
7
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
la-donna-nella-casa-di-fronte-alla-ragazza-dalla-finestra-recensione-no-spoiler“La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra” come il suo titolo, la sua sigla e la sua trama è una serie dal taglio decisamente poco serio nonostante la direzione che decide di prendere, rendendo il tutto ancora più spassoso e fuori dal comune. Satira del voyerismo nel cinema, la serie con Kristen Bell gioca con gli stereotipi dei film thriller sul genere di “La finestra sul cortile” o “La donna alla finestra” raccontando una sua storia con una sua direzione. Nonostante l’intento satirico, la serie inciampa nei suoi stessi stereotipi parodiandoli solo in parte. Il finale lascia presagire una seconda stagione che arriverà molto probabilmente in base agli ascolti di questa prima irriverente versione della storia.

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