Torna dopo 20 anni la commedia che nel 2004 ha rivoluzionato le high school americane e con esse il mondo, diventando un successo di pubblico e di critica sin da subito. Ogni epoca ha il suo film icona per il mondo scolastico, negli anni ’80 c’erano Breakfast Club e Schegge di Follia, negli anni ’90 Clueless e Amiche Cattive, nel 2000 Mean Girls e Ragazze nel pallone, nel 2010 Easy A e GBF e infine nel 2020 film direttamente sulle piattaforme film come Senior Year e Do Revenge. Tra tutti i film citati quello che da quando uscì è rimasto più impresso nel pubblico e nella cultura pop è proprio Mean Girls. Una storia ironica ma reale che vede come protagoniste assolute le donne, in particolare Regina George fulcro della trama. Tra tutti i film citati resta quello che ha fatto più incassi e quello unanimemente ricordato. Il film del 2024 è prodotto da quasi le stesse case produttrici e distribuito da Paramount Pictures proprio come il film originale.

La nuova studentessa Cady Heron (Angourie Rice) viene accolta al vertice della catena alimentare sociale dal gruppo d’élite di ragazze popolari chiamato The Plastics, governato dall’ape regina Regina George (Reneé Rapp) insieme con Gretchen (Bebe Wood) e Karen (Avantika).

Il cast è composto principalmente da reali cantanti e ballerine il che è sicuramente una cosa positiva per un musical, genere che ha radici profonde nel cinema ma al giorno d’oggi ingiustamente criticato dalla maggior parte del pubblico. Non bisogna dimenticare però che la storia del musical inizia sin dagli albori del cinema con “Il cantante di Jazz” del 1927 per poi esplodere con il cinema sonoro con film diventati iconici come Il Mago di Oz, che sfrutta anche il passaggio a colori. Ma veniamo a Mean Girls, che al netto di quanto non specificato dalla campagna marketing: è un MUSICAL! 

Il ruolo della giovane neo trasferita dall’Africa (qui dall’Illinois) Cady Heron è affidato a Angourie Rice già nota per le sue interpretazioni in Senior Year nella versione giovane di Rebel Wilson e il coming of age Honor Society. Per interpretare l’Ape Regina c’è Reneé Rapp nota per la sua interpretazione in The Sex Lives of College Girls e soprattutto nel mondo del teatro per la sua interpretazione di Regina George nel musical di Broadway di Mean Girls. Rapp è anche una nota cantante con il suo primo album nel 2023 Snow Angel. Per dare nuova vita alle minions di Regina, sono state scelte Bebe Wood (The New Normal e Love, Victor) e Avantika (già conosciuta in Senior Year), rispettivamente “colei che ha un segreto per capello Gretchen” e lo stereotipo vivente Karen. Auli’i Cravalho conosciuta soprattutto per aver prestato la voce a Moana è Janis la migliore amica di Cady mentre il ragazzo “troppo gay per essere vero Damian” è Jaquel Spivey qui alla sua prima interpretazione cinematografica ma noto nel mondo del teatro dove ha interpretato Usher in A Strange Loop. Il ragazzo trofeo Aaron Samuels è Christopher Briney già noto per L’estate nei tuoi Occhi. Il cast adulto è prevalentemente quello del precedente film con gli stessi ruoli. Tornano Tina Fey o Tim Meadows con aggiunte direttamente dal musical come Ashley Park. Le due figure materne di Cady e Regina sono interpretate da Jenna Fisher nota sopratutto per The Office e Busy Philipps nota per White Chick.

La regia di questo progetto a quattro mani è affidata ad una regista ed un regista rispettivamente Samantha Jayne e Arturo Perez Jr. che hanno già collaborato insieme per il corto Vanity. Mean Girls era inizialmente pensato per il rilascio in piattaforma e infatti sul grande schermo si notano diverse pecche, una tra tutte, i movimenti eccessivi della MDP che non risulta mai stabile. Ma la regia usa anche scelte particolari come la snorricam, quella tecnica per la quale la camera è direttamente posizionata sul corpo del performer che risulta interessante ma a volte fuori contesto. La pellicola ha una struttura circolare, inizia esattamente da dove finisce, facendo percepire allo spettatore di trovarsi in qualche sorta di recita teatrale e questo è assolutamente in linea soprattutto con lo stile musical che si vuole dare al progetto. Altra nota di regia particolare è l’utilizzo delle inquadrature da telefono con cui si apre il film e i primi minuti. I registi riescono anche a giocare abbastanza bene anche con le coreografie del film. Ma il problema principale di Mean Girls del 2024 non è la regia, ma il modo di raccontare una storia iconica, radicalmente inserita nella cultura popolare contemporanea.

Mean GirlsLa sceneggiatura porta la firma di Tina Fey, già sceneggiatrice del primo film di Mean Girls. Se il film del 2004 era basato sul libro Queen Bees and Wannabes del 2002 di Rosalind Wiseman, il film del 2024 si basa invece esclusivamente sul musical che è scritto sempre da Tina Fey. Il libro, e di conseguenze tutte le opere derivate, si concentrano sulla formazione delle cricche sulla base dello stato socioeconomico nelle scuole superiori e sui modelli di comportamento aggressivo delle adolescenti e su come affrontarli. Nel primo film la sceneggiatura è una parte fondamentale soprattutto sull’introduzione della personaggia di Regina e di come sia amata e temuta allo stesso tempo. Purtroppo nella nuova sceneggiatura della versione del 2024 si è optato per l’eliminazione di alcuni personaggi importanti e fondamentali, che al tempo del primo film erano una critica alla società.

É importante sottolineare come in Mean Girls del 2004 sia fondamentale il reparto costumi della icona di moda che è Regina George e di come i suoi outfit siano parte integrante della storia e del personaggio, descrivendone le intenzioni e le azioni utilizzando sempre due colori fondamentali nei suoi outfit: il rosa e il nero per poi cambiare e utilizzare gli stessi colori che ha Cady nel loro primo incontro alla North Shore quando il suo impero cade. Inoltre Regina è diventata iconica per le magliette che indossava diventando una vera e propria trendsetter, come la maglietta tagliata per far vedere il reggiseno o la maglietta “A Little Bit Dramatic” rimasta iconica ancora oggi.

Una volta spiegato perché i costumi all’interno di Mean Girls sono così fondamentali possiamo analizzare i costumi del film musical del 2024 dove manca tutto ciò. Torna anche qui l’uso di nero e rosa ma spesso non combinati tra di loro negli outfit di Regina e questo fa perdere spessore al personaggio come a tutti gli altri. I costumi non funzionano neanche quando l’impero di Regina cade. Quando Cady diventa la nuova regina delle Plastics non la vediamo vestita di rosa e nero ma di azzurro e quindi il pubblico non la percepisce come un aver rimpiazzato Regina e questo è un problema sul lavoro sui costumi, carenti anche sotto il punto di vista iconico, non risultando piacevoli alla vista ma spesso disomogenei.

Il lavoro sulla fotografia è in linea con tutto il progetto degli anni 2000 capendo che, per riportare qualcosa di iconico, non bisogna allontanarsi troppo dal prodotto originario pur portando qualcosa di nuovo e sensato come le scene di ballo di Revenge Party e della festa di Halloween dove nel primo si vede questa esplosione di colori tendenti al pastello con armadietti di colori diversi ed è esteticamente molto bella a vedersi, peccato sempre per i costumi.

L’editing del film del 2024 è dinamico in alcune scene come all’inizio, dove si passa da un ambiente all’altro con tanta fluidità esattamente come era per l’originale ma dopo quella scena tutto l’editing risulta esattamente da prodotto televisivo, con tagli a nero e inizio di una nuova scena soprattutto dalla metà in poi. Molto da era Tik Tok tutti i vari montaggi per i balli e per la scena “Watch The World Burn” e scoperta del burn book.

Si potrebbe parlare anche delle scelte di marketing utilizzate per questo film, completamente errate nella comunicazione. Era stato annunciato che fosse un musical quasi senza dirlo. Doveva essere chiaro dalla singola nota musicale presente nella A di Mean, il che è troppo poco come intuizione per il pubblico generalista. Nei vari trailer rilasciati si vedono momenti di ballo che sembrano limitati in alcune scene ma non è così. La musica è curata da Jeff Richmond colui che ha lavorato anche al musical. Nel film sono presenti la maggior parte delle scene musicali presenti nel musical teatrale. Altra scelta di marketing per niente azzeccata è la canzone che chiude il film “Not my Fault” con Megan Thee Stallion. Per quanto sia una canzone molto bella e orecchiabile, questa si presenta come una canzone su Regina George ma che usa una frase iconica del primo film detta da Cady “It’s not my fault you’re like in love with me or something” nei confronti di Janis, confondendo ancora di più lo spettatore.

Altro problema sono le location del film, tutto quello che vediamo sono la scuola, casa di Cady, casa di Regina e la palestra, non si sa se per poco budget – che comunque sembrerebbe essere il doppio del primo film –  ma è totalmente insensato rappresentare tutto nei confini scolastici. E’ vero che si sta parlando di un adattamento cinematografico di un musical teatrale, quindi originariamente con location più statiche, ma su schermo si sarebbero potute sfruttare più location rendendo il tutto decisamente più dinamico e meno statico.

Mean Girls sin dalla sua prima uscita nel 2004 è stato un film d’impatto nella cultura mondiale diventando iconico in tutta la sua completezza. Il 3 Ottobre, Jingle Bells Rocks, Sghicio, lo scaldamerendine di Gretchen, le chiamate a 3. Tutti questi elementi mancano nel film o portati in scena in modo diverso e se da un film iconico si tolgono tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono non rimane molto altro. Il problema dei remake non sono i cambiamenti se funzionali ma le mancanze o le sostituzioni insensate.

Iniziamo fin da subito con i cambiamenti all’interno del film. Se il film del 2004 è narrato da Cady, all’interno del remake chi narra la storia sono Janis e Damien, il che non ha senso visto che il punto di vista di Cady è fondamentale per il personaggio e per capire gli errori che fa durante la pellicola, cambiando punto di vista, inoltre, non possiamo affidarci completamente ai racconti di cosa Cady fa con le Plastic perché non è più la parte centrale del film. Parlando di cambiamenti effettuati, come nomi ed etnie dei personaggi, alcuni non hanno un grande cambiamento mentre altri, purtroppo si. Si è deciso di cambiare per esempio il cognome di Karen da Smith a Shetty ma il problema non è questo ma il personaggio di Karen e lo sviluppo che non le viene lasciato in questo film. Nel primo film era lo stereotipo per eccellenza della ragazza bianca, ricca e non troppo sveglia, schernita da tutti in primis da Regina stessa ma che alla fine del film vediamo realizzata come meteorologa della North Shore. Nel remake invece Karen non viene caratterizzata da nessuno di questi aspetti, anzi esclusivamente per il sesso e per il fatto di essere promiscua. Non abbiamo infatti nessun approfondimento sul personaggio se non per il brano musical “Sexy” che continua a giocare su questo lato e sul fatto che sia andata a letto con 11 persone differenti non portando molto altro, non così nel 2004. Sono state tolte tutte quelle battute che rendevano Karen quello che le persone hanno amato nel primo film come per esempio “Se vieni dall’Africa perché sei bianca?”.

Gretchen aka l’ape lavoratrice, colei che sa tutto di tutti, infatti sia in questo film che nel film del 2004 viene detto che ha un segreto per ogni capello, peccato che chi si è occupato dei suoi capelli ha perso questa nota perché infatti nel 2004 questo era dato dal volume dei capelli di Gretchen che sembravano proprio ampi mentre nel film attuale non sembrano per niente gonfi e quindi manchevoli di ogni segreto. Oltre a questo per essere una Plastic bisogna avere uno status economico e sociale avanzato cosa che sia di Karen che di Gretchen non sappiamo. Anche Gretchen viene rappresentata come mossa solo da un interesse amoroso e basta quando in realtà è molto di più.

Aaron Samuels non cambia molto da una rappresentazione ad un altra, rimane il ragazzo di cui Cady perde la testa nelle ore di calcolo e proprio come nel film del 2004 la funzione di Aaron è quella di essere un grande bambolotto belloccio messo lì esclusivamente per il suo bell’aspetto e senza neanche questa sfolgorante personalità. Per stessa ammissione dell’attore, ha richiesto che il suo ruolo avesse parti non cantante ed è anche per questo che all’interno del film mancano alcune canzoni che avrebbero dovuto cantare insieme Cady e Aaron come la ripresa di Stupid with Love. L’interpretazione non risulta però molto convincente.

Damien e Janis sono i due personaggi narratori della storia e se Damien mantiene tutte le caratteristiche che aveva come ragazzo apertamente omosessuale e amico di Janis, lei cambia a partire dal nome. Nel 2004 Janis Ian viene chiamata così proprio per ricordare il nome della cantate omonima che fece coming out come lesbica nel 1993 e proprio su questo gioca tutto il film visto che vengono utilizzati slur lesbofobici nei suoi confronti, tanto che ad un certo punto anche Cady (Lohan nell’originale) le dirà di smetterla di essere ossessionata da lei in quanto innamorata. Nel 2024 il suo cognome viene cambiato in I’mi’ike creando un nuovo significato al nome infatti, per stessa ammissione dell’attrice, il cognome significa puntare alle stelle. 

Cady una volta arrivata a North Shore decide di mettersi in gioco, cosa decisamente sottotono nella versione del 2024. Altro problema è il primo incontro tra Cady e Regina in mensa. Nel 2004 era presente una scena iconica utilizzata successivamente da tutti i film sulle high school sui posti da sedere in mensa e di come siano importanti e indicativi del gruppo sociale del quale si fa parte. Nel film del 2024 tutto questo non c’è, la suddivisione per classi sociali a livello scolastico manca quasi del tutto e non c’è una forte critica come nel primo film.

Mean GirlsRegina George ovvero la vera protagonista di Mean Girls, la rappresentazione perfetta della ragazza cattiva e come da sua canzone nel musical “il veleno più bello che potremo mai vedere”, nel 2004 era interpreta da Rachel McAdams in un ruolo iconico. Rapp nonostante regali una buona interpretazione del personaggio di Regina, per volontà di sceneggiatura è resa molto più violenta verbalmente di quanto non lo sia la Regina del 2004 e questo è un grande colpo per la personaggia perché Regina lavora in modo sofisticato non da classica bulla. Altro lato negativo del film è la mancanza della sorella di Regina che nel film del 2004 è nulla di più di una comparsa ma era lo specchio della genitorialità americana che lasciava il proprio futuro davanti alla televisione. Altro cambiamento insensato con il resto, lo si ha durante lo show di Natale, l’apice della caduta di Regina. Nel film del 2004 le Plastic si esibivano sulle note di Jingle Bell Rocks con movenze sexy, scena che è entrata di diritto nella pop culture e citata da altre cantanti come Ariana Grande. Nel 2024 c’è un cambio di canzone, che nonostante sia la stessa del musical, perde di iconicità rispetto al film del 2004. Il ballo è completamente cambiato e tutta la scena risulta decisamente meno incisiva.

Il cast adulto risulta essere uno dei migliori aspetti con Tina Fey che regina sovrana su tutti. Scelta intelligente del film è stato richiamare Lindsay Lohan per un cameo, sicuramente la parte più apprezzata dai fan, in veste di moderatrice durante la sfida di matematica con inner joke presenti durante la sfida finale.

Tutte le critiche alla società del 2004 potevano essere trasposte nel 2024 visto che la maggior parte sono ancora attuali e Mean Girls sarebbe riuscito nel suo intento di fare satira in modo pungente e incisivo ma purtroppo tutto ciò non è stato fatto, risultando una grande occasione sprecata per le nuove generazioni. Mean Girls è sempre stato etichettato come un “film per ragazze”, spesso in tono derisorio, in realtà parla di società americana, di moda e di icone cosa che in questo film, non si riesce a fare.


Mean Girls è ora al cinema. Ecco il trailer del film:

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