Microsoft ha acquisito Zenimax Media e Bethesda Softworks

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Notizia bomba per il mondo dei videogiochi: Microsoft ha acquisito ZeniMax Media, la compagnia proprietaria di alcuni dei più famosi studio di produzione di videogiochi del mondo. Stiamo parlando, per intenderci, del gruppo proprietario di Bethesda Softworks, Arkane Studios, id Software.

Tradotto, per i meno esperti del settore: Doom, The Elder Scrolls, Quake, Fallout. Si tratta di un’acquisizione che ha il potenziale per cambiare totalmente il mercato del videogioco e tutto ciò che ruota intorno ad esso: avere studi di quel calibro all’interno di Microsoft significa andare ad aumentare incredibilmente il potenziale qualitativo dell’offerta Microsoft e Xbox, soprattutto in ambito di giochi esclusivi.

Queste le parole di Phil Spencer, Executive Vice President di Microsoft Gaming:

“Questo è un periodo fantastico per essere un fan di Xbox. Negli ultimi dieci giorni, abbiamo mostrato i dettagli delle nostre due nuove console, in preorder da domani, abbiamo lanciato il cloud gaming in Xbox Game Pass Ultimate e ora stiamo facendo un investimento clamoroso per la parte più importante della nostra strategia, i giochi. Generazioni intere di giocatori sono cresciuti con i franchise di Bethesda e continueranno a godersi questi titli per anni come parte di Xbox”

Anche Robert A. Altman, CEO di ZeniMax, ha commentato il clamoroso accordo:

“E’ un giorno incredibile per la compagnia, per i dipendenti e per i fan. Abbiamo goduto di una partnership con Microsoft per decenni, e questo accordo è il naturale sviluppo di questi anni di lavoro insieme. I vincitori oggi sono i giocatori. Continueremo a sviluppare titoli tripla A, ma con Microsoft non potrà che andare meglio!”

Ad onor di cronaca, tocca dire che questa acquisizione sconvolge anche in virtù delle dichiarazioni di ieri, secondo le quali Microsoft non avrebbe puntato su tante esclusive per avere successo: quando compri una compagnia così importante, però, l’idea è decisamente diversa da quanto dichiarato.

La notizia è in aggiornamento.

Fonte: Endagdet

 

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