Tra rimandi, ritardi e spostamenti, arriva oggi in anteprima limitata con accesso riservato su Disney+, Mulan, il live-action diretto dalla regista Niki Caro (La Ragazza Delle Balene) del classico d’animazione Disney del 1998 di Tony Bancroft e Barry Cook. Film chiacchieratissimo già dall’uscita del primo trailer, Mulan si discosta dalla storia narrata nel classico d’animazione per seguire in maniera più fedele la leggenda cinese della ragazza guerriera. Tra una modifica e un’aggiunta il film ha decisamente diviso il pubblico che ora può finalmente esprimere il proprio parere, godendosi il film direttamente da casa ad un prezzo di 21.99 Euro. Per la visione gratuita sarà necessario attendere il mese di dicembre, quando il film verrà reso disponibile a tutti gli abbonati del servizio di streaming.
Così come il classico d’animazione, anche il live-action segue le vicende di Hua Mulan (Yfei Liu), primogenita di una famiglia cinese, che al contrario di tutte le sue coetanee, ama il combattimento, l’avventura e il rischio, rifiutando il buon costume che la sua cultura impone. Quando improvvisamente la minaccia degli uomini del nord incombe sulla Cina, il governo chiama tutti i primogeniti maschi ad arruolarsi per contrastare il popolo ma la famiglia di Mulan è composta da sole donne, l’unico uomo è l’ormai anziano padre che dovrà arrendersi e partire per la missione. Mulan però sentendo il dovere di impedire al padre di recarsi a morte certa, decide di partire essa stessa, fingendosi uomo e iniziando un durissimo allenamento che la obbligherà a nascondere la sua vera identità ma facendo uscire il suo vero spirito guerriero.
Costato quasi 300 Milioni di dollari, Mulan è l’ultimo live-action di casa Disney tratto dal classico d’animazione del 1998. Come molti film in questo periodo, anche questo sarebbe dovuto uscire al cinema, precisamente a marzo, ma la situazione COVID ne ha impedito la distribuzione. Dopo numerosi rinvii la Disney ha optato per l’uscita diretta sul suo servizio di streaming in due trance: la prima a pagamento in anteprima a settembre, la seconda, gratuitamente per tutti gli abbonati a dicembre. Una scelta azzardata quella di Disney + (il quale abbonamento costa circa 70 Euro l’anno) quella di inserire in una piattaforma, un contenuto che obbliga un pagamento ulteriore, anche decisamente alto (quasi 22 Euro), ma anche una scelta obbligata che cerca di far fronte alle spese di produzione, già decisamente alte della pellicola. Mulan è sicuramente pensato per tutta la famiglia, quindi il prezzo dell’acquisto in anteprima equivale quasi al prezzo di tre biglietti cinematografici, ovviamente usufruendo del film senza i comfort della sala, ma ne vale davvero la pena?
Già investito da numerose polemiche, tra cui quella del whitewashing, tipico di alcune pellicole di Hollywood dell’ultimo periodo, Mulan è da subito stato criticato per la sua impostazione. Non più un musical come l’originale, ma un film d’azione, epico, che avrebbe seguito più da vicino l’approfondimento della leggenda cinese e si sarebbe concentrato di più sui personaggi e sulla loro psicologia, eliminando alcuni dei protagonisti più amati come Mushu, Cri Cri e Li Shang. Per quanto riguarda Mushu, la scelta è stata obbligata in quanto già nel 1998, la figura del draghetto non era stata apprezzata dalla popolazione cinese che aveva visto il personaggio come: “uno scimmiottamento della cultura degli spiriti di famiglia”. Ulteriori problemi sono sorti nel 2019, quando la protagonista del film Yfei Liu mostrò il suo supporto alla polizia di Hong Kong durante le violente rivolte di quell’anno, tanto da voler addirittura boicottare il film. Con il passare dei mesi però la situazione è sembrata tranquillizzarsi e il film è dal 4 settembre disponibile alla visione in tutto il mondo.
Così come successo per molti live-action come Aladdin o Dumbo, la storia originale viene modificata, aggiornata e adattata, non sempre però con degli esiti positivi. E’ questo il caso di Mulan, che rientra nella categoria di film “wannabe” tradotto, “vorrei ma non posso”. Non sono sufficienti le spettacolari location della Nuova Zelanda e dell’interno della Cina e degli ottimi costumi per reggere un film che fin da subito ha promesso spettacolarità ed epicità. Se da un lato sono ben riuscite le citazioni e gli influssi del cinema orientale, specialmente nelle scene di lotta e d’azione, dall’altro il film pecca di ripetitività e retorica. Il mantra “fedele, coraggioso, sincero” – “brave, loyal, true” (titolo anche della colonna sonora eseguita da una magnifica Christina Aguilera) viene talmente tante volte ripetuto, da essere svuotato dal suo significato originario e assolutamente importante. Poco mormorabili sono anche tutti quei momenti che dovrebbero creare empatia nel pubblico, realizzati in maniera grossolana e risolti in maniera troppo sbrigativa. A non funzionare sono anche gli antagonisti del film. Gli uomini del nord, che in questa versione sono guidati dalla strega Xiang Lang (Gong Li), personaggio nuovo ed inedito, non colpiscono e non rimangono impressi, non sono una vera minaccia, e gli stessi protagonisti che dovrebbero combatterli sembrano interessati ad altro. L’unica che sembra essersi perfettamente calata nella parte è Yfei Liu, peccato che le sue potenzialità vengano assecondate da una regia che non riesce a metterla in mostra in tutta la sua bravura ed espressività. Una regia statica, piatta a tratti “vecchia” visto l’uso smodato di rallenty ed enormi voli pindarici, che non aiuta lo spettatore a concentrarsi per tutta la durata del film. Niki Caro si è sempre dimostrata un’ottima regista, ma qui, forse limitata da alcune imposizioni che un film del genere, pensato anche e soprattutto per il mercato orientale, si trova di fronte ad un progetto troppo grande da sopportare, visto anche il successo che ha avuto il classico d’animazione del ’98. Se il comparto e dei costumi è ben realizzato e tutti gli abiti sono di buona fattura, lo stesso non si può dire per il trucco mediocre e decisamente poco ispirato, specialmente sul personaggio di Mulan che ad un certo punto della storia dovrebbe avere delle sembianze mascoline, cosa che mai accade. Se vi aspettate di sentire le note di alcune delle vostre canzoni preferite del classico d’animazione potreste rimane soddisfatti, anche se per pochi secondi. La melodia di Riflesso (Reflection di Christina Aguilera) e quella di Molto Onore Ci Darai infatti risuonano, anche se per un istante in due scene centrali del film. Ma questo è tutto. il resto della colonna sonora inedita è un insieme di suoni e melodie che richiamano i flauti della tradizione orientale.
Non è mai corretto paragonare due prodotti diversi se pur condividono la stessa materia di partenza, ma con film come questo a volte il paragone sorge spontaneo. La mancanza delle iconiche canzoni, di alcuni importanti personaggi c’è, si sente e si vede. Il desiderio di voler rendere epico e leggendario qualcosa, sottostando però a delle imposizioni di produzione, ha reso il tutto zoppicante e assolutamente privo di carattere, quasi come fosse un insieme di scene, unite tra di loro da un montaggio neanche troppo brillante. Trasformare in live-action, quindi in qualcosa di reale, un prodotto nato per stupire con la sua animazione i sui colori e la sua magia, non è sempre una cosa semplice, e fino ad oggi pochi remake Disney sono riusciti nell’intento.
Mulan è disponibile dal 4 settembre su Disney+ in versione limitata e a pagamento (21.99 Euro) e da dicembre, sempre su Disney+ in maniera gratuita. Di seguito il trailer del film: