Twilight è un franchise che non ha bisogno di presentazioni: la serie di film, tratta dai popolarissimi romanzi di Stephenie Meyer, è una delle saghe più amate di sempre da almeno due generazioni di persone, tra chi è cresciuto leggendo i libri della scrittrice statunitense e chi con i film con protagonista Robert Pattinson. Era quindi impossibile che, prima o poi, non arrivasse qualche emulo, sia in libreria (dove libri simili per tematiche e trama già impazzano da anni) che al cinema. Ed è proprio di questo che vi parliamo oggi, di “Non Mi Uccidere”, il Twilight italiano.

C’era molta curiosità dunque, fin dall’annuncio del film, ovviamente a causa del fatto che, ovunque si facesse menzione del film, venisse descritto come il “Twilight italiano”: di conseguenza, già alcuni mesi fa il film era stato preso di mira da haters e critiche di varia natura, come ormai, purtroppo, capita con frequenza sui social. Oggi Non mi Uccidere esce in tutte le piattaforme a pagamento e chiunque potrà vederlo direttamente nella propria casa, ma questa pellicola è davvero il tanto decantato Twilight in salsa italiana, come abbiamo già anticipato?

Non mi UcciderePartiamo dal principio: il film è tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo pubblicato nel 2005, è il primo romanzo di una trilogia gothic/dark chiamata “Mirta/Luna”. Nel film troviamo Mirta, che ama Robin alla follia, con il ragazzo che, a sua volta, le promette amore eterno. In una cava abbandonata, tuttavia, la voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza, tuttavia, si risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio come le aveva promesso, ma niente è come prima. Mirta capisce di essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Impaurita e braccata da uomini misteriosi, combatte alla disperata ricerca del suo Robin.

L’idea di sviluppare una fiaba teen horror in Italia era molto interessante, sicuramente rischiosa, ma avrebbe potuto rivelarsi una nuova prova per riuscire a fare qualcosa di diverso nel nostro paese. Dare in mano la regia ad Andrea De Sica è stata senza dubbio una scelta forte: pur avendo diretto tutte e tre le stagioni di Baby, Andrea aveva esordito qualche anno fa con I Figli della Notte, un affascinante teen drama dai risvolti thriller con cui dimostrava un’ottima mano registisca e dava speranza per il suo futuro nel campo. Effettivamente, la regia non è affatto male in questa sua ultima opera: si nota una ricerca e un impegno nello studiare inquadrature e scene che incutano una certa ansia e paura.
Diciamo che il problema viene con il resto della pellicola.

Innanzitutto, la scena iniziale con sottofondo Blinding Lights di The Weeknd, mentre i due protagonisti sfrecciano per delle strade con una macchina, è quanto di più vicino ad uno spot promozionale per un’automobile che si sia visto a recente memoria (un po’ come la celebre scena di Six Underground, ma meno spettacolare, per usare un eufemismo). A parte questo dettaglio, la cosa che cade subito all’occhio è un’ altra: il film non ha una direzione precisa, non si capisce né dove voglia andare, ne cosa voglia raccontare, ma soprattutto non ha la minima idea di come saper gestire il ritmo del racconto.

La sceneggiatura, scritta da Gianni Romoli insieme al collettivo GRAMS (gli autori di Baby), non riesce a spiegare nulla dei personaggi, chi sono, perchè diventano ciò che diventano e soprattutto non riescono a dar loro neanche una caratterizzazione iniziale facendoli sembrare dei semplici manichini che si muovono senza un contesto e una narrazione ben precisa. Probabilmente, ed è brutto dirlo, per una narrazione di questo tipo sarebbe stata più consona una serie tv che spiegasse meglio tutte le dinamiche e i personaggi, visto che 90 minuti sono davvero troppo pochi e ci si rende conto solo alla fine delle potenzialità di un’idea andata in fumo.

Non Mi UccidereRiguardo al cast, i due protagonisti di Non Mi Uccidere escono fuori da due famose serie teen di successo: Alice Pagani da Baby e Rocco Fasano da Skam Italia. Ad affiancarli troviamo anche Giacomo Ferrara, Anita Caprioli, Fabrizio Ferracane e Silvia Calderoni. Alice dimostra, come in Baby, di non essere ancora eccellente sotto il profilo recitativo, compensando con un’ottima presenza scenica, assolutamente fondamentale in un film in cui, per la maggior parte del tempo, è uno “zombie” e deve solo avere un’espressione impassibile. Anche il resto del cast non sembra essere troppo adatto alla storia, a partire da Fasano che sembra una scelta non felice fin da subito, rendendo il personaggio più piatto di quanto non lo fosse nella sceneggiatura.

In sostanza Non mi Uccidere è un occasione più che sprecata: la sceneggiatura non riesce ad essere avvincente neanche per un secondo e De Sica, pur dimostrando una buona mano, non riesce a reggere in piedi il tutto da solo, e il cast e la qualità tecnica del prodotto non aiutano di certo.

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