Come dicevamo nella nostra recensione di One Piece Film: Red, sin da quando il sensei Eiichirō Oda ha iniziato a produrre attivamente i film legati al mondo da lui creato ha sempre espresso una fortissima volontà di renderli dei tasselli che possono aggiungere qualcosa al grande affresco da lui pensato negli anni, inserendo in essi elementi, sicuramente non imprescindibili nel manga ma che comunque, per un fan sfegatato, aggiungono sicuramente qualcosa alla visione di pellicole che se no sarebbero dei semplici What If.
Per citare i film precedenti per esempio in “Strong World” ci viene presentato il pirata Shiki soprannominato “Il Leone Dorato” che anni dopo abbiamo scoperto far parte dei pirati Rocks, la ciurma di cui facevano parte anche Edward “Barbabianca” Newgate, Kaido e Big Mom prima di intraprendere la carriera da capitani. Oppure più recente in Stampede dove ci viene detto che il nome dell’ultima isola è “Laugh Tale” e non “Raftel” come era stata tradotta all’inizio e che addirittura esiste un Eternal Pose per arrivarci senza dover usare per forza i Road Poignee Griff.
One Piece Film: Red rispetto agli altri film di One Piece ha però un punto di vantaggio sul discorso della continuity che gli altri film non avevano. La “fortunata coincidenza” per questo film (per quanto, come ci è stato detto al Lucca Comics and Games 2022 durante l’incontro con il regista e i produttori del film, il team lavorativo dietro di esso era al lavoro da almeno tre anni) è che è uscito nel periodo degli ultimi capitoli della saga di “Wano” che ha portato ad un punto di svolta all’interno della storia ma sopratutto ha due capitoli che danno un taglio netto alla narrazione delle vicende che vedono protagonisti i Mugijara dopo nel paese dei samurai: stiamo parlando del capitoli 1058 (intitolato “I nuovi imperatori”) e 1059 (intitolato “Il caso del capitano Kobi”) non ancora usciti in Italia e che saranno contenuti nel 105° volume della serie.
Innanzitutto, perché collocarlo temporalmente dopo questi due capitoli? Molto semplicemente perché all’inizio del capitolo 1058 vediamo la nostra ciurma di pirati preferiti che hanno da poco lasciato l’isola di Wano e che scopre le nuove taglie che il governo gli ha affibbiato, successivamente abbiamo un taglio netto e non li vediamo più per un po’ ma i protagonisti del capitolo diventano Bagy, Crocodile, Mihawk e i rivoluzionari. Nel capitolo successivo, il 1059, i pirati di Cappello di Paglia non appaiono e vediamo un flashback ambientato qualche settimana prima in cui appaiono Boa Hancock, Barbanera e Kobi.
Quindi, idealmente, se volessimo collocare questo film nel manga potremmo farlo, ovviamente dilatando i tempi, durante la sezione del capitolo 1058 dedicato alla Cross Guild e l’apparizione di Hancock ad Amazon Lilly, con gli eventi del flashback del capitolo 1059 che si svolgono subito dopo la fine del film (vista l’apparizione di Kobi nel lungometraggio).
Parliamo ora degli elementi cardine che ci fanno dire che questo film si svolge dopo gli eventi di Wano: il primo è sicuramente Il Gear Fifth. Infatti seppur per qualche secondo durante il combattimento finale, noi spettatori vediamo la nuova trasformazione di Rufy durante il colpo finale inferto al demone generato dalla Tot Music. Quindi senza alcun dubbio questo film di svolge dopo la scoperta del vero nome del frutto di Gomu Gomu ma sopratutto dopo l’attivazione del Gear Fifth e quindi la sconfitta di Kaido. L’altro elemento che ci fa essere sicuri che questo film si svolge dopo la saga di Wano è la presenza di Jimbe come membro della ciurma visto che, sì, il timoniere dei Mugiwara si era unito alla ciurma già a Whole Cake Island, ma ha iniziato a girare con i suoi compagni durante la saga nel paese dei samutai.
Dall’altra parte però ci sono elementi che cozzano con quanto succede nella continuity del manga, uno che può ancora ancora essere aggirato seguendo un ragionamento molto semplice, l’altro che purtroppo mette completamente il film fuori dalla continuity del manga, almeno per il momento.
Il primo di questi elementi è che Rufy viene definito dai membri del pubblico che lo riconoscono all’inizio del film come “Il quinto imperatore”, titolo che si è conquistato dopo la saga di Dressrosa per via della sua taglia altissima che poteva rivaleggiare con quella degli altri quattro imperatori. Tuttavia nel manga, Rufy viene già segnato come membro dei quattro imperatori nel capitolo 1053 (intitolato “I nuovi sovrani” e ancora inedito in italia perchè contenuto nel volume 104) quindi ben prima che la ciurma lasci Wano.
Come dicevo prima però questa elemento può essere aggirabile: contando che il mondo di One Piece è immenso, al concerto di Uta potrebbero essere presenti delle persone a cui la notizia della sconfitta di Kaido e Big Mom non è ancora arrivata quindi è plausibile che qualcuno confonda il grado di Rufy.
Tuttavia c’è un altro elemento che è impossibile da aggirare: all’inizio del film vediamo Big Mom a Whole Cake Island ordinare ai suoi figli di andare a catturare Uta per poterne sfruttare il potere. Questo elemento purtroppo sbugiarda completamente il film perchè nel manga ci viene detto che dopo Wano Big Mom è morta e la sua ciurma è completamente allo sbando. Ora, nel manga non abbiamo visto da nessuna parte il cadavere di Big Mom, infatti l’ultima volta che l’abbiamo vista è stato dopo il combattimento con Trafalgar Law ed Eustass Kid profondare nel terreno in un buco con la sua forma quindi niente impedisce a Oda di ripescarla in futuro dicendoci che in realtà non è morta (anche perchè Oda non è nuovo a questi twist). Quindi fino a quando non vedremo riapparire Big Mom questo elemento è quello che senza ombra di dubbio rende questo film non canonico. Se infatti, nel film non fosse stata inserita questa scena e fossero apparsi semplicemente Brulee, Oven e Katakuri, niente avrebbe impedito a questo film di essere al 100% collocabile nella timeline del manga.
Detto ciò il film è sicuramente non canonico, ma era anche quasi impossibile che lo fosse, come ci ha detto il produttore Hiroaki Shibata nell’incontro con la stampa, un film mediamente ha bisogno di 3 anni di lavorazione e neanche loro quando ci lavorano sanno dove e come il sensei Oda andrà a sviluppare la storia. Il massimo che possono fare è collaborare con il sensei per cercare di avere meno discrepanze possibili ma tutto ciò è molto difficile, anche se a volte riescono ad inserire degli elementi in assoluta anteprima come per esempio quei pochi secondi di Gear Fifth che vediamo nel combattimento finale.
Dopo aver constatato la non canonicità di ”One Piece Film: Red”, possiamo però confermare, grazie a un’intervista del Sensei Oda, che il personaggio di Uta lo è! Infatti la giovane cantante si intravede una sua silouette in una vignetta nel capitolo 1055 (intitolato “La Nuova Era” e ancora inedito in Italia) e chi vi scrive è molto felice di questa cosa, perché, oltre alla bellezza del personaggio, è una bellissima aggiunta nella storia di Rufy e sopratutto di Shanks, il pirata così misterioso ma così tanto amato da tutti i fan di One Piece. Anche perchè, se Shanks non avesse ispirato Rufy, forse non avremmo tutte le avventure che abbiamo avuto in questi 25 anni.
In his recent commentary of One Piece Film RED, Oda confirmed that the silhouette in Chapter 1055 is indeed Uta, making her existence and her past with Luffy canon to the One Piece manga pic.twitter.com/wBCSKFANfk
— Artur – Library of Ohara (@newworldartur) November 5, 2022