Secondo le ultime voci, sembra che la star del Marvel Cinematic Universe ed interprete di Hulk, Mark Ruffalo, sia in lizza per un ruolo nella serie tv di HBO basata su Parasite, pellicola fresca vincitrice degli Oscar per miglior film in lingua straniera, migliore sceneggiatura originale, miglior regista per Bong Joon-Ho e miglior film. La notizia del possibile coinvolgimento di Ruffalo arriva circa un mese dopo l’annuncio dello sviluppo di una serie sul film da parte di HBO, con il coinvolgimento dello stesso Bong e di Adam McKay, autore e regista di prodotti altamente apprezzati come La Grande Scommessa e Vice. L’ingresso di Ruffalo nel progetto sarebbe stato riportato da diverse fonti vicine ad HBO.
A quanto riporta Jeff Sneider, sembra che ci sia interesse da entrambe le parti, ma le trattative non sarebbero andate oltre dei discorsi ipotetici e non è stato costruito ancora un discorso “ufficiale” tra la produzione e l’attore col suo entourage. Tant’è che HBO, a riguardo, ha detto che “lo sviluppo e la produzione della serie basata su Parasite è alle primissime fasi, ed è ancora estremamente presto per fare ipotesi sui personaggi e sui loro casting”.
La serie su Parasite arriverà grazie a CJ Entertainment, che ha prodotto il film, il quale ha guadagnato circa 170 milioni di dollari a livello mondiale. Coinvolti nella produzione della serie tv ci sarebbe anche Hyperobject di McKay e la Kate Street Pictures Company di Dooho Choi, che ha già prodotto Okja. Secondo Deadline, lo show è stato ricercato anche da compagnie come Netflix ed altre molto blasonate.
“Avevo tante idee… Concetti, più che altro… Accumulati da quando ha iniziato a scrivere la sceneggiatura”, ha detto Bong sulla sceneggiatura del film. “Non potevo inserire tutto quanto in un film della durata di due ore, ma sono tutte lì, archiviate nel mio iPad. L’obiettivo è quello di inserirle nella serie, strutturandola come un film di sei ore”.
In Parasite il concetto di base è quello che vede relazione simbiotica appena formatasi tra famiglie benestanti e indigenti è minacciata dall’avidità e dalla discriminazione di classe.
“Per esempio, quando la governante Mun Gwang rientra in tarda serata, succede qualcosa alla sua faccia. Anche suo marito le chiede lumi, ma lei non risponde mai. Io so perché ha quei segni sul volto. Ho una storia per quello, a parte rispetto a quella del perché lei sa dell’esistenza del bunker. Che relazione ha lei con quell’architetto per sapere del bunker? Ho tutte queste storie nascoste, pronte ad essere raccontate”.
Fonte: ComicBook