Perché mai un uomo dovrebbe confessare qualcosa vestendo un pigiama? Pensandoci bene, è un indumento che indossiamo una volta tornati a casa dopo una giornata di lavoro, mettendoci comodi in poltrona o a letto, stando insieme alla nostra famiglia. Quindi che tipo di confessioni potremmo mai fare in una situazione simile? Senza dubbio quelle più intime e riservate, ma allo stesso tempo quelle più comuni, che potrebbe fare una qualsiasi altra persona in pigiama.
In questo nuovo capitolo delle (dis)avventure di un uomo in pigiama raccontate da Paco Roca (leggi qui la nostra intervista all’autore a Lucca Comics and Games 2017), tornando così a scontrarci con la quotidianità, la monotonia della vita di tutti i giorni. Perché dunque chiedere un prestito alle banche per andare in vacanza sapendo che così facendo rischiamo di peggiorare la situazione economica di un paese del terzo mondo? Perché ci affidiamo ai computer e a internet se rischiamo che le informazioni che vi condividiamo vengano rubate e rivendute? Queste sono solo alcune delle riflessioni che il nostro protagonista affronta nell’arco del piccolo volume che conclude la trilogia dell’uomo in pigiama, in cui Paco Roca si è sempre mostrato attratto dalla quotidianità e dalle storie vere di persone vere.
Le varie riflessioni (o paranoie) vengono sempre affrontate in maniera comica e leggera, quasi dissacrante, toccando però anche tematiche importanti quanto attuali, oltre che dilemmi che attanagliano l’esistenza stessa dell’autore: si passa dunque dal crescente razzismo, alla già citata compra-vendita delle informazioni in rete, al difficile ruolo del genitore, fino alle insicurezze di uno scrittore di fumetti.
Nessuna sorpresa per quanto riguarda l’aspetto grafico della storia: si tratta, come per i due capitoli precedenti, di tavole costruite in maniera molto regolare e serrata, con vignette caratterizzate ognuna da una sfumatura di colore diverso, che creano dei piccoli collage sempre diversi.
E’ sempre grazie a Tunuè se Paco Roca si riconferma anche in Italia un ottimo narratore, tanto appassionato dalle quotidiane disavventure delle persone comuni quanto bravo nel saperle riproporre sempre in maniera semplice, onesta e irriverente. Sarà una lettura che vi strapperà ben più di una risata!