[Recensione] Dirk Gently Volume 2 : Un Cucchiaio Troppo Corto

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Dirk Gently Volume 2

Tornano le storie dell’investigatore più casuale che sia mai stato creato dalla penna di uno scrittore Britannico, stiamo parlando di Dirk Gently, creatura di Douglas Adams che qui guidato da un team composto da Arvind Ethan DavidIlias Kyriazis stavolta coinvolto in un caso che vede una famiglia muta, alieni, contrabbando di animali e i suggestivi paesaggi Africani tutto strettamente connesso.

In questo secondo volume della serie di Dirk Gently Agenzia di Investigazione Olistica, saldaPress ha raccolto i 5 numeri della miniserie pubblicata in America da IDW, Dirk Gently’s Holystic Detective Agency: A Spoon to Short , il secondo volume è quindi interamente collegato al precedente ma può essere apprezzato tranquillamente in modo a sè stante.

Come al solito le prime 24 pagine del volume si apprestano a introdurci al caso e a introdurre i nuovi lettori e per i vecchi ripassare le strane attitudini del protagonista; Stavolta Dirk viene chiamato ad indagare su un furto, un furto di voce, infatti un’intera famiglia al ritorno da una vacanza in Africa ha perso la capacità di comunicare, qualcosa o qualcuno glieli ha sottratti e sarà compito del nostro investigatore olistico tra bracconieri, rinoceronti, palesi personaggi che scimmiottano The Rock a dover risolvere il caso connettendo dei punti che ci sembrano oscuri ma che in realtà sono estremamente collegati.

Arvind Ethan David mette subito in chiaro il suo marchio di fabbrica, già dall’inizio , aggiungendo alla serie quel pizzico di pepe in più con delle battutine spinte e due “companion” abbastanza provocanti. La storia sceneggiata stavolta è molto più “lineare” di quella a cui abbiamo assistito nel volume 1, niente viaggi nel tempo o poteri magici , qualcosa di più terra chiama marte, ma sicuramente non meno divertente. L’autore preme anche molto sul passato di Dirk, che qui ha molto spazio e fa un nome che i fan della serie TV creata da Max Landis  conosceranno, Svlad. Le tematiche affrontate da David sono anche abbastanza importanti e sentite, stiamo parlando di caccia ad animali in via di estinzione e di multinazionali e agenzie criminali che ci lucrano sopra, con l’uscita su Netflix di Okja di Bong Joon Ho, il fumetto non poteva dunque uscire in una settimana migliore.

Ilias Kyriazis invece si occupa delle cover e degli interni e come ci aveva abituato nel primo volume siamo di fronte ad uno stile molto cartoon e goffo, con splash page colorate e trovate “musicali” niente male all’interno del volume. Gli sfondi non sono il forte di questo disegnatore che spesso si abbandona a dei reference o al riciclo di essi, ma date alcune tempistiche e sopratutto il tipo di storia che fa più del comparto di storytelling generale una virtù più che del dettaglio ci si può tranquillamente passare sopra.

La storia scorre liscia e intrattiene , non è una lettura impegnativa e neanche riflessiva , è un tram di avvenimenti casuali che si collegano inspiegabilmente e vengono attirati dal nostro protagonista, insomma una normale giornata per un Investigatore Olistico. C’è da apprezzare però il tentativo di dare sempre più al lettore ma allo stesso tempo facendogli capire il giusto, al termine della lettura si ha quindi una quadro, un plausibile quadro del personaggio e del suo mondo ma allo stesso tempo si è spinti a non crederci totalmente e a voler andare affondo, cosa che presumibilmente avverrà nel terzo Volume, Il Salmone del Dubbio, che guarda caso non cambia team creativo.

L’edizione Italiana a cura di saldaPress è molto buona, un classico e solido brossurato al costo di 14,90€ , con un interessante redazionale di Cathy Dean, direttore di Rhino Save International , sull’adattamento nulla da dire, anzi la scelta di lasciare non letterali certe battute le ha rese più comprensibili, dunque un altro buon lavoro dei saldatori.