[Recensione] Doomsday Clock #5 – There is no (Super)God

0
Doomsday Clock

[ALLERTA SPOILER: spoiler riguardanti i primi cinque numeri di Doomsday Clock saranno presenti in questo articolo, inoltre, sono presenti spoiler riguardanti Watchmen, un fumetto di circa trent’anni fa che, comunque, dovreste aver letto…]


Leggere “Doomsday Clock” si è rivelato più volte un’esperienza bizzarra. Del resto, il solo shock iniziale dato dal vedere il cast residuo di “Watchmen” gomito a gomito con gli eroi e villain dell’Universo DC basterebbe a far sobbalzare chiunque. Ma c’è di più:  Doomsday Clock è una delle serie dal tono cupo, più di tutte le testate DC in corso, tanto da sembrare del tutto avulsa dal resto della linea editoriale attuale della DC Comics. Mentre run come “Justice League: No Justice” abbracciano la speranza e la meraviglia che hanno alimentato la “Rinascita” dell’universo DC, Doomsday Clock mostra la massima desolazione e assenza di speranza di cui sono capaci Batman e soci. Se alle redini di questo progetto ci fosse un qualunque altro team creativo, ora i fan sarebbero tutti rannicchiati in un angolo, attendendo l’inevitabile fine verso la quale questa run sta guidando l’intero DCU… Ma per nostra fortuna, al timone ci sono Geoff Johns e Gary Frank, che hanno più volte dimostrato di avere uno scopo ben lontano da un qualsivoglia armageddon fumettistico.

Nonostante il quarto numero di Doomsday Clock abbia spiegato e approfondito l’origine della nuova incarnazione di Rorschach (e non solo), ha indubbiamente anche tirato bruscamente il freno sulla narrazione degli eventi centrali della storia. Il quinto numero controbilancia le mancanze del precedente capitolo, grazie ad approccio ampio e guidato alla trama principale. Il caos che fermenta ormai da tempo tra le vie del DCU sta cominciando a ribollire, ciò, unitamente ad una corsa meta-umana agli armamenti, sembra presagire una terza (o quarta, a seconda di come ne uscirà o no la continuity) guerra mondiale. Risulta ormai chiaro un parallelismo tra il crescente conflitto qui descritto e la marcia verso l’olocausto nucleare raccontata in Watchmen.
Un altro elemento che risulta più chiaro e nel contempo più inquietante, è a lo sconvolgente parallelismo tra la sceneggiatura di Johns e il clima politico attuale. Doomsday Clock è tanto un prodotto figlio della nostra epoca quanto Watchmen lo era per la sua.

Doomsday Clock

Il parallelismo con la realtà è chiaramente la chiave di lettura: in questa storia è chiaramente una lenta e disperata passione a spingerci inesorabilmente verso l’apice degli eventi. Johns e Frank sono chiaramente frustrati dalle paranoie e dalla divisione che consumano il mondo, ciò li sta portando a sublimare le loro inquietudini in un racconto sul bisogno di eroismo in tempi incerti e terrificanti come quelli odierni. Watchmen è notoriamente e generalmente pessimista sulla natura dell’uomo e sulla sua capacità di elevarsi al di sopra delle difficoltà quotidiane, Doomsday Clock, al contrario, mostra come gli eroi possono ispirarci a essere migliori. Forse Superman, Batman e il resto della banda dovranno vedersela davvero brutta per raggiungere questo risultato, dato che tutto lascia presagire che i toni di Doomsday Clock diventeranno molto più oscuri prima che l’alba possa finalmente giungere…

Lo scontro tra nichilismo e idealismo sta diventando sempre più evidente mentre i personaggi di Watchmen e quelli di casa DC iniziano a mescolarsi più frequentemente. Il rapporto tra Batman e Ozymandias ci mostra le potenzialità date da un team-up tra menti e morali di due personaggi di tale calibro. Anche la trama di Johnny Thunder fa un grande balzo in avanti, con una struggente ballata che racconta la nostalgia verso i giorni di gloria dell’eroismo, destinati a non tornare mai…

Affiancate al magistrale lavoro di Johns, le tavole di Frank ripagano ancora una volta tutta l’attesa. L’attenzione al dettaglio e la metodica costruzione della struttura di ogni singola vignetta, sono una vera gioia per gli occhi. La costante interazione tra parole e immagini conferisce alla storia un ulteriore senso di arguzia e intelletto.
Ancora una volta, la lunga attesa per il nuovo capitolo di Doomsday Clock è stata ben ripagata. Questa serie continua a dipingere un ritratto deprimente ma accattivante del futuro prossimo del DCU, in cui eroi come Batman e Superman affrontano il loro ultimo test come figure pubbliche. La passione e l’arte coinvolte nel mettere insieme questo evento semplicemente non possono passare inosservate.


Articoli che potrebbero interessarti: