[Recensione] Twin Peaks 3×09 – The Return Part 9

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Twin Peaks 3x09

Dopo che la puntata otto di Twin Peaks ci ha portato in un mondo onirico e ci ha fatto viaggiare tra le dimensioni facendoci scoprire l’origine del male conosciuto come Bob, questa nona puntata è molto più lineare e ricollega molti punti lasciati liberi fin ora.

La puntata si apre con Evil Cooper (Kyle MacLachlan) che vaga nella campagna dopo che le creature dell’ombra lo avevano “resuscitato” nell’episodio precedente. Intanto Gordon Cole (David Lynch), Albert (Miguel Ferrer), Tammy Preston (Chrysta Bell) e Diane (Laura Dern) ricevono una chiamata da Buckhorn, South Dakota. A quanto pare il caso Rosa Blu sta riemergendo dal passato di Cole e proprio quel caso che ci aveva portato a Twin Peaks in primo luogo sta per venire messo al centro della narrazione investigativa e con questo abbiamo finalmente l’appiglio che aspettavamo per poter vedere finalmente tutte le trame collegarsi.

Nell’istante successivo, Evil Coop si incontra con Hutch (Tim Roth) e Chantal (Jennifer Jason Leigh)e richiede alla coppia di eliminare il direttore della prigione dove era detenuto, sa troppe cose è un ostacolo per il doppelgänger. Al termine del colloquio quest’ultimo partirà alla volta di Las Vegas, ci viene infatti fatto intuire che il collegamento di questo Cooper con la loggia nel momento della sua “morte” si è fatto sentire e gli ha rivelato un altro ostacolo alla sua vita, Dougie.

La parte successiva ambientata a Las Vegas, prende una piega ancora più misteriosa infatti Bushnell Mullins (Don Murray), il capo di Dougie mentre viene interrogato dalla polizia, rivela che l’uomo fu coinvolto in un incidente d’auto anni prima di andare a lavorare per la compagnia e questo l’ha segnato; Questo sarà solo uno dei punti che faranno sospettare di Dougie alla polizia, che scoprirà come l’uomo non esistesse prima del 199 7(data strana dato che non ha fin ora corrispondenze con altri eventi importanti della serie), così prendono le sue impronte digitali da una tazza per fare ricerche più approfondite. Tra l’altro durante la scena successiva con l’arresto di Ike “the Spike”, vediamo venire lasciato un messaggio per “J.T.” chi sarà?

Ma le domande non sono finite infatti Jerry Horne (David Patrick Kelley), sempre più fuori di testa, stabilisce una sorta di contatto con qualcosa nel bosco di Twin Peaks. Sarà proprio di nuovo la cittadina di Twin Peaks a giocare un ruolo importante in questa puntata infatti Bobby (Dana Ashbrook), lo sceriffo Truman (Robert Forster) e Hawk (Michael Horse) fanno visita alla madre di Bobby per parlare di suo marito e di Cooper i quali hanno avuto un incontro proprio prima che Coop svanisse e che Garland (Don S. Davis) morisse in circostanze misteriose. La donna farà una rivelazione sconcertante, infatti Garland a quanto pare anni prima aveva predetto l’arrivo dei tre e gli aveva lasciato un messaggio, messaggio che i fan della serie conosceranno perché si tratta dell’intercettazione degli “alieni” apparsa nella Seconda Stagione, con oltre a varie cifre il nome di Cooper ripetuto due volte, sarà questo indizio insieme alle circostanze e a quello che gli dice l’istinto a convincere il vice sceriffo Hawk che presto faranno la conoscenza di due agente Cooper e ha dannatamente ragione.

Cole, Diane, Albert e Tammy arrivano in South Dakota ed esaminano sotto agli occhi increduli dei membri del corpo della polizia locale il corpo del maggiore Briggs, riemerso da chissà quale strana dimensione. L’agente Preston, che ha sempre di più un intesa con Cole ma che viene tenuta strettamente d’occhio da Albert, interroga William Hastings (Matthew Lillard), che rivela come lui e Ruth (la donna uccisa da un essere della Loggia Nera non identificato) hanno visitato una dimensione parallela in cui il maggiore Briggs era rimasto bloccato per anni oppure più semplicemente aveva atteso per anni. La morte dell’amato personaggio dai fan di Twin Peaks sarà operata proprio in quel momento da una forza misteriosa che uscirà fuori dalla “zona”, come la definisce Hastings e che probabilmente sarà la causa degli omicidi. Benjamin Horne e Beverly continuano a cercare la fonte del ronzio misterioso, un piccolo dettaglio insignificante ma divertente da guardare quando uno si è appena risvegliato da un vero e proprio incubo di episodio che lo costringe a collegare tutti i punti. La puntata si chiude come al solito sul Bang Bang Bar dove il gruppo musicale suona la canzone e arrivano i titoli di coda.

Ma di tutto questo uno degli elementi ancora più oscuri della serie rimangono le tempistiche, ossia alla luce di vari indizi, come la data degli interrogatori, il libro “Le Vite Segrete di Twin Peaks” (si vi tocca leggere pure quello oltre che guardarvi i Missing Pieces) e la frase emblematica pronunciata ad inizio stagione da Laura, “is it past?” fanno ricondurre buona parte della narrazione ad un tempo passato, ma anche qui solo andando avanti ne sapremo di più.

Questa nona puntata come potete vedere è stata densa di avvenimenti e rivelazione, come tra l’altro una chicca ossia il ripescaggio di un dettaglio così insignificante e dimenticato anche da me come il messaggio degli alieni della Seconda Stagione, questo ritorno si sta facendo più chiaro e la direzione sembra essere stata imboccata ora mancano 9 episodi alla fine e speriamo che Lynch e Frost sappiano gestire bene i tempi.