Da quando Twin Peaks è tornato ci ha mostrato una mole impressionante di personaggi nuovi e vecchi interagire, portando quasi gli spettatori a chiedersi se David Lynch e Mark Frost volessero solamente distogliere l’attenzione da una trama apparentemente senza capo né coda. E invece con questo decimo i due autori riescono ancora a stupirci, questo complesso puzzle si sta finalmente ricomponendo, chapeau signori, chapeau.
Ma vediamo un attimo di riassumere i numerosi avvenimenti di questa puntata.
Si parte con Richard Horne, che si reca da Miriam con intenzioni tutt’altro che buone. La donna aveva infatti testimoniato alla polizia riguardo all’incidente in cui il ragazzo aveva ucciso un bambino, e il lunatico Richard non esista ad ucciderla per questo. Un sapiente uso della regia ci fa vivere la scena senza mostrare quasi nulla dell’azione.
Si passa dunque a Las Vegas con un’esilarante scena con protagonisti i fratelli Mitchum, i poco raccomandabili gestori del casinò dove Dougie Jones aveva sbancato nel terzo episodio. Una scena totalmente surreale tipica del vecchio Twin Peaks.
Sempre a Las Vegas Dougie viene finalmente visitato da un medico, visita che risveglierà nella moglie Janey-E (Naomi Watts) gli istinti coniugali, che culmineranno in una scena memorabile.
Tornano anche i video-blog del dr. Jacoby, deliri quasi senza senso ma seguiti con interesse da molti, specialmente da Nadine (Wendy Robie), che scopriamo anche aver aperto un’interessante attività di successo.
Si passa alla stazione di polizia di Twin Peaks, dove l’agente Chad, in combutta con Richard, si occupa di eliminare la lettera di accusa che Miriam aveva spedito al sindaco, sotto gli occhi di una sospettosa segretaria…
Sapendo di avere le ore contate Richard si reca da sua nonna in cerca di soldi, in una violenta e triste scena con protagonista anche il povero Johnny Horne.
Sempre a Las Vegas, Anthony, il sospetto collega di Dougie, ha un colloquio con il misterioso signor Todd, che sappiamo avere contatti con il doppelganger, e che gli ordina di risolvere la questione Dougie Jones coinvolgendo i fratelli Mitchum.
Continuano le visioni di Gordon Cole, che stavolta vede una Laura Palmer/Maddy urlare terrorizzata, in un fotogramma proveniente dalla vecchia serie, scelta sicuramente fatta per una ragione. Ma Cole, Albert e Tammy continuano a dimostrare di essere i migliori agenti dell’FBI sulla piazza, scoprendo i contatti tra Diane e il Cooper malvagio, che scopriamo essere coinvolto anche con la camera di vetro di New York vista nel primo episodio, e in cui ricordiamo avevano transitato sia lo spirito del Cooper buono che l’Esperimento.
Infine vediamo ancora la signora del ceppo comunicare con Hawk via telefono, avvertendolo che deve tenere stretti i suoi rapporti con i Truman (Harry e Frank) e ribadendo l’importanza di Laura Palmer, additandola come la chiave del mistero. D’altronde abbiamo tutti visto nella puntata 8 come l’esistenza stessa di Laura si ricollega alla Loggia bianca e alla battaglia che presto si combatterà con il male della Loggia Nera.
In conclusione questo episodio si dimostra molto interessante, con un repentino cambio di ritmo vediamo molte trame lanciate nei primi episodi e apparentemente sconnesse riallacciarsi con precisione estrema, segno che Lynch per quanto giochi con lo spettatore ha sempre tutto sotto controllo ed ogni elemento ha il suo preciso scopo e significato.
Sarà interessante vedere il risolversi di altre vicende, come quella dello spacciatore Red ( Balthazar Getty) e dello sfortunato William Hastings (Matthew Lillard). Proprio le vicende di quest’ultimo vengono menzionate e verranno sicuramente riprese, visto il legame con la misteriosa Zona e il Maggiore Briggs. La data lasciata da questi sul messaggio allo sceriffo Truman si avvicina, la resa dei conti per Dougie Jones è vicina, e la battaglia finale tra bene e male, tra Bianco e Nero, è ormai prossima.