Metafisica.
/me·ta·fì·ṣi·ca/
“Ogni dottrina filosofica che si presenti come scienza della realtà assoluta, che cerchi cioè di dare una spiegazione delle cause prime della realtà prescindendo da qualsiasi dato dell’esperienza”[…]
Qual è l’aggettivo per descrivere al meglio cosa materialmente è Ut? Metafisico. Metafisico, perchè ci porta in un mondo impreciso, disorientato, dove il tempo sembra non esistere. Metafisico, perchè ci porta in un mondo di uomini che è fatto di finti uomini. Metafisico, perchè ci fa viaggiare in realtà fatte di incubi, sogni, fiabe, malvagità e tristezza. Metafisico, perchè fino a quando non arriviamo al fatidico quinto e sesto volume, non capiremo mai cosa stiamo leggendo.
Ut, oltre ad essere la miniserie evento del 2016 targata Sergio Bonelli Editore, con la firma alla sceneggiatura di Paola Barbato, e con il tratto di Corrado Roi ai disegni (che hanno collaborato e collaborano tutt’ora su Dylan Dog, luogo fra l’altro grazie al quale si sono fatti un nome) è anche uno dei fumetti italiani più belli e sperimentali usciti negli ultimi anni, di cui a Novembre vedremo un prequel intitolato Ut: L’Inizio.
Ed ora è venuto il momento di sviscerare la profondità di questo incredibile fumetto (fin quanto si può, ovviamente).
In un tempo ed in un luogo imprecisato, l’umanità si è estinta e gli unici che sono rimasti ad abitare il mondo sono solo delle copie degli esseri umani, prodotti grazie a delle speciali case costruite dagli ultimi scienziati umani rimasti. Ut è un guardiano, che protegge una casa che contiene all’interno un umano originale. Una sera, l’umano si risveglia dicendosi di chiamarsi Iranon, ma non ricorda niente della sua vita passata ed insieme al suo guardiano andrà alla ricerca di sè stesso, per capire chi è e cosa è stato.
La trama più o meno può essere riassunta in queste pochissime righe che però non contengono tutta la forza emotiva del fumetto in sè; Infatti, è un fumetto che va letto fino alla fine per poterlo comprendere a pieno: questo perchè la Barbato usa uno storytelling particolare (che a mio parere può essere comparato a quello dei film di David Lynch) che fa sì che il lettore rimanga disorientato ed incapace di capire ciò che sta succedendo nella storia, ed è in questo modo che l’autrice mette il seme del dubbio all’interno del lettore.
Il fumetto infatti non ha uno sviluppo propriamente regolare, sia perchè assistiamo a varie parentesi sui personaggi principali ed il loro background (in primis Ut) che ci viene narrato in maniera onirica, ed allo stesso tempo l’autrice ci da un’introspezione completa su di essi, sia perchè gli scenari magistralmente disegnati da Roi ci portano in un mondo composto da orrori materiali ed artificiali, luoghi ai confini dello spazio e del tempo.
Ut infatti può essere interpretato come una ricerca dell’umanità originale, quella umanità non fatta di soli istinti animaleschi come la fame, la violenza o il sesso, ma fatta di quelle proprietà che rendono l’essere umano tale: l’amore, l’arte e l’ingegno. Qualità ormai elitarie nel mondo in cui è ambientato il fumetto, qualità che vengono segregate solo a coloro che si ritengono sapienti e che non vengono messe a disposizione della società per far sì che una ricrescita morale ed ideologica possa avvenire. E allora, di cosa si “cibano” gli arrabbiati? Delle fiabe. Il protagonista incontrerà nel corso del suo viaggio una bambina che per letteralmente cibarsi, vuole che le raccontino delle fiabe. Così Ut le racconta la sua storia, fatta di momenti tragici, di veri e propri mindfuck e fatta sopratutto di umanità. Perchè in un mondo privo di moralità e coscienza, cosa può far ricordare all’uomo la bellezza della vita? Le fiabe, il fantastico, che rappresentano un modo per evadere da quel mondo fatto solo di copie di presunti esseri umani.
I tratti di Corrado Roi, come accennato prima, danno ancora più risalto alla storia in sè, grazie al suo bianco e nero tipico e le sue sfumature di china, che cercano di dare un lato molto approssimativo delle figure dei personaggi. Inoltre, le parti oniriche vengono illustrate meravigliosamente, creando dei veri e propri quadri narrativi.
Per finire, allora cos’è Ut? Può essere tante cose, può essere un’allegoria di un presente ormai più che attuale, può essere una fiaba per evadere. O semplicemente, è pura metafisica.