Scream è entrato definitivamente nella fase successiva. “Tutta la serie va a rotoli dal quinto film in poi” viene affermato nel film da uno dei protagonisti riferendosi al franchise fittizio di Stab, saga cinematografica presente all’interno dell’universo narrativo di Scream, basata sui romanzi di Gale Weathers (Courtney Cox). Ora che anche Scream si trova al suo sesto capitolo è necessario comprendere se anche questa versione della storia è da considerarsi l’ultimo atto o l’inizio di qualcosa di nuovo. Nuove regole, nuova città, un Ghostface che ha studiato la storia (del cinema e dei precedenti efferati omicidi) che sembra prevedere le mosse dei malcapitati protagonisti. Sarà necessario questo per aprire una nuova linea narrativa all’interno di uno dei franchise horror/slasher più apprezzati? Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione rigorosamente no spoiler di Scream VI, dal 9 marzo solo al cinema!

Dopo essere sopravvissuti alla furia omicida di Ghostface che ha sconvolto Woodsboro per la quarta volta, le sorelle Sam (Melissa Barrera) e Tara Carpenter (Jenna Ortega), insieme ai gemelli Chad (Mason Gooding) e Mindy Meeks (Jasmin Savoy Brown), lasciano la cittadina per ricominciare una nuova vita a New York e lasciarsi il passato alle spalle. Ma qualcuno di molto noto li sta seguendo…

Regola numero uno, siamo in una saga ora, tutto va pensato più in grande. Regola numero due, i personaggi storici sono carne da macello. Regola numero tre, anche i nuovi personaggi sono sacrificabili.” Nel grande universo narrativo di Scream, che ha avuto sequel, remake, requel (termine coniato proprio dalla precedente pellicola QUI la nostra recensione) è la volta dell’ingresso in una nuova fase, quella della saga. E come da sempre è proprio un membro della famiglia Meeks a gettare le basi e le regole del gioco. Se nel 1996 era stato Randy (Jamie Kdnnedy) a mettere in guardia i suoi amici elencando le famose regole per sopravvivere ad un film horror, oggi tocca a sua nipote Mindy che aveva già spiegato come comportarsi in un requel in Scream (2022) e ora come sopravvivere in una saga. Tra metacinema e autocritica Scream ha sempre saputo come reinventarsi anche laddove il risultato finale non centrava le aspettative.

E se di novità si parla, ad essere nuovo deve essere tutto a partire dai suoi protagonisti. Prima pellicola in cui non compare l’originale scream queen Sydney Prescott (Neve Campbell) che lascia la patata bollente ad un cast in parte già conosciuto con il quinto capitolo. Le sorelle Carpenter dopo essere sopravvissute alla mattanza di Woodsboro dell’anno scorso sono scappate a New York, prima grande novità di questo capitolo non più ambientato nell’idillica (e fittizia) cittadina californiana. Già nel terzo capitolo avevamo avuto un accenno di nuovo setting, essendo il film ambientato ad Hollywood, con una Woodsboro ricostruita all’interno di studios cinematografici. Qui però della cittadina non c’è neanche l’ombra, perché nuove regole, nuova location. Il nuovo setting è forse la caratteristica che ha incuriosito di più i fan. Abbandonate quindi le ville da quartiere è la volta di una metropoli in cui nascondersi potrebbe apparentemente sembrare più facile, ma con un Ghostface esperto alle calcagna, anche la Grande Mela si trasformarsi in un luogo piccolo e claustrofobico.

SCREAM VII registi Bettinelli-Olpin e Gillet (già registi del quinto capitolo e dell’ormai iconico Ready or Not) hanno saputo come sfruttare il nuovo setting, conferendo alla citta di New York, ai suoi vicoli e ai suoi appartamenti una sensazione di chiusura. Ed è così che vengono sfruttati angusti vicoli (la scena iniziale con Samara Weaving ne è l’esempio), piccoli appartamenti universitari o grandi loft dell’Upper East Side, cinema abbandonati e mezzi di trasporto. La costruzione crescente della tensione è tale che nonostante gli ampi spazi si ha la costante sensazione di essere seguiti, spiati e come la storia insegna “mai fidarsi di nessuno”. Nuove regole, nuovi personaggi, nuova location ma sempre restando fedeli a e ancorati ad un passato che ha fatto scuola. Lo sa bene Ghostface che per l’occasione ha installato un vero e proprio museo del passato in cui sono contenuti cimeli e testimonianze dei precedenti delitti, un killer che ha studiato i suoi nove predecessori e che ha tratto importanti informazioni su come riuscire a vincere a tutti i costi.

Con Scream VI siamo di fronte al killer più efferato della saga. Violenza e sangue trovano in questa nuova pellicola terreno fertile, conferendogli il primato di film più splatter e gore della saga. La costruzione delle varie morti, della tensione e dei delitti è forse l’aspetto più riuscito. I crimini di Scream sono entrati nella storia per essere goffi e poco premeditati perché compiuti da improvvisati serial killer, in questo caso ci si trova di fronte ad un assassino che sembra aver pianificato bene le sue azioni, risultando un vero e proprio villain apparentemente invincibile. Resta invariato anche quell’animo pop del film che con gli anni ha sempre saputo come adattarsi e narrare i tempi in cui è ambientato – emblematico il discorso di Samara Weaving all’inizio della pellicola.

Scream VI entra definitivamente in una nuova fase. Lo storico franchise dell’orrore ha ormai capito come adattarsi ai tempi, reinventandosi pur restando satirico nella sua scrittura, dove non spicca una trama particolarmente brillante a dispetto di trovate narrative funzionali. Sfruttando New York come nuova location, Scream VI è in gradi di costruire una tensione costante e palpabile regalando il capitolo più violento ed efferato dell’intera saga. Nuove regole sono state esposte, ma l’anima è rimasta la stessa. Tra metacinema, autoironia e autocelebrazione Scream VI diverte e spaventa senza tralasciare le caratteristiche per le quali è amato e apprezzato.


Scream VI, prodotto da Paramount Pictures, è disponibile nelle sale di tutta Italia dal 9 marzo distribuito da Eagle Pictures. Di seguito il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Scream VI
7.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
scream-vi-nuova-citta-nuove-regole-nel-sesto-capitolo-della-saga-slasher-recensioneScream VI entra definitivamente in una nuova fase. Lo storico franchise dell’orrore ha ormai capito come adattarsi ai tempi, reinventandosi pur restando satico nella sua scrittura, dove non spicca una trama particolarmente brillante a dispetto di trovate narrative funzionali. Sfruttando New York come nuova location, Scream VI è in gradi di costruire una tensione costante e plapabile regalando il capitolo più violento ed efferato dell’intera saga. Nuove regole sono state esposte, ma l’anima è rimasta la stessa. Tra metacinema, autoironia e autocelebrazione Scream VI diverte e spaventa senza tralasciare le caratteristiche per le quali è amato e apprezzato.

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