Il 17 settembre arriva finalmente la terza stagione di Sex Education. La serie Netflix che negli ultimi anni ha attirato a sé un gran numero di pubblico, creando un vero e proprio fandom, è una delle più seguite sulla piattaforma dal momento della sua uscita nel 2019. Si sa, Netflix non è noto per pubblicare i dati di visione dei suoi contenuti, ma quando si tratta di serie come Sex Education, le carte in tavola vengono rimescolate. Un portavoce della piattaforma di streaming ha reso noto che più di 40 milioni di utenti in tutto il mondo hanno guardato almeno il 70% di un episodio della serie, diventando così, insieme a You ed Élite, una delle serie maggiormente seguite. Grazie a Netflix abbiamo potuto vedere l’intera terza stagione in anteprima e questo è il nostro parere, rigorosamente no spoier!

La terza stagione riparte esattamente da dove la seconda si era conclusa. Otis (Asa Butterfield), dopo la fine della sua relazione, decide che l’impegno amoroso non fa per lui, e dopo non aver ricevuto alcuna risposta al famoso messaggio vocale inviato a Maeve (Emma Mackey) si butta in relazioni occasionali. Eric (Ncuti Gatwa) è pronto a vivere appieno la sua relazione con Adam (Connor Swindells), non con poche dfficoltà, mentre Jean (Gillian Anderson) è alle prese con l’inaspettata gravidanza. A complicare la situazione ci si mette l’arrivo della nuova preside della Moordale High, Hope (Jemina Kirke), intenzionata a riportare la scuola ai suoi canoni elevati che negli ultimi anni sembrano essersi persi. Al parterre già vario di personaggi si aggiunge anche Cal (Dua Saleh), studentǝ non binari*, Anna (Indra Ovè) la mamma adottiva di Elsie la sorellina di Maeve, e Peter (Jason Isacs), fratello alquanto insopportabile di Mr. Groff (Alistair Petrie), ex preside della Moordale High e papà di Adam.

Nata dalla mente di Laurie Nunn, Sex Education è, come detto in precedenza, una delle serie teen più apprezzate di Netflix, non solo per la sua qualità decisamente elevata rispetto a molti altri prodotti dello stesso target. Chi segue questa serie dall’inizio sa che una delle motivazioni che ha reso tanto celebre questo prodotto è proprio il suo modo di veicolare informazioni sull’educazione sessuale in modo chiaro e soddisfacente. L’intento di Nunn era quello di creare un prodotto seriale per adolescenti che sapesse unire dramma, intrattenimento e sesso in modo del tutto naturale affinché ogni spettatore giovane o meno giovane, potesse trarne delle informazioni utili.

All’alba della terza stagione le caratteristiche portanti della serie non sono cambiate, i temi presentati sono sempre diversi e il modo in cui vengono affrontate le diverse situazioni risultano sempre originali e se pur a volte ripetitive mai noiose o scontate. È un nuovo anno alla Moordale High e ogni nuovo inizio porta con sé delle novità. Le relazioni sessuali occasionali, i tradimenti, la disabilità, le molestie, la gravidanza, le relazioni queer, sono solo alcune di queste. L’anno della rivoluzione è appena iniziato.

Composta dai soliti otto episodi dalla durata di un’ora, la terza stagione di Sex Education è forse la più diversa delle tre. Nonostante la sceneggiatura resti uno dei punti forti della serie, questa nuova stagione risulta quasi come una transizione, un momento di passaggio, di crescita. I ragazzi sono cresciuti, le esigenze sono cambiate e la serie decide di metterlo in mostra attraverso le situazioni e soprattutto attraverso la messa in scena. Viene qui abbandonata la fotografia luminosa, pastello ed accesa, per prediligere un’illuminazione più scura, più satura, che accompagna la totalità degli episodi. I dialoghi si fanno più maturi, e seppur a volte possono stonare se pronunciati da giovani di diciassette anni, restano comunque incisivi e notevoli. L’iconica estetica anni ’80 che caratterizzava le precedenti stagioni è qui elevata all’ennesima potenza, portando più volte chi scrive a domandarsi se effettivamente la serie fosse ambientata in quegli anni.

Se da un lato la prima parte della stagione è a tutti gli effetti promossa a pieni voti, la parola amore è al centro della narrazione e il focus è quello di “non vergognarsi di chi si è realmente”, dalla seconda metà qualcosa sembra funzionare meno. Essendo una serie corale, Sex Education cerca di dare il giusto spazio ad ogni personaggio e ad ogni situazione, ma quando questi aumentano, non è sempre facile gestire il tutto in modo completo, rischiando di incappare nel tipico errore di mettere in ombra quei personaggi e/o situazioni che solo apparentemente risultano meno interessanti.

Se sulla carta l’inserimento di alcuni nuovi personaggi avrebbe potuto funzionare, nella messa in scena qualcosa sembra esser andato storto. Peter, il fratello di Mr. Groff, interpretato da Oscar Isacs, risulta una figura ai limiti della macchietta, il classico fratello che si prende gioco dell’altro, apparendo in un paio di scene completamente scollegate dal contesto. L’inserimento del* prim* personaggi* non binari* è sicuramente una novità nel panorama cinematografico e seriale, e nonostante l’importanza di questo tipo di rappresentazione, Cal resta comunque sullo sfondo interagendo con davvero una ristretta parte del cast. Ciò che forse potrebbe far storcere il naso a più di qualche spettatore è la direzione che prenderanno alcuni comportamenti di diversi beniamini dello show. C’è comunque da ricordare che tutti i protagonisti, almeno i più giovani, sono degli adolescenti e le decisioni avventate sono all’ordine del giorno.

Nonostante qualche difetto di scrittura in fase finale, la terza stagione di Sex Education, pur risultando la più diversa delle tre, a partire dalla messa in scena, riporta gli appassionati dello show nelle magiche atmosfere che tanto sono diventate care negli anni. Inclusività e naturalezza nel trattare anche quei temi più “scottanti” sono le parole d’ordine di una serie che è ormai consolidata negli anni e che sicuramente avrà un seguito, vista la chiusura di questa nuova stagione. Nuovi e vecchi personaggi si uniscono, si legano e anche se alcuni ricevono un trattamento migliore di altri, è impossibile non continuare ad amare la Moordale High e tutto il suo variopinto parterre di esseri umani.


Sex Education 3 sarà disponibile su Netflix il prossimo 17 settembre. Ecco il trailer italiano della nuova stagione:

RASSEGNA PANORAMICA
Sex Education
7
Articolo precedenteLa Scuola Cattolica di Stefano Mordini – Gli orrori del massacro del Circeo | Recensione | Venezia 78
Articolo successivoDon’t Look Up – Netflix svela il teaser trailer del film con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence
Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
sex-education-stagione-3-che-la-rivoluzione-abbia-inizio-recensioneNonostante qualche difetto di scrittura in fase finale, la terza stagione di Sex Education, pur risultando la più diversa delle tre, a partire dalla messa in scena, riporta gli appassionati dello show nelle magiche atmosfere che tanto sono diventate care negli anni. Inclusività e naturalezza nel trattare anche quei temi più “scottanti” sono le parole d’ordine di una serie che è ormai consolidata negli anni e che sicuramente avrà un seguito, vista la chiusura di questa nuova stagione. Nuovi e vecchi personaggi si uniscono, si legano e anche se alcuni ricevono un trattamento migliore di altri, è impossibile non continuare ad amare la Moordale High e tutto il suo variopinto parterre di esseri umani.

Lascia un commento