A 9 anni dalla sua ultima apparizione come regular in The Office e dopo svariate pellicole drammatiche che lo hanno elevato ad attore a tutto tondo, Steve Carell torna alle sitcom in Space Force, serie tv comedy originale Netflix composta da 10 episodi da 30 minuti creata dallo stesso Carell insieme a Greg Daniels, firma di prodotti di grande successo come il Saturday Night Live, Parks and Recreation e, ovviamente, il già citato The Office. Nel cast, oltre a Carell, troviamo anche John Malkovich, Diana Silvers, Tawny Newsome, Ben Schwartz, oltre a Lisa Kudrow, Jimmy O. Yang, Noah Emmerich, Alex Sparrow e Don Lake.

La vita del generale a quattro stelle Mark R. Naird (interpretato da Steve Carell), un pilota pluridecorato che sogna di comandare l’aeronautica militare, viene stravolta quando gli viene chiesto di prendere le redini della nuova sesta branca delle forze armate americane: la Space Force. Scettico ma determinato, Mark si trasferisce con la famiglia in una base remota del Colorado dove, insieme a un eterogeneo gruppo di scienziati e “Spacemen”, cerca di riportare astronauti americani sulla Luna entro il 2024 e conseguire il dominio totale dello spazio, come richiesto dalla Casa Bianca.

I personaggi principali che ci accompagneranno in questi 10 episodi sono: il Generale (a quattro stelle) Mark R. Naird, un che ha investito tutto nella sua carriera, che si trova ad affrontare una sfida più grande di lui senza possedere i requisiti necessari per affrontarla. Il personaggio di Carell è solitario, la sua famiglia è spezzata, la sua vita è spezzata, tutti esigono molto da lui, tanta, troppa pressione per un solo uomo. Ad affiancarlo abbiamo il brillante Dr. Adrian Mallory, scienziato interpretato da John Malkovich, la spalla di Carell nella serie, un uomo pacato e retto, ligio al suo dovere, che risponde solo e soltanto alla scienza, pur dovendo andare contro i dettami dell’esercito. In secondo piano troviamo Maggie Naird, moglie di Mark, interpreta da Lisa Kudrow che, abbandonati ormai da molti anni i panni della Phoebe di Friends, si ritaglia nella serie un ruolo secondario, sullo sfondo, un personaggio privo di ironia, un personaggio spento e rassegnato. Rassegnazione che, insieme alla ricerca dell’indipendenza e di accettazione, troviamo anche nel personaggio di Erin, figlia di Naird, una diciottenne che soffre molto la distanza dai suoi amici di Washington e l’assenza della madre.

A fronte di un pilot molto promettente, incalzante, frizzante, ricco di ironia pungente e di un cliffhanger finale interessante, la trama che si sviluppa per i restanti 9 episodi risulta scarsa, priva di contenuti, senza una vera e propria direzione, fino ad arrivare ad un finale che ci ha lasciati alquanto perplessi, un finale apertissimo, come aperte sono moltissime sottotrame, molte delle quali introdotte e lasciate in sospeso per molto tempo, molte delle quali abbandonate come se non fossero mai esistite. Ed è proprio qui che risiede il più grande problema della serie, una trama basilare, che possiamo quasi definire un soggetto base, che semina ma non raccoglie nulla.

La serie, come è facile immaginare, trae il suo incipit dalla realtà, ovvero dalla fondazione, lo scorso 20 Dicembre 2019 della United States Space Force da parte del Presidente Statunitense Donald Trump, una delle forze armate degli Stati Uniti d’America, responsabile di tutte le operazioni spaziali e nel cyberspazio, dei sistemi di lancio e dei suoi satelliti, nata con il presupposto di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024. Ed è proprio il suo legame con la realtà a rappresentare il motore pulsante della macchina comica di questa serie, che sfrutta le dichiarazioni strampalate a sfondo razziale e sessista, scelte politiche deliranti e l’abitudine di usare Twitter come mezzo stampa di Donald Trump, insieme alla nota belligeranza delle alte sfere dell’esercito Statunitense, come elemento d’ilarità intrisa di critica politica. Una comicità spesso brillante che però a lungo andare risulta ripetitiva e poco originale. Ed è proprio quest’ultima parole, originale, che racchiude in se uno dei difetti della serie, la mancanza di originalità. Anche perché in molti casi ci si rende conto che, più che la gag in se, a far ridere è proprio la realtà, e quando la realtà è più divertente e bizzarra della finzione, il tutto perde di efficacia. Questo senza togliere nulla a momenti comici riusciti strepitosamente, molti dei quali vedono protagonisti Carell e Malkovich.

Space ForceLa forza maggiore di questa serie risiede, oltre che in una comicità tutto sommato godibile, nel suo cast, composto da un buon connubio tra nomi altisonanti del cinema e della televisione e giovani attori che sanno reggere bene la scena. Su tutti, ovviamente spicca la coppia Carell/Malkovich, perfettamente calati nei ruoli, la coppia funziona dannatamente bene, regalando momenti davvero memorabili, due personaggi così differenti, pronti a scontrarsi, cervello e pugno, razionalità e istinto, personaggi così diversi che però necessitano l’uno dell’altro. Come si suol dire l’unione fa la forza, ed in questo caso l’unione crea un duo comico molto valido. A loro non possiamo che affiancare Ben Schwarz, star di Parks and Recreation, che regala faville nel ruolo del social media manager della Space Force “Fuck” Tony Scarapiducci. Tra i personaggi secondari spiccano anche Angela Ali, interpretata da Tawny Newsome, e quella che diventerà la sua “spalla”, il Dr. Chan Kaifang integrato dalla star di Silicon Valley Jimmy O. Yang.

In conclusione, Space Force risulta una serie comedy poco più che sufficiente, che riesce sì ad intrattenere e divertire, basandosi però su una trama debole ed inconcludente, colpevole di aprire diverse sottotrame senza chiuderne nemmeno una. Ci troviamo anni luce distanti alla brillantezza e l’originalità di The Office e Parks and Recreation. A salvare baracca e burattini ci pensano Steve Carell e John Malkovich senza i quali parleremmo in termini molto differenti di questa serie. Il sottotitolo della serie “Da qui si può solo risalire” incarna perfettamente il nostro giudizio finale, perché più in basso di così crediamo e, soprattutto, speriamo che la serie non possa cadere nella prossima stagione.


Space Force, la nuova serie comedy ideata dal creatore di The Office Greg Daniels e Steve Carell, è ora disponibile su Netflix. Di seguito potete visionare il trailer ufficiale della serie tv:

RASSEGNA PANORAMICA
Space Force
6.5
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Classe '93, di professione illustratore e graphic designer. Sin da piccolo appassionato di fumetti, serie tv, cinema e videogiochi, passioni che con il tempo mi hanno portato a voler condividere le mie opinioni con gli altri e mettere in piedi questo progetto. Dal 2016 fondatore e caporedattore di RedCapes.it
space-force-la-nuova-comedy-del-creatore-di-the-office-con-steve-carell-recensioneSpace Force risulta una serie comedy poco più che sufficiente, che riesce sì ad intrattenere e divertire, basandosi però su una trama debole ed inconcludente, colpevole di aprire diverse sottotrame senza chiuderne nemmeno una. Ci troviamo anni luce distanti alla brillantezza e l’originalità di The Office e Parks and Recreation. A salvare baracca e burattini ci pensano Steve Carell e John Malkovich senza i quali parleremmo in termini molto differenti di questa serie. Il sottotitolo della serie “Da qui si può solo risalire” incarna perfettamente il nostro giudizio finale, perché più in basso di così crediamo e, soprattutto, speriamo che la serie non possa cadere nella prossima stagione.

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